Sabato 15 Marzo dalle 14 diretta radio dal l.o. ska, che ospiterà l’assemblea nazionale del coordinamento degli operatori sociali, e corrispondenze da Roma, dove avrà luogo un corteo contro la repressione, chiamato in funzione dell’ultima ondata di arresti avvenuti ai danni di attivisti notav, occupanti casa, disoccupati di varie città italliane. La giornata romana sarà divisa in concentramenti e aree tematiche. Qui a seguire gli appuntamenti:
Sabato 15 Marzo ore 12.00
-“Sistema carcerario e controllo sociale” – Metro Rebibbia
-“Frontiere e libertà di movimento” – Via tiburtina 956
-“Territori contro le devastazioni ambientali” – Piazza indipendenza
-“Precarietà abitativa e sociale contro l’austerity stop privatizzazioni, difendiamo i beni comuni” – Stazione Tiburtina ex deposito Atac (San Paolo) Via Settimio Severo
Ascolta la diretta streaming ore 14.00 su Radiodimassa !
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Sto ascoltando la trasmissione e vorrei intervenire sui contenuti. Potete indicarmi come è possibile intervenire? Grazie
Ritengo che vi siano notevoli punti di criticità nei vostri discorsi. Voglio dire che molti portano proprie verità ma l’errore che non bisogna commettere è quello di rincorrere verità più vere. Tutto quello che raccontate, anzi denunciate, sono purtroppo le amare verità. Pertanto lo sforzo deve prima di tutto essere quelle di ricucire tutte le varie realtà condivise. Questo deve costituire il punto di partenza. Credere o ragionare con l’idea che vi siano delle verità più vere di altre altera l’azione che si vuole porre in essere.
L’idea della Piattaforma andrebbe bene se non fosse per il fatto che si vuole andare verso la sintesi dei contratti di lavoro. L’azione va ben disarticolata nel documento per essere poi ricomposta in una articolazione diversa. Personalmente preferirei utilizzare al posto di Piattaforma la parola Documento, anzi MANIFESTO. Perché se si ragiona in termini di PIATTAFORMA allora occorre ragionare in termini di nuovo SINDACATO che potrebbe essere una soluzione.
E quindi il documento andrebbe articolato cominciando innanzitutto dalla necessità che si ristabilisca la legalità all’interno delle cooperative sociali.
LEGALITA’
C’è una emergenza che occorre denunciare che consiste nell’atteggiamento “mafioso” che per necessità politica e di carrierismo si afferma sempre di più come stile di comunicazione e relazione tra Lavoratori (dipendenti e soci) e Cooperativa. Le denunce a me note sono vergognose con linguaggi che mai ti aspetteresti da un cooperatore.
Tutte le varie denunce che ho ascoltato contengono il fattore comune della trasgressione delle regole e delle leggi. Il ritardo dello stipendio non è un fatto che si può tollerare, cioè un argomento su cui si può produrre dialettica: non pagare le retribuzioni è un fatto grave che va combattuto senza se e senza ma posto che nella maggior parte dei casi le responsabilità sono sia dell’ente gestore (Cooperative e Associazioni) ma sia anche del committente: Asl ed Enti Locali. Quindi sottolineerei questo primo elemento: LEGALITA’.
LEGGE 328/2000
Ritengo assolutamente significativo e determinante partire dalla Legge 328/2000. All’interno di questa legge deve essere affermato la necessità che si deve sapere cosa è sociale. Non si può avere un Servizio Sanitario che iper codifica, in tutto e per tutto, mentre nel sociale non si sa cosa si ha presso un comune. Ovvero come esiste un Sistema Sanitario Nazionale deve Esistere un Sistema Sociale Nazionale. Qui c’è la rivoluzione che possiamo suggerire al Governo. Ed è su questo fronte che dobbiamo acquisire autonomia dialettica e competenza espositiva.
LAVORO
Ed eccolo il discorso LAVORO, fondamentale dove gli elementi devono essere:
1) il rispetto dei CCNL già esistenti;
2) il superamento di tutte le questioni che determinano il blocco dei ritardi di pagamento Committente/Ente Gestore.
Tutti gli elementi di criticità che avete inserito nella piattaforma vanno bene, però quelli sono già codificati. Quindi cosa andremmo a chiedere, qualcosa che già è stata codificata? Immagino che i sindacati confederati di questo punto se ne infischiano grandemente e su questo occorre uno sciopero senza tanti complimenti. E fanno bene in tal senso quei colleghi di Milano che ho sentito parlare prima i quali conducono gruppi di autocoscienza.
SERVIZI e COMPETENZE
Una volta per tutte occorrerà capire e decidere che nel sociale e nel sanitario per lavorare occorre una formazione. Ovvero non basta essere un socio cooperatore per potere lavorare in una comunità per minori come non basta avere un diploma di scuola superiore o una laurea qualunque per lavorare nel sistema dei Servizi della Salute e del Welfare. Chi non ha la formazione deve adeguarsi e formarsi frequentando dei corsi con l’università (su questo e possibile, anzi deve essere possibile scrivere la proposta)
La proposta vincente deve essere la formazione del Sistema Sociale Nazionale che completa, insieme al Sistema Sanitario Nazionale la risposta dello Stato al bisogno di salute e al bisogno di socialità. Questo dovrebbe essere il punto maggiore di forza nel documento.
Se poi vogliamo mettere la ciliegina ci mettiamo anche il Sistema Giuridico Nazionale.
Quindi: Salute – Sociale – Giustizia.
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