Africa

«Durante i 1000 chilometri che separano Città del Capo da Port Elisabeth, divoro il racconto appassionante del viaggio di due sudafricani, i fratelli Atwell, The Road to London, che narra la loro traversata dell’Africa in bicicletta nel 1936. So che l’autore di questo libro, Eric, vive ancora a Port Elisabeth. Così, quando busso alla sua porta, nutro già una grande ammirazione per colui che mi riceve così cordialmente. A ottantacinque anni è diabolicamente dinamico e molto piacevole. Eric Attwell evoca la sua epopea con emozione.

L’Africa degli anni Trenta era una terra colonizzata. Mi mostra la carta 1:2.000.000 che utilizzò: non c’erano allora che 400 chilometri di strada asfaltata tra Port Elisabeth e Città del Capo! I parchi nazionali non esistevano e gli animali selvaggi, più numerosi, passeggiavano liberamente. All’epoca Eric era impegnato in partiti politici di sinistra e leggeva gli scritti pacifisti di Bertrand Russel. Con suo fratello Jack, di dieci anni più grande, perse l’impiego in una fabbrica di condizionatori. Nello stesso momento l’esercito stava per reclutarli…Decisero precipitosamente di partire: alle cinque del pomeriggio, recuperarono precipitosamente le loro biciclette e, pochi minuti dopo, diedero il loro primo colpo di pedale! Eric e Jack lasciarono Port Elisabeth senza soldi, con delle semplici biciclette su strade in uno stato pietoso. Nel corso del loroviaggio furono colpiti dall’ospitalità e dall’assenza di furti. I fratelli Atwell raggiunsero infine l’Europa nel momento più freddo dell’inverno del 1937, bardati con i loro incongrui caschi coloniali, arrivando con 45 centesimi in tasca alla frontiera austriaca! Al termine di 11.000 chilometri di strada, completamente al verde, beneficiarono dell’aiuto finanziario inopinato di un rappresentante viennese dell’Associated Press. A Londra, presentarono il loro periplo sulle frequenze della BBC e in televisione, che contava in quegli anni solo qualche centinaio di telespettatori. Il loro viaggio era costato 160 lire, incluso l’acquisto delle biciclette! Bloccati in Europa per la guerra, lavorarono in una fabbrica di aerei, poi rientrarono nel loro paese con la nave nel 1946. Eric si impegnò allora nella lotta all’apartheid: passò quarantanove giorni in prigione e il passaporto gli fu confiscato per ventinove anni!»

 

Claude Marthaler, Il canto delle ruote. 7 anni in bicicletta intorno al mondo, Ediciclo, Portogruaro, 2008.