Società finanziaria chiede lo sgombero, occupanti irrompono negli uffici al Poggio Imperiale

Questa mattina (ieri, Ndr) le famiglie occupanti degli appartamenti di via Baracca 96, situati in zona Novoli, hanno fatto irruzione negli uffici della proprietà dell’immobile, una grande società per azioni, con un capitale sociale di più di un miliardo di euro con sede a Poggio Imperiale (Rangoni finanziaria SPA). Sull’occupazione grava infatti la pesante minaccia di sgombero, che getterebbe oltre dieci famiglie e giovani coppie in mezzo alla strada, con la solita indifferenza del comune di Firenze.

L’ iniziativa ha portato alcuni abitanti dalla periferia di Firenze nelle sinuose stanze dei ricchi proprietari, nella zona più altolocata della città, a scontrarsi con l’arroganza padronale di chi non ha mai pagato, per richiedere con forza la sospensione della procedura di sgombero e l’avvio di una trattativa per stipulare dei contratti ad affitto sociale, misurati sul reddito reale degli inquilini.

La proprietà, denunciano gli abitanti, si è resa colpevole di contratti truffa ai vecchi inquilini, e di non aver mai fatto le opere di manutenzione che avrebbero reso gli appartamenti realmente abitabili, lasciandoli quindi in una condizione di degrado e abbandono.

Gli occupanti, ormai tre anni fa, entravano negli appartamenti dando vita ad un lavoro di autorecupero dell’immobile in forma autogestita, per scoprire adesso che la società truffaldina sta facendo pressione su questura e magistratura per restituire l’immobile alla speculazione.

Il gruppo di inquilini in presidio davanti alle porte degli uffici, con il sostegno del movimento di lotta per la casa, incontra un responsabile della Rangoni SPA, a cui fanno le loro proposte di affitto sociale, rendendo chiara la loro indisponibilità a lasciare le loro case, e a far passare sotto silenzio i piani dei costrutturi. Sotto l’incalzare degli inquilini, non disposti a ulteriori prese in giro, il responsabile è costretto a fissare un incontro con un un rappresentante legale della proprietà, per discutere le proposte degli inquilini nei prossimi giorni.

Le iniziative contro lo sgombero, che mettono al centro l’attacco contro la grande proprietà immobiliare e la richiesta di affitti sociali, continueranno di certo nei prossimi giorni, e gli abitanti promettono di tornare a bussare alle porte della ricca borghesia, in caso di indisponibilità a trattare sulle richieste di giustizia sociale, che metterebbero fine all’emergenza abitativa e al pericolo di sgombero per molti nuclei familiari.

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