La Città è nostra – Cinema Astra Occupato

La città è nostra!

Quanto accaduto il 14 dicembre a Roma, benché svilito dalle critiche “benpensanti” e conformiste dei mass media, segna un punto di svolta per quanto riguarda le forme e gli obiettivi che la mobilitazione ha individuato rispetto al recente passato. Per la prima volta dopo trent’anni il parlamento è stato sfiduciato dalla piazza della sua funzione rappresentativa. Roma è stata il teatro della rabbia civile accumulata giorno dopo giorno in un paese in cui gli occupanti dei grandi palazzi legittimano la loro violenza, chiamandola giustizia, delegittimando la nostra giustizia, tacciandola per violenza. Gli attori protagonisti non sono stati solo gli studenti, o una generazione espropriata del proprio futuro, ma tutti coloro che subiscono nel presente una continua mortificazione dei diritti fondamentali.


Di qui la necessità da parte degli studenti di estendere la lotta a tutte le componenti sociali e di uscire al di fuori delle strutture universitarie per raggiungere lo spazio cittadino, comune. Il movimento, per definizione dinamico, si espande al di là degli argini istituzionali, occupando e quindi liberando gli spazi cittadini per permettere a tutti una partecipazione attiva alla vita sociale e politica del paese.

L’occupazione/liberazione delle università permette agli studenti di recuperare la coscienza politica; quella di uno spazio cittadino permette alla città stessa di recuperare il suo senso originario, quello di polis, e quindi di spazio pubblico e politico. L’occupazione come forma di protesta è sì l’interruzione e la decostruzione di un sistema imposto, ma è parallelamente il rilancio di una proposta alternativa, la costruzione di un progetto, la realizzazione di un’idea. La gestione di uno spazio, e quindi l’attività politica, non è più delegata ma assunta: lo spazio occupato è dunque simbolo di una società possibile. La gestione diventa così interna e non più esternalizzata, pubblica e non più privata, diretta e non più mediata da aziende.

L’occupazione di questo spazio, il cinema Astra – già simbolo (intermittente) di attività sociali e cittadine -, con l’avvicinarsi della sospensione di ogni attività dovuta alle vacanze natalizie, rivendica la necessità di intensificare, mai come in questo momento, le attività sociali e culturali tese a ridestare la coscienza civile. In un momento di sospensione del tempo storico, richiesto dalla imposta serenità e gioia natalizia, è necessario un atto critico di storicizzazione dello spazio cittadino, assumendo la diretta responsabilità della gestione di questa struttura che sia centro di irradiazione dell’intero movimento in lotta, attraverso la proposta di un percorso collettivo culturale e politico.

20 dicembre 2010    Assemblea Lettere Occupata – Studenti Federico II

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4 risposte a La Città è nostra – Cinema Astra Occupato

  1. camden physio scrive:

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