[Sciopero GDO] Distribuzione cooperativa: diritti in vendita?

Pubblichiamo il volantino di Class Unions per lo sciopero della GDO.

Si apprende dal comunicato della Filcams del 20 maggio scorso, e dal Verbale d’intesa firmato da organizzazioni sindacali e Cooperative, che la trattativa per il rinnovo del Contratto Nazionale delle coop riprende con un’intesa inqualificabile: in cambio di un anticipo salariale di 200 euro la possibilità di un negoziato che affronti “tutti i temi posti dalle parti senza pregiudiziale alcuna”.

Si tratta di un grave errore per due motivi:

  1. Spacca il fronte dei lavoratori a pochi giorni dallo sciopero del 28 maggio della grande distribuzione
  2. Accetta di tornare a trattare sulle richieste Coop

Tanto per rinfrescare la memoria, tra le richieste delle Cooperative che avevano portato alla proclamazione di ben due scioperi, a novembre e dicembre 2015, vi erano:

  • la diminuzione della retribuzione di straordinari, festivi e notturni: aumentando il divisore orario (coefficiente in base al quale viene calcolata la retribuzione rispetto alla paga oraria) e diminuendo le maggiorazioni previste;
  • la riduzione progressiva del pagamento dei primi tre giorni di malattia, spettante alle aziende: dal terzo evento di malattia in un anno, i primi tre giorni subirebbero una decurtazione sullo stipendio del 30%, al quarto evento del 50%, fino a non essere più retribuiti dal quinto evento;
  • le 40 ore settimanali per i nuovi assunti, una modifica già introdotta in via sperimentale che viene chiesto di rendere definitiva; viene creata così una ulteriore divisione tra i lavoratori;
  • l’eliminazione dei livelli intermedi 4S e 3S.

Di fronte a tali richieste la risposta dei lavoratori agli scioperi era stata massiccia; come è pensabile a pochi mesi di distanza di tornare a negoziare “senza pregiudiziali”? I nostri diritti non sono negoziabili!

Inoltre, nel verbale d’intesa si legge in riferimento agli incrementi salariali di una “clausola di salvaguardia volta a non produrre differenziazione di costi rispetto ai futuri accordi dei CCNL applicati dai principali competitori delle imprese cooperative”: da anni le Cooperative tentano di ridurre il costo del lavoro: no alla omogeneizzazione al ribasso dei salari!

Resta aperta una domanda: come possono le organizzazione sindacali non firmare un accordo se già hanno accettato un risibile anticipo di aumento salariale? Se non firmano, pensano di chiedere ai lavoratori di restituirlo?

Invece di continuare la lotta iniziata a fine 2015, dopo mesi di silenzio i sindacati arretrano su posizioni inaccettabili, dividono i lavoratori del commercio e rendono inutile lo sforzo di coloro che avevano scioperato.

Bisogna andare nella direzione opposta:

  • nessuno scambio tra salario (per giunta, misero) e diritti
  • unificare tutte le vertenze dei contratti scaduti e in scadenza in un unico sciopero generale
  • difendere i diritti ancora in possesso dei lavoratori, riconquistare i diritti persi
  • fare come in Francia: scioperi generalizzati e determinati fino al raggiungimento dell’obiettivo

Class Unions nasce da un’idea di operai metalmeccanici della Gkn e della Cso di Firenze, in seguito alla manifestazione Unions lanciata dalla Fiom stessa. Con una serie di iniziative e materiale nostro scopo principale è promuovere la pratica e l’idea del modello sindacale rivendicativo, democratico e partecipativo, dentro i luoghi di lavoro, nelle nostre organizzazioni sindacali e nel collegamento fra le diverse lotte.

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