Anche Hamas cessa il fuoco, inizia il ritiro dei tank.

Manifestazione Roma 17/01

Manifestazione per la Palestina, Roma 17 gennaio

Dopo l’annuncio della “tregua unilaterale”, seguita poi da lanci di razzi e  bombardamenti  Israeliani, il fragile “cessate il fuoco” viene accolto anche da Hamas, che chiede all’esercito Israeliano di abbandonare la striscia in una settimana ed aprire i valichi per far passare gli aiuti. Olmert conferma voler abbandonare la striscia il prima possibile.
I soldati Israeliani iniziano il ritiro e i Palestinesi scavano tra le macerie cercando i corpi dei propri cari.
Il quadro è molto complesso e sia i leader Hamas  che quelli del governo Israeliano continuano a fare propaganda proclamandosi vincitori. In questa barbarie chiamata “piombo fuso” non si capisce chi possa mai essere “il vincitore”, mentre risulta evidente chi sia lo sconfitto: le 1305 vittime (417 bambini, 120 donne, 120 anziani, 14 soccorritori, 4 giornalisti e 5 stranieri) e i 5450 feriti fra la popolazione della striscia, ma anche le 13 vittime (3 civili) e 317 (84 civili) feriti tra gli Israeliani.
Adesso inizia un forte confronto all’interno della comunità internazionale sul futuro di Gaza. Chi la ricostruirà? Chi controllerà il confine con l’Egitto? Chi gestirà gli aiuti umanitari? Si intrufola anche l’Italia che fin’ora si era limitata al voyeurismo sadico.
Quale futuro ci sarà per gli abitanti della striscia provati dall’embargo? Ne capiremo forse di più tra una settimana.



Video della manifestazione contro il massacro e l’occupazione di Gaza a Tel Aviv-yaffa (Israele), 17-1-09

VITA TERRA E LIBERTA’ PER IL POPOLO PALESTINESE

aggiornamenti dal mainstream:
Olmert: “Non intendiamo restare”. In serata, parlando con i leader europei reduci dal summit in Egitto, il primo ministro israeliano ha affermato che “se il cessate il fuoco sarà stabile, Israele uscirà dalla Striscia di Gaza, che non ha mai avuto intenzione di riconquistare”. Olmert, oltre ad esprimere il suo “rammarico per le vittime civili”, ha detto che “il negoziato con i palestinesi è una priorità”. Le condizioni ribadite dal premier – durante una conferenza stampa a Gerusalemme citata dal quotidiano Haaretz – sono “una tregua stabile e il sud di Israele al sicuro”.
Haniyeh: “Un fallimento l’operazione israeliana”. In una dichiarazione televisiva diffusa in serata il leader di Hamas a Gaza Ismail Haniyeh ha detto che il popolo palestinese ha riportato una “grande vittoria” contro Israele. “Allah ci ha concesso una grande vittoria, non per una fazione o un partito ma per tutto il popolo”, ha dichiarato Haniyeh parlando per la prima volta da quando Israele ha proclamato ieri sera il cessate il fuoco unilaterale. “Abbiamo fermato l’aggressione (dell’armata israeliana) e il nemico non è riuscito a realizzare nessuno degli obiettivi”, ha aggiunto.

Si muovono i tank. E’ stata la televisione israeliana Canale 10 a mostrare per prima, nel tardo pomeriggio, le immagini dei soldati con la stella di David mentre rientravano in territorio ebraico. Colonne di mezzi blindati e unità di fanteria mentre si spostano, a riprova che il ritiro è iniziato. “Posso confermare che c’è un ritiro progressivo dell’esercito dalla Striscia di Gaza”, ha dichiarato alla France Press un portavoce di Tsahal, l’esercito israeliano. Poco prima testimoni avevano riferito che soldati e carri armati stavano abbandonando alcune postazioni chiave: una nell’ex colonia di Netzarim, nel sud di Gaza, aprendo così per la prima volta dal 3 gennaio scorso la strada che collega il sud e il nord della Striscia, l’altra nel nord, ad Atatra. I testimoni hanno raccontato di aver visto i blindati riposizionarsi verso il confine con Israele, ma sempre all’interno del territorio palestinese.

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