Pedalo, quindi sono

Il merito del ciclismo […] è infatti quello di imporci una percezione più acuta dello spazio e del tempo […]
Il miracolo della bicicletta è che […] è una prova esistenziale fondamentale che rinsalda coloro che vi si dedicano nella loro stessa coscienza identitaria: pedalo, quindi sono.
[…] appena siamo in sella, cambia tutto, e ritroviamo noi stessi, riprendiamo possesso di noi. E’ la nostra storia personale ad accudirci. il mondo esterno si impone concretamente nelle sue dimensioni fisiche. Ci resiste e obbliga a uno sforzo di volontà ma, allo stesso tempo, si offre a noi come spazio di libertà intima e di iniziativa personale, come spazio poetico, nel pieno e primo semso del termine.

Marc Augè, Il bello della bicicletta, Bollati Boringhieri, Torino, 2009, p. 63-64