Immigrati in rivolta: “Vogliamo una casa

Ascolta l’audio – bruzzano testimonianze dei rifugiati politici caricati dalla polizia!!!!

Alta tensione – Scontri all’ex residence di Bruzzano

BRUZZANO (MILANO) 22/04/2009 – «We need peace», “abbiamo bisogno di pace”.

A vederlo adesso, dopo i tafferugli, il sangue e le manganellate, lo striscione che campeggia davanti all’ex residence “Leonardo Da Vinci” di Bruzzano, sembra una beffa.

Scampati alle bombe, alle persecuzioni etniche, alla fame e alla miseria, gli oltre trecento rifugiati politici africani che qui a Milano cercavano la pace hanno trovato, ancora una volta, la guerriglia urbana.

Binari occupati, tafferugli con la polizia, e poi la marcia sulla Milano-Meda in direzione della Svizzera. Una giornata ad alta tensione ieri a Bruzzano, dove è esplosa la situazione precaria dei circa 350 rifugiati politici (210 eritrei, il resto sudanesi, etiopi e somali, tra cui 28 donne e due bambini) che venerdì scorso avevano occupato il residence abbandonato «Leonardo da Vinci» di via Senigallia. A dare man forte ai manifestanti stranieri, ieri, anche alcuni esponenti del centri sociali.

«Ci hanno picchiati come animali», hanno denunciato gli stranieri.

Alta tensione
Doveva essere un semplice controllo da parte della polizia con i tecnici del Comune, per dare il via a una trattativa condivisa. Ma non è andata così.

«Le forze dell’ordine erano già qui alle sei del mattino – raccontano – siamo usciti un attimo e ci hanno impedito di rientrare». Alcuni delegati del Comune, quindi, hanno tentato di portare avanti una trattativa, che è fallita.

Gli immigrati si sono allora spostati alla vicina ferrovia e e si sono seduti sui binari, bloccando la circolazione dei treni. Durante il sit-in sui binari i manifestanti hanno sventolato permessi di soggiorno e carte d’identità per dimostrare la loro regolarità.
Sono stati portati via di peso dagli agenti: alcuni, trascinati per terra, sono rimasti feriti e hanno avuto bisogno di cure mediche.
La protesta degli immigrati ha provocato ritardi di circa mezz’ora ad alcuni treni sulla linea Milano-Asso.

Ancora scontri
Ma gli scontri non sono finiti. Nel primo pomeriggio gli agenti hanno compiuto un’azione di contenimento per impedire che i rifugiati rioccupassero i binari delle Ferrovie Nord. Nel tafferuglio sono rimasti feriti due immigrati di origine cingalese, trasportati dal 118 al Multimedica di Sesto San Giovanni, e un poliziotto, portato all’ospedale Niguarda. Poi, un’altra carica a colpi di manganello: sette i feriti, di cui cinque trasportati in ospedale. Una decina di contusi, per paura, ha rifiutato di farsi portare via in ambulanza. Un immigrato, colpito al sopracciglio da una manganellata, è stato medicato dal 118 perché perdeva molto sangue.

Tutti gli immigrati rimasti nel residence, circa 200, a quel punto si sono messi in marcia sulla Milano-Meda verso il centro di Milano, al grido di«Yes, we can».

Dopo alcune ore di tensione, la marcia dei profughi si è conclusa all’ex Ospedale Psichiatrico Paolo Pini: una delle associazioni presenti nell’area ha aperto i cancelli ai rifugiati politici.

preso da cronacaqui.it

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