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CHE ALMENO LE STRADE SIANO NOSTRE SE SI PRENDONO LE CASE. (B. Brecht)

Mercoledì 14 ottobre si è svolta l’assemblea organizzata dai compagni del Giap nel quartiere San Lorenzo. Come molti sanno, l’esperienza di riappropriazione di uno stabile abbandonato a se stesso è stata repressa duramente. Centinaia i poliziotti impegnati, decine i blindati, atti intimidatori nei confronti della gente del quartiere questo il bilancio di una giornata di ordinaria represisone romana. Tutto questo per impedire che un luogo si socialità e di lotta potesse crescere e svilupparsi.
Della repressione, ma anche del futuro della zona, si è parlato nell’assemblea di mercoledì sera tenutasi all’esterno del Giap. Gran parte del quartiere si è mobilitato per riprendersi ciò che ancora una volta, chi gestisce il potere nella capitale per conto dei soliti palazzinari, vuole portargli via.
Ci hanno chiuso un posto, ci siamo presi un quartiere,
Giap resiste

Sono ancora poco chiare le dinamiche dello sgombero di stamani, sembra che 500 uomini appartenenti alle forze dell’ordine abbiano circondato stamattina il quartiere S.Lorenzo di Roma, sotto pressione del proprietario dello stabile. I compagni di Roma ci informano del triste evento ed  è evidente che la repressione si scatena su tutti coloro che ogni giorno cercano di creare spazi sociali nuovi e alternativi. Non ci sorprende che ciò accada proprio in una città come Roma, la cui amministrazione continua ad essere nelle mani di chi con “spazi sociali nuovi e alternativi” intende solo le “occupazioni non conformi” e di chi si occupa dei quartieri solo promuovendo ronde xenofobe a difesa della sicurezza dei cittadini.

Solidarietà a chi in questo momento cerca di resistere difronte ai continui attacchi repressivi nei confronti di progetti sociali che non prevedano vilenza, xenofiobia, fascismo.

Continua  a leggere il comunicato dei compagni di Militant

SGOMBERATO GIAP, NUOVA OCCUPAZIONE A SANLORENZO

Oggi alle 7:20 di mattina, è stata sgomberata GIAP, l’occupazione che da sabato mattina cercava di riqualificare i locali, abbandonati da almeno 15 anni, fra via degli Ausoni e via dei Sabelli. Lo spiegamento messo in campo dalle forze dell’ordine è stato particolarmente imponente, circa 250 agenti. Una novità per un’occupazione che non era abitativa, e che durava da appena 3 giorni. Nonostante non siano ancora del tutto note le motivazioni che hanno portato ad un intervento così massiccio, è facile immaginare che dietro vi sia il solito intento speculativo da parte della proprietà. Piuttosto che affrontare le questioni sociali che Giap si proponeva di portare all’attenzione della cittadinanza, le istituzioni e le forze dell’ordine preferiscono, ancora una volta, reprimere il dissenso e tutte quelle soggettività che tentano di sottolineare le contraddizioni interne al sistema, che cercano di ricomporre una classe che ha cambiato le sue connotazioni, ma che vive un disagio profondo a cui le istituzioni non sono in grado di dare una risposta che non sia la repressione e il subdolo tentativo di imbavagliare il dissenso.
La stretta repressiva contro le lotte sociali che attraversano la città mostra quanto le istituzioni siano insensibili ai veri problemi sociali. Questa mattina il dispiegamento di forze dell’ordine faceva immaginare che si stesse organizzando una operazione per sgominare una organizzazione criminale. Ma i criminali sappiamo bene da che parte stanno. Noi siamo studenti, precari, lavoratori che resistono alla speculazione, allo sfruttamento, alla repressione e che tentano di coinvolgere l’intera cittadinanza nella costruzione di una società differente.

Mercoledì 14 ottobre assemblea pubblica ore 18.00 nello spazio antistante all’occupazione GIAP (via degli Ausoni angolo via dei Sabelli)

Giap si aggira nella metropoli