Londra – #DeliverooStrike: sciopero selvaggio per i lavoratori on demand

Primo sciopero per Deliveroo, start up londinese che si occupa di consegne di pasti a domicilio tramite una piattaforma on demand. Mercoledì scorso più di cento corrieri si sono riuniti davanti al quartier generale dell’azienda per protestare contro il peggioramento delle condizioni contrattuali.

Cos’è Deliveroo? Basta un browser o l’apposita app e il pranzo è servito. I servizi dionline food delivery permettono di ordinare il proprio pasto tramite la Rete consultando un elenco di locali convenzionati e il relativo menu digitale, e di riceverlo a casa, in ufficio o, perché no, in un parco. Il servizio si appoggia su un gruppo di corrieri che, tramite la piattaforma, riceve l’ordine, lo recupera presso il locale che lo confeziona e lo consegna all’indirizzo indicato. Dietro l’immagine avveniristica di questi servizi si nasconde però il capitalistico sfruttamento dei lavoratori.

Mercoledì 10 agosto, alle 17.00, i corrieri di Deliveroo sono scesi in sciopero e in più di cento si sono riuniti a Torrington Place, davanti alla sede centrale dell’azienda. I piloti protestano contro la proposta di modifica contrattuale che stabilisce il passaggio da una paga su base oraria (7£ all’ora + 1£ a consegna) ad una a cottimo (£3.75 a consegna).

Il giorno seguente la mobilitazione è continuata con una grande e rumorosa manifestazione motorizzata per le vie del centro. Strombazzando i clacson dei motorini e urlando “Deliveroo or Slaveroo” ai megafoni, i corrieri si sono raggruppati, come il giorno prima, davanti al quartier generale dell’azienda, che è stata costretta a inviare un dirigente per calmare la folla e invitare i lavoratori a presentarsi individualmente presso gli uffici appositi. Gli scioperanti hanno rifiutato l’offerta rivendicando la contrattazione collettiva, ma quando la direzione aziendale si è resa disponibile alla negoziazione con una delegazione composta da 15 persone, i corrieri hanno opposto nuovamente un rifiuto: il giorno prima quelli che si erano presentati, forse una ventina, per discutere i motivi dello sciopero con i capi erano stati prontamente licenziati.

A quel punto alcuni corrieri della CLB (Couriers and Logistics Branch, una ramificazione del sindacato indipendente IWGB) si sono offerti di entrare in rappresentanza degli scioperanti dato che, non essendo assunti dalla Deliveroo, non potevano essere licenziati. La delegazione è stata inviata con questo mandato:

- salario minimo londinese (£9.40 all’ora + spese + mance + £1 a consegna);
- nessuna rappresaglia sui lavoratori in sciopero.

La negoziazione è stata breve e dopo una mezzora il tavolo delle trattative si è concluso con l’opposizione dell’azienda alle richieste salariali dei lavoratori. I corrieri della Deliveroo hanno deciso di continuare lo sciopero, comunicando le ragioni della protesta anche ai numerosi ristoranti convenzionati, e dando vita ad una cassa di resistenza online (Deliveroo drivers strike fund) per sostenere la lotta.

Anche i lavoratori usano la Rete per organizzarsi e se a questa si aggiunge l’estrema mobilità sul territorio, la lotta potrebbe farsi dirompente ed essere di stimolo per i precari che lavorano per altre aziende di consegna online.

More info:

libcom.org – Deliveroo drivers on wildcat strike
- iwgbclb.wordpress.com – Deliveroo Drivers on STRIKE!
wire.novaramedia.com – #Slaveroo: Deliveroo Drivers Organising in the ‘Gig Economy’

 ripubblicato da http://www.chicago86.org/

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