14 dicembre: agenzie stampa

15 dicembre

SCONTRI, ALZETTA: «PIAZZA NON PIÙ DISPOSTA A SUBIRE ABUSI DEMOCRAZIA»
OMR0000 4 POL TXT Omniroma-SCONTRI, ALZETTA: «PIAZZA NON PIÙ DISPOSTA A SUBIRE ABUSI DEMOCRAZIA» (OMNIROMA) Roma, 15 dic – «È assolutamente inutile pensare di raccontare quello che è successo ieri a Roma, come l’effetto dell’azione di pochi facinorosi che avrebbero preso in scacco una piazza altrimenti pacifica. La realtà è un’altra e il fatto che i media e la classe politica cerchi in tutti i modi di nasconderla o mistificarla non fa altro che dimostrare la spaccatura che vive il sistema della rappresentanza in questo paese. Tutta la piazza ieri ha voluto dimostrare non solo che c’è un’intera generazione che non ha più né futuro né rappresentanza politica, ma che non è più disposta a subire passivamente gli abusi di una democrazia truccata. Che piaccia o no, è questo il fatto nuovo, la vera notizia della giornata. La fiducia in parlamento ottenuta con la compravendita dei deputati, al pari delle parentopoli ad uso e consumo delle cricche, non sono solo uno spettacolo che offende la dignità di tutti, ma è anche il segno di una classe politica che non ha più scrupoli né timidezza nel mostrarsi per quello che è. E allora perché la rabbia e l’indignazione non dovrebbero anche loro mostrarsi per quello che sono? Chi era in piazza ieri è più consapevole di quello che i giornali o i politici credono, sa perfettamente che con la fiducia il governo procederà in modo ancora più aggressivo e incurante nei suoi progetti di dismissione del welfare e nell’attacco ai diritti sociali, dalla riforma universitaria fino all’applicazione delle misure dell’austerità economica. Sa perfettamente che non c’è mediazione possibile. La giornata di ieri tuttavia non è sufficiente a costruire un’alternativa al berlusconismo, ma è stata una svolta necessaria a renderla possibile. Ha aperto uno spazio che ora si tratta di estendere. È il momento ora di sviluppare il ragionamento politico in un nuovo progetto che metta in collegamento quei pezzi di società che non ci stanno ad accettare la dura legge del ricatto, che non sono e non vogliono essere oggetto di nessuna compravendita. Per questo il meeting lanciato da Uniti contro la Crisi per il prossimo 22 e 23 gennaio diventa fondamentale in un percorso che vede nel 14 dicembre l’apertura di una nuova fase». Lo dichiara, in una nota, Andrea Alzetta, capogruppo capitolino Roma in Action. red 151325 dic 10

GOVERNO: SCONTRI ROMA, CHIESTA CONVALIDA FERMI MA NO PROCESSO DIRETTISSIMA

GOVERNO: SCONTRI ROMA, CHIESTA CONVALIDA FERMI MA NO PROCESSO DIRETTISSIMA = Roma, 15 dic. (Adnkronos) – Nessun processo per direttissima, per il momento, a carico delle persone arrestate ieri durante gli incidenti a Roma, ma una richiesta di convalida dell’arresto per 26 persone, richiesta che la Procura invierà al più presto al gip. L’ufficio del pubblico ministero ha già disposto la scarcerazione per una giovane che era tra i fermati di ieri e a carico della quale non sono emerse responsabilità. Sono queste le prime mosse disposte dal procuratore aggiunto Pietro Saviotti nell’ambito dell’inchiesta scaturita dagli scontri di piazza avvenuti ieri. I manifestanti, che hanno tra i 18 e i 37 anni età, provengono da Roma, Sardegna, Liguria e Toscana. In giornata saranno trasferiti dalle camere di sicurezza dove hanno trascorso la scorsa notte in carcere, in attesa della convalida da parte del gip. La Procura chiederà o la detenzione in carcere o gli arresti a domicilio ovvero l’obbligo di firma. (segue) (Saz/Col/Adnkronos) 15-DIC-10 13:42 NNN

GOVERNO: ALEMANNO, A SCONTRI DI IERI PROFESSIONISTI GUERRIGLIA AD ALTISSIMO LIVELLO

GOVERNO: ALEMANNO, A SCONTRI DI IERI PROFESSIONISTI GUERRIGLIA AD ALTISSIMO LIVELLO = Roma, 15 dic. (Adnkronos/Labitalia) – «Quello che posso dire è che chi si è mosso ieri tra piazza del Popolo e dintorni è un professionista della guerriglia ad altissimo livello, con tecniche e modi di agire che sono veramente degni, purtroppo, di istituzioni come quelle di Genova e dei più violenti scontri verificatisi in europa in tempi recenti». Così il sindaco di Roma, a margine della X Conferenza nazionale di Statistica è intervenuto sugli scontri di ieri. Alemanno ha quindi sottolineato che «la questura sta facendo verifiche su tutte le aree di provenienza per vedere se ci sono presenze europee». (Lab /Opr/Adnkronos) 15-DIC-10 13:19 NNN

GOVERNO: SCONTRI ROMA, CHIESTA CONVALIDA FERMI MA NO PROCESSO DIRETTISSIMA
GOVERNO: SCONTRI ROMA, CHIESTA CONVALIDA FERMI MA NO PROCESSO DIRETTISSIMA = Roma, 15 dic. (Adnkronos) – Nessun processo per direttissima, per il momento, a carico delle persone arrestate ieri durante gli incidenti a Roma, ma una richiesta di convalida dell’arresto per 26 persone, richiesta che la Procura invierà al più presto al gip. L’ufficio del pubblico ministero ha già disposto la scarcerazione per una giovane che era tra i fermati di ieri e a carico della quale non sono emerse responsabilità. Sono queste le prime mosse disposte dal procuratore aggiunto Pietro Saviotti nell’ambito dell’inchiesta scaturita dagli scontri di piazza avvenuti ieri. I manifestanti, che hanno tra i 18 e i 37 anni età, provengono da Roma, Sardegna, Liguria e Toscana. In giornata saranno trasferiti dalle camere di sicurezza dove hanno trascorso la scorsa notte in carcere, in attesa della convalida da parte del gip. La Procura chiederà o la detenzione in carcere o gli arresti a domicilio ovvero l’obbligo di firma. (segue) (Saz/Col/Adnkronos) 15-DIC-10 13:42 NNN

ANSA-FOCUS/ SCONTRI ROMA: COME GLI ANNÌ 70, ROMA RIVIVE L’INCUBO
CRO S43 QBXL >ANSA-FOCUS/ SCONTRI ROMA: COME GLI ANNÌ70,ROMA RIVIVE L’INCUBO TANO D’AMICO,MAI VISTA PIAZZA DEL POPOLO FRA I ROGHI,RABBIA PURA (di Rosanna Pugliese) (ANSA) – ROMA, 14 DIC – Le fiamme che ardono in Piazza del Popolo, e due colonne alte di fumo nero, accanto alle due chiese, dove si scontrano la polizia e i ragazzi. C’è «una immagine nuova», oggi, anche negli occhi di uno come Tano D’Amico, l’autore di celeberrimi scatti durante gli scontri degli anni Settanta. «Piazza del Popolo, così, con quei roghi, io non l’avevo mai vista», dice il fotografo. Dov’è stato stamattina? «Dappertutto». Cosa ha visto? «La rabbia pura che esplode. Nel ’77, nel ’68 c’era invece la speranza. Io andrei a due secoli fa, per fare un confronto, alle sommosse di Parigi e al ’48». Rientra nella cronaca dei fatti, in ogni caso, oggi, l’impressione che la storia di 30-40 anni fa si ripeta. Roma ha rivissuto l’incubo del passato. E lo dimostrano alcune foto storiche. Il fiume di studenti nel cuore di Roma, oggi; come quello immortalato il 19 febbraio 1977, in bianco e nero: la foto s’intitolava ’50 mila studenti per le vie della capitalè. Le scarpe a terra, su via del Corso: le hanno perse durante gli scontri, oggi. Come quelle brandite in aria dalle donne, ancora nel ’77, ‘Siamo tutte a piede liberò. Le sciarpe usate per nascondere i volti, oggi. Come lo scatto che inaugura la galleria de ‘Gli anni ribellì di D’Amico: ‘Ragazza e carabinierì, dove la fila al centro fra i capelli, e la sciarpa tirata sopra al naso incorniciano gli occhi puntati sui militari. Un ragazzo si sente male, su uno dei ponti del Tevere, e tre compagni lo trasportano, correndo, mentre scappano dalla ‘caricà, oggi. Accadeva anche il 21 aprile del 1977: tre agenti trasportavano a braccia il collega ferito, in una foto. Chi oggi è stato alla manifestazione contro il Governo non ha potuto non ricordare gli anni ’70. «Ci ho pensato anche io – risponde D’Amico -. Ma allora era molto diverso», dice anche. «All’epoca protestava una minoranza. Oggi in piazza scende la maggioranza degli studenti». Non solo. «Nel ’68 c’era un grandissimo movimento, animato da grandi speranze per il futuro. Nel ’77 c’era una incredibile autonomia di pensiero, con la novità delle donne in piazza, per esempio. Oggi io ho visto la rabbia pura dei figli contro i padri, intesi in senso lato. L’esplosione della paura del futuro. A costo di prenderle, a costo di farsi male. Ma non erano armati». La sensazione che l’incubo si ripeta, che sia ancora possibile una morte come quella di Giorgiana Masi, che a 19 anni finì vittima degli scontri a Ponte Garibaldi, il 12 maggio del 77, prende in ogni angolo del cuore della città. Quando di gruppi anarchici assediano le camionette delle forze dell’ordine. E più banalmente anche davanti alle aste degli striscioni, impugnate come ‘pseudo-armì, in metropolitana. Davanti all’onda che percorre Piazza del Popolo, quando esulta e applaude, perchè le camionette della Guardia di finanza arretrano, di fronte a petardi, bottiglie, sampietrini. O alle Mercedes in fiamme sul Lungotevere davanti a una folla di giovani che aspettano e temono: «Attenti che esplode!», e si fa il vuoto davanti. Il fiume umano che si cala da un muro di oltre due metri, coi maschi che sostengono le femmine nel salto, per deviare il percorso, avendo timore della possibile esplosione. Le fughe in avanti e gli scatti indietro. Le corse, quando il panico investe la folla. L’attesa sui ponti, alle spalle del focolaio degli scontri, dove gruppi di giovanissimi si rifugiano, finendo con l’essere comunque raggiunti dalla folla che scappa al grido ‘caricano!’. (ANSA). PGL 14-DIC-10 20:45 NNN

>ANSA-FOCUS/ SCONTRI ROMA: ULTRÀ E BORGATARI, I NUOVI BLACK BLOCK
CRO S43 QBXL >ANSA-FOCUS/ SCONTRI ROMA: ULTRÀ E BORGATARI,I NUOVI BLACK BLOC RABBIA URBANA E NIENTE POLITICA,HANNO SCATENATO L’INFERNO A ROMA (di Lorenzo Attianese) (ANSA) – ROMA, 14 DIC – Da giorni si esaltavano con l’unico obiettivo di scatenare oggi «l’apocalisse a Roma» perchè «quando monta la rabbia sociale nessuno ti può fermare». La maggior parte di loro ha dai 18 ai 25 anni, con alle spalle qualche anno di esperienza per scontri allo stadio o risse nei quartieri di borgata di Roma e Napoli. E fanno nuovi adepti tra i ‘figli di papa«: conta poco, perchè coperti con passamontagna, sciarpe nere, occhiali scuri o caschi sono tutti uguali. È la nuova generazione di black bloc ‘made in Italy’, che oggi ha sconvolto Roma con atti di vandalismo nella centro della città e scontri con le forze dell’ordine. