ASCANIO CELESTINI A RADIOdiMASSA!

M.I.Na ha il piacere di presentare l’ultimo libro di Ascanio Celestini: “Lotta di Classe“.

MARTEDI’ alle 11.00 ospite nella regia di RADIOdiMASSA il celebre attore-regista-scrittore per un’intervista tutta dedicata ai Media Indypendenti NApoletani!

Non perdere l’occasione di fare anche TU una domanda ad Ascanio tramite il nostro indirizzo messanger: radiodimassa@inventati.org

Don’t Hate The Media. Become Your Media!

Da wikipedia.org su Ascanio Celestini:

Carriera

Si diploma nel 1991 presso il Liceo Classico “Marco Tullio Cicerone” di Frascati, del quale nel 1990 era stato rappresentante d’Istituto. Dopo gli studi universitari in lettere con indirizzo antropologico si avvicina al teatro a partire dalla fine degli anni novanta collaborando, in veste di attore, ad alcuni spettacoli del Teatro Agricolo. O Del Montevaso, tra cui Giullarata dantesca (1996-1998), rilettura dell’Inferno di Dante alla maniera dei comici dell’Arte.

Dopo gli anni dell’apprendistato maturato con il Teatro Agricolo O del Montevaso, insieme all’attautore foggiano Gaetano Ventriglia, Celestini scrive ed interpreta il suo primo spettacolo, Cicoria. In fondo al mondo, Pasolini (1998, recentemente edito da Titivillus). Lo spettacolo racconta di un padre (Celestini) ed un figlio (Ventriglia) che compiono un viaggio da Foggia a Roma, parlando e mangiando prodotti poveri come il pane e le cipolle, sullo sfondo di un mondo di delicata ma vitalistica poesia memore della lezione pasoliniana: un viaggio che si connota come iniziazione alla morte, attraverso i racconti che il padre rivolge al figlio. Una pièce in cui già si notano tutte le tendenze del futuro lavoro dell’attore romano, anche se in questo primigenio lavoro si vede un Celestini che – prima ancora di farsi affabulatore solista – interpretava un personaggio drammatico all’interno di una partitura drammatica a più attori.

Con Cicoria prende avvio la sua produzione matura, snodatasi attraverso una prima fase artistica concretizzatasi, tra il 1998 ed il 2000, nella composizione della trilogia Milleuno, sulla narrazione di tradizione orale: ne fanno parte Baccalà (il racconto dell’acqua), Vita Morte e Miracoli, La fine del Mondo (l’attore è accompagnato sul palco dai musicisti Matteo D’Agostino e Gianluca Zammerelli). In Milleuno Celestini rievoca un mondo pasoliniano dove la sofferenza del vivere viene riscattata da una sottile ironia. Ascanio ricrea la memoria orale degli ultimi, di chi vive ai margini di una grande città come Roma a metà del secolo scorso: una città che si sta trasformando sotto la cementificazione delle speculazioni edilizie e che, sempre più, assorbe e divora la campagna e con essa i riti e le credenze popolari.

Negli anni successivi, riceverà svariati riconoscimenti istituzionali tra cui, nel 2005, il Premio UBU per lo spettacolo Scemo di guerra (come Nuovo testo italiano), nel 2002 il Premio UBU speciale “per la capacità di cantare attraverso la cronaca la storia di oggi come mito e viceversa” e nel 2004 il Premio Fescennino d’oro, il Premio Gassman come miglior giovane talento, il premio Oddone Cappelino per il testo “Le Nozze di Antigone” e vari altri premi per i suoi testi letterari e teatrali tra i quali il Premio Satira Politica, il Premio Histryo, il Premio Bagutta, il Premio Fiesole Narrativa Under 40, il Premio Anima, il Premio Mezzogiorno, il Premio Flaiano, o il Premio Trabucchi alla Passione Civile, .

La svolta della carriera artistica è segnata dalla scrittura ed interpretazione di Radio clandestina (2000), sull’eccidio delle Fosse Ardeatine, cui seguono Cecafumo (2002), montaggio di fiabe della tradizione popolare italiana riviste, destrutturate e rimontate, tradotte e “tradite”, per un pubblico di ragazzi e adolescenti; Fabbrica (2002), narrazione in forma di lettera sulla vita operaia, attraverso tre generazioni di lavoratori, dalla fine del XIX secolo alla dismissione industriale degli anni ’80-’90; Scemo di guerra. 4 giugno 1944 (2004, presentato alla Biennale di Venezia) sulle vicende personali del padre dell’attautore, sullo sfondo drammatico dell’ingresso degli americani a Roma e, quindi, del secondo conflitto mondiale; La pecora nera. Elogio funebre del manicomio elettrico (2005), sull’istituzione del manicomio e sulle manie dell’odierna società dei consumi. Tra maggio e giugno 2006 ha presentato al Piccolo Teatro di Milano Live. Appunti per un film sulla lotta di classe, accompagnato dai musicisti Gianluca Casadei (fisarmonica), Roberto Boarini (violoncello) e Matteo D’Agostino (chitarra) che sono anche gli autori delle musiche. Si tratta di uno spettacolo-lavoro in corso che cambia cercando di seguire il variare delle condizioni del lavoro precario in Italia. La nuova versione col titolo Appunti per un film sulla lotta di classe ha debuttato a Bruxelles alla fine di settembre 2007 .

