Un tuffo nel vuoto. Dossier Mondiali Roma 2009

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Cosa accade quando i territori vengono sfruttati.

MONDIALI DI NUOTO ROMA 2009. CRONACA DI UNA SPECULAZIONE ANNUNCIATA. UN PROGETTO CALATO DALL’ALTO, NESSUNA PARTECIPAZIONE DA PARTE DEI CITTADINI. EPPURE QUALCUNO L’AVEVA DETTO. ECCO COSA SUCCEDE QUANDO I TERRITORI SONO TERRA DI CONQUISTA E NON PROGETTO CONDIVISO.

Qui sotto trovate l’anteprima del pdf per sfogliare il dossier e scaricarlo. Di seguito invece trovate l’introduzione testuale del dossier.

Guarda il servizio del TG3 del 5/8/10

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Intro.

Cosa accade quando i territori vengono sfruttati, saccheggiati, strumentalizzati ?

Cosa accade quando si costruiscono cattedrali nel deserto promettendo ristrutturazioni e migliorie per la cittadinanza?

Cosa accade quando i promotori, i costruttori, che ne hanno tratto vantaggio, e chi dovrebbe gestire finisce sotto inchiesta per tangenti; se poi tutte queste persone, nella città di Roma, appartengono tutti ad una rete che unisce rappresentanti politici, imprenditori, malavita organizzata e settori dell’estrema destra, che cosa accade?

Molto spesso nulla.

Ma , in alcuni casi, un tessuto sociale multiforme, eterogeneo ed attivo si mobilita, si informa ed informa il resto dei cittadini e delle cittadine; in poche parole si indigna e richiede i propri diritti, si riappropria del suo territorio.

Noi siamo donne e uomini, , precari, studenti attivisti che vivono nell’XI municipio e, nello specifico, guardano con attenzione quello che succede nella zona di Valco S.Paolo, dove più di un anno fa iniziavano i lavori di una piscina per i mondiali di nuoto, svolti a Roma a Luglio 2009.

Quell’opera ha trasformato la fisionomia dell’ansa del Tevere, con una vocazione naturale al verde. Ha costruito cemento su cemento. Noi, riuniti in un comitato territoriale insieme ad altre associazioni e cittadini, 2 anni fa, abbiamo impedito che lo scempio fosse ancora più grande; ci siamo mobilitati e ci siamo battuti perché in quell’area fossero costruiti anche delle aree verdi, dei giochi per bambini, che uno spazio fosse riqualificato per gli abitanti del territorio. Ma soprattutto avevamo chiesto ed ottenuto che non fosse distrutta la possibilità di costruire un possibile parco del Tevere.

Inoltre avevamo avuto garanzie che la piscina sarebbe stata impostata nella sua gestione per il soddisfacimento dei bisogni del territorio.

A distanza di 8 mesi dal mondiale dobbiamo tristemente prendere atto dello stato dei fatti.

Ad oggi i lavori per l’area verde non sono stati minimamente attivati e, probabilmente, non lo saranno.

La strada che hanno costruito è un piccolo circuito automobilistico che non ha certo l’accoglienza per le passeggiate dei cittadini, che siano piccoli o grandi.

Ma, soprattutto, la piscina è stata usata 20 giorni a Luglio e, da allora, è stata chiusa ed abbandonata.

Uno spazio vuoto, in parte incompleto, che rimane a simbolo di uno spreco di soldi pubblici, dei nostri soldi. Come in passato (ricordate Italia’90?) nuove cubature di cemento vengono costruite e i soliti noti ci si arricchiscono.

Quello che segue è una raccolta di documenti ed articoli di giornale che provano a raccontare una storia lunga un anno e mezzo, con un triste epilogo, di cui avevamo avuto sentore sin dall’inizio.

Un tempo strettissimo e striminzito in cui la giunta di centro sinistra ha deciso di fare i lavori e la giunta del centro destra li ha attivati con modalità decisamente discutibili. Quindi, tutti hanno le proprie responsabilità.

Ma questo piccolo dossier non serve solo a denunciare lo stato attuale ma, bensì, a rilanciare e a rivendicare!

Vogliamo infatti che la piscina sia completata e messa in funzione come spazio popolare e dunque ai prezzi delle piscine comunali. Ovvero che sia data la possibilità a chi vive questo territorio, chi lo attraversa quotidianamente per lavoro o per studio, di usufruire di uno spazio affinché possa vivere uno sport per tutti/e che significa avere prezzi popolari, fuori dalle logiche della speculazione e libero dai diktat dello sport per soli professionisti.

Inoltre vogliamo che vengano ultimati i lavori dell’area verde in carico al Comune, per garantire uno spazio di socialità e possibilità di accedere ad una area verde, a partire dai bambini.

Vogliamo che ci venga restituito il nostro territorio e che vengano garantiti i nostri diritti.

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