Ma quale unità d’Italia!

“Il 17 Marzo ma cosa festeggia il Sud !?”
A 150 anni da un’unificazione del paese realizzata con modalità di conquista, nel sud non c’è nulla da “festeggiare” ma molto per cui lottare!
!
Non si tratta solo di uscire dalla retorica più faziosa e ricordarsi invece le fucilazioni di migliaia di contadini poveri, l’esproprio di ricchezze, i dibattiti nel parlamento piemontese sulla “razza dei meridionali”, la legge marziale almeno fino al 1865, l’impazienza con cui il neonato stato italiano si tuffò nelle aggressioni coloniali nel Mediterraneo…

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Allora questo “anniversario” non ci troverà con la bandierina in mano! Ma con la rabbia di chi dice basta!!

Il vento di rivolta del Mediterraneo chiama…


SI tratta di fare i conti con meccanismi che incidono  pesantemente sul presente! Fuori da ogni nostalgia reazionaria dei gruppuscoli neoborbonici e affini, ma anche da ogni retorica “patriottica” che nasconde sotto il tappeto 150 anni di subalternità e la realtà dei dispositivi sociali, economici e politici in cui oggi questa subalternità si traduce. Se  il sud viene sempre più inteso come una discarica sociale e ambientale, enclaves di lavoro iper-precario e meccanismo di destabilizzazione delle relazioni sociali e dei diritti su scala nazionale (vedi il caso Fiat-Pomigliano, imposto con la retorica delle “aree depresse” e poi importato anche a  Mirafiori).
Se i conflitti e le soggettività che si esprimono in questo territorio vengono repressi e confinati con un continuo esproprio di democrazia e con la moltiplicazione degli “Stati d’emergenza”, se vengono diffamati con stereotipi razzisti che noi stessi rischiamo di introiettare…
Se il 17 marzo è anche il decimo anniversario di quel “Global Forum” in cui contro una straordinaria insorgenza sociale si scatenò un’incredibile violenza repressiva e si inaugurarono dieci anni di “ordine pubblico” e “stati d’eccezione”…

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Una risposta a Ma quale unità d’Italia!

  1. I think this is a real great blog post. Keep writing.

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