Ha scritto anche Le nozze di Antigone (2003), interpretato dall’attrice Veronica Cruciani.

È considerato uno dei rappresentanti della seconda generazione del cosiddetto teatro di narrazione, insieme a Davide Enia, Mario Perrotta e Andrea Cosentino: i suoi spettacoli sono fatti di storie raccontate e sono preceduti da un lavoro di raccolta di materiale lungo e approfondito. L’attore-autore fa quindi da filtro, con il suo racconto, fra gli spettatori e i protagonisti dello spettacolo. L’attore in scena rappresenta sé stesso, anche quando parla in prima persona: è qualcuno che racconta una storia.

Gli spettacoli di Celestini sono caratterizzati da una economia di mezzi attoriali e scenografici: i movimenti dell’attore sulla scena sono ridotti al minimo e la comunicazione si svolge attraverso le capacità di affabulazione. Il ritmo vocale è rapido e quasi senza pause, la scenografia elementare.

Nell’opera di Celestini la Storia con la S maiuscola si mescola sempre con micro-storie e vicende personali, mentre l’irruzione del fantastico connota il suo lavoro come marcatamente popolare.

Scrive su Viaggi della Memoria, una rubrica di Viaggi, il supplemento de la Repubblica, nella quale racconta, in maniera spesso surreale, i luoghi che conosce attraverso le sue tournée.

Dal 2001 ha scritto e interpretato diverse trasmissioni radiofoniche per Rai Radio Tre, tra cui Milleuno, racconti minonti buffonti e quattro edizioni di Bella Ciao.

Dal 2006 partecipa alla trasmissione Parla con me condotta da Serena Dandini.

Quasi tutti i suoi spettacoli sono diventati libri, ma in particolare Storie di uno scemo di guerra (premio Bagutta, Fiesole e radio3-Fahrenheit) e La pecora nera (premio Anima) nascono come veri e propri romanzi.

Nel 2006 partecipa al film Mio fratello è figlio unico di Daniele Luchetti.

Nel 2007 gira il documentario Parole Sante che racconta la vicenda di un collettivo autorganizzato di lavoratori precari (precariAtesia) nel più grande call center italiano (Atesia, situato a Cinecittà, periferia di Roma). Anche questa opera fa parte del progetto che da due anni lo vede impegnato nel tentativo di raccontare cosa significa la lotta di classe in un tempo nel quale si riesce con difficoltà a intuire che esista ancora una coscienza di classe. Prodotto da Fandango , viene presentato al Festival Internazionale del Film di Roma nella sezione Extra.

Contemporaneamente esce il suo primo disco, anch’esso intitolato Parole sante, dove sono raccolte le canzoni presenti negli spettacoli, nel documentario e alcuni inediti. Il disco ha ricevuto nel 2007 il Premio Ciampi come Miglior debutto discografico dell’anno e il Premio Arci “Dalla parte Buona della Musica”.

Nel 2005, nel 2006 e nel 2008 ha partecipato al Concerto del Primo Maggio a Roma.

Nell’agosto del 2008 partecipa come unico autore italiano al progetto “Traits d’union” presentato al festival internazionale La Mousson d’été con il testo “Fabbrica” (già messo in scena in Belgio e Portogallo). Testo che debutterà con la regia di Charles Tordjman e la musica di Giovanna Marini.

Per la giornata della memoria il 27 gennaio del 2009 presenta a Parigi l’istallazione “Oggetti smarriti”, cinque postazioni montate nelle sale dell’Istituto Italiano di Cultura con cinque registrazioni-interviste a deportati nei campi di sterminio nazisti. Negli stessi giorni al théâtre de l’Odéon viene letto in francese il suo testo “Radio clandestina”.

Il romanzo “Lotta di Classe”, pubblicato nell’aprile del 2009, chiude una parte importante del suo lavoro sul tema delle condizioni precarie di molti lavoratori italiani e in particolare degli operatori di call center che in questi anni hanno condotto un’importante battaglia nella più grande azienda del settore in Italia, Atesia nella periferia di Roma. “Un romanzo popolare nel significato più nobile” ha scritto Curzio Maltese su la Repubblica “Tanti anni fa Pasolini annunciò una mutazione antropologica che stava per abbattersi sul Paese, a cominciare dalle periferie della capitale. Celestini ci racconta com’ è avvenuta, quali macerie ha lasciato”

Pubblicazioni

  • Cecafumo. Roma, Donzelli 2002 (testo e cd audio);
  • Fabbrica. Roma, Donzelli 2003 (testo e cd audio);
  • Radio Clandestina. Roma, Donzelli 2004 (testo e dvd; con un’introduzione di Alessandro Portelli);
  • Storie di uno scemo di guerra. Torino, Einaudi, 2005. ISBN 9788806170899.
  • Storie da legare (a cura di A.C. e Rodolfo Sacchettini). Firenze, Ed. della Meridiana 2005;
  • Fabbrica (dvd). commercializzato con “l’Unità”;
  • Scemo di guerra. Torino, Einaudi 2006 (dvd);
  • Cicoria. In fondo al mondo, Pasolini (insieme a Gaetano Ventriglia), in Simone Soriani (a cura di), Cicoria. Del teatro di Ascanio Celestini e di Gaetano Ventriglia. Corazzano – PI, Titivillus 2006;
  • Lotta di classe nel pomeriggio, in Giuseppe Cerasa (a cura di), Interni Romani. Roma, La biblioteca di Repubblica-gruppo editoriale l’Espresso 2006;
  • I cani tristi in Descrizioni di un luogo, 52 brevi racconti per i dieci anni di stile libero. Torino, Einaudi 2006;
  • La pecora nera. Torino, Einaudi 2006;
  • Ferro battuto, in Giuseppe Cerasa (a cura di), catalogo della mostra interni romani presentata all’Auditorium Parco della Musica di Roma, Electa, 2007;
  • Un sasso che precipita, in Giuseppe Cerasa (a cura di), i colori di Roma, Roma, La biblioteca di Repubblica-gruppo editoriale l’Espresso 2008;
  • Parole Sante. Roma, Fandango Libri 2008 (dvd del documentario + “i precari non esistono” con testi di A.C., Francesco Piccioni, collettivo precariAtesia e Curzio Maltese);
  • Saluta i morti, in Questo terribile intricato mondo – antologia di racconti politici Torino, Einaudi 2008;
  • La divisa non si processa, in Italia Underground Angelo Mastrandrea (a cura di), Roma, Sandro Teti, 2009;
  • Il Botto, in Anteprima nazionale – nove visioni del nostro futuro invisibile Giorgio Vasta (a cura di) Roma, minimum fax 2009;
  • Lotta di Classe. Torino, Einaudi 2009

Bibliografia critica

  • Andrea Porcheddu, Il peso delle storie, in “Art’o”, gennaio/2002;
  • A. Celestini, Dal raccolto al racconto. Andata e ritorno, intervista di Chiara Alessi, in «L’Almanacco», 2005;
  • Patrizia Bologna, Un’immobilità potentissima, in “Prove di drammaturgia”, 2/2005;
  • Natale Filice, Riti e ritmi in Fabbrica di Ascanio Celestini, in “Biblioteca teatrale”, aprile-dicembre 2005;
  • Emanuela Garampelli, Lettere in tuta blu, in “Hystrio”, 1/2005;
  • Gerardo Guccini (a c. di), Racconti della memoria: il teatro di Ascanio Celestini, in “Prove di drammaturgia”, 2/2003; ID, La bottega dei narratori (con una sezione dedicata a Celestini), Roma, Audino 2005
  • Renata Molinari, Di canti, storie e autori, in «Patalogo», n. 26;
  • Andrea Porcheddu (a c. di), L’invenzione della memoria. Il teatro di Ascanio Celestini, Udine, Il Principe Costante 2005;
  • Sabrina Provenzani, La liberazione di Roma come l’ha vista il nonno, in “Teatri delle diversità”, n. 29, aprile 2004;
  • Simone Soriani (a c. di), Cicoria. Del teatro di Ascanio Celestini e di Gaetano Ventriglia, Corazzano (PI), Titivillus 2006
  • Beatrice Barbalato, Sul palco c’è l’autore, Louvain-la-Neuve, Belgique, Presses Universitaires de Louvain 2006 (con saggi su Bene, Celati, Cerami, De Simone, Martone e Celestini)
  • Patrizia Bologna, Tuttestorie – Radici, pensieri e opere di Ascanio Celestini, Milano, Ubulibri 2007
  • Roberta de Vito, Ascanio Celestini: la voce delle mosche. Una prospettiva “rivoluzionaria”. Quando la memoria diviene arte, in “Avanguardia. Rivista di letteratura contemporanea”, n° 36, 2007

Discografia

Filmografia

  • Senza paura, Fandango 2004 – Regista e sceneggiatore
  • Mio fratello è figlio unico, regia di D. Luchetti, Cattleya 2006 – Attore
  • Parole sante, Fandango 2007 – Regista e sceneggiatore
  • Questione di cuore, regia di F. Archibugi, Cattleya 2009 – Attore
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2 risposte a ASCANIO CELESTINI A RADIOdiMASSA!

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