2 turisti aggrediti in pieno centro

Napoli. 26 agosto.
Mercoledì sera 2 turisti erano in cerca di un taxi per tornare in albergo nei pressi di piazza Dante quando sono stati aggrediti da una coppia di ragazzini in moto e poi, secondo il loro racconto, da un gruppo di una ventina di giovanissimi. “Ci hanno sentiti parlare in inglese e ci hanno detto che qui si parla solo la loro lingua”, “Uno mi ha detto di dargli il cinque, alzando il braccio – dice Hayk – io ho risposto solo ‘Salve’ e da lui è arrivato il primo colpo, quello che mi ha buttato a terra una prima volta”. Hayk racconta di aver cominciato a piangere per il dolore mentre uno del gruppo, dandogli del “frocio”, ordinava agli altri di picchiarlo. “Hanno agito con freddezza e con ferocia”. “Se non fosse arrivata la polizia ci avrebbero ammazzati, avevano anche le catene”. Hayk ricorda con terrore i momenti vissuti mercoledì sera. “Mi ha colpito la loro espressione, gelida e divertita: agivano per il gusto della violenza“.
«Se non fosse arrivata la polizia ci avrebbero ammazzati, avevano anche le catene». «Mi ha colpito la loro espressione, gelida e divertita: agivano per il gusto della violenza». Una coppia di italiani, forse napoletani, ha assistito all’aggressione. Hayk – che a Milano, dove vive e lavora, tutti chiamano Antonio – lancia un appello: «Bisogna trovarli perché possono aiutarci a prendere i colpevoli». La coppia, secondo quanto riferisce Hayk, ha urlato al branco di fermarsi: «Dicevano: “Cosa state facendo? Smettetela”. Ma uno della banda ha detto che avrebbero picchiato anche loro e hanno cominciato a seguirli, facendoli fuggire».
Dal branco che li ha colpiti, l’altra sera, i due sono comunque stati apostrofati con insulti di matrice omofoba. Hayk però non ritiene che l’aggressione avesse un movente omofobo.

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Queste cose accadono molto di frequente nella nostra città, a volte fanno notizia, a volte si lascia tutto correre, guarire le ferite e si aspetta che capiti a qualcun altro.
Aggrediti perchè parlavano inglese, forse perchè omosessuali, forse per noia, forse perchè anche nella città “de pulecenella” sono state recepite le indicazioni dei leghisti che vorrebbero insegnare il dialetto nelle scuole e cacciare i “culattoni”…
Il napoletano lo conosciamo fin troppo bene, la cultura della non violenza ancora non viene insegnata.
Ne avremmo un gran bisogno…

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