NOCOPnews — 16 dicembre >> oggi diretta ore 16.30

OGGI ALLE 16:30 SAREMO IN DIRETTA DALL’AULA MATTEO RIPA DELL’ORIENTALE PER L’INCONTRO “CHE TEMPO CHE FARA'”, DURANTE IL QUALE VERRANNO TELEFONAT* ANCHE ALCUN* NOSTR* COMPAGN*  PRESENTI A COPENHAGEN

da indymedia.dk

attivis* del green block vengono arrestati vicino Bela Centre

La Reclaim Power Action è cominciata molto presto stamattina con cortei multipli (bike block, green block, blue block) che si sono incontrati e hanno provato a raggiungere Bella Centre, dove si tiene il COP15. Il gruppo partito dalla stazione di Orestad è stato circondato dalla polizia e sono stati fatti degli arresti, ma molte persone sono riuscite a restare libere e a muoversi verso gli altri gruppi. Un secondo blocco, di più di 1000 persone, si sta muovendo verso Bella Centre, e sta resistendo ai tentativi della polizia di rompere il corteo [Video 1 | 2]. Intanto al COP15 a Gli Amici della Terra e Via Campesina non è stato permesso entrare nonostante avessero acquistato un secondo accredito. Alcuni delegati hanno messo su un presidio, mentre altri delegati delle ONG e delle associazioni del sud del mondo si stanno preparando a raggiungere la protesta.

Annunciamo anche che ieri sera c’è stato un altro raid della polizia, questa volta alla Candy Factory. La polizia è arrivata improvvisamente verso le 16:45 e ha invaso la Bolsjefabrikken (Candy Factory). Tra i 50 e i 100 poliziotti sono entrati nel posto. Inizialmente hanno trattenuto giù in cantina gli attivisti per circa un’ora, mentre la polizia si aggirava attorno all’edificio. Quando gli attivisti hanno chiesto che cosa stessero facendo, gli è stato detto: “Loro non stanno facendo nulla, basta guardarsi attorno”. La polizia ha affermato che essi erano due gruppi diversi di polizia. Un gruppo per decidere se arrestare o meno le persone, e un altro gruppo per la perquisizione del luogo in seguito. Così per un’ora non vi è stata nessuna perquisizione ufficiale e agli attivisti è stato impedito di vedere ciò che i poliziotti stavano facendo.

Dopo il “non fare nulla” per un’ora, la polizia che stava andando alla ricerca nel luogo, comincia a cercare/perquisire. Gli attivisti non potevano scegliere un gruppo separato dall’altro. Tre attivisti sono stati autorizzati a controllare il raid, ma la polizia è stata divisa in quattro gruppi, con i diversi capi, in questo modo gli attivisti non avevano modo di guardare tutto. La comunicazione interna tra le forze di polizia non funzionava molto bene e diversi gruppi non sapevano quale capo era alla guida di quale gruppo.
In un primo momento la polizia ha detto che non avevano un mandato di perquisizione, ma in seguito hanno cambiato idea più volte, tra cui un poliziotto in particolare che ha detto di essere in possesso del mandato, affermazione rivelatasi falsa. Se gli attivisti decidono di sporgere denuncia, la polizia può retroattivamente ottenere un mandato entro le 24 ore.

La polizia ha preso un computer, un iPod, un telefono cellulare, diversi poster, notes, un calendario delle attività, due “double trouble bikes”, una bici alta e un sacco con diversi fogli. Tutti con dentro il loro nome registrato.

Una persona è stata arrestata perchè aveva in mano un coltello piegato. La recente legislazione danese, rende molto difficile avere qualsiasi tipo di oggetti appuntiti, anche quando li si utilizza per uno scopo legale. Ci sono stati rari casi di gente che va in prigione per sette giorni, perché avevano un coltello hobby o un coltello per la pesca nelle loro auto. Questo ragazzo stava lavorando nel laboratorio e lì si usano i coltelli.

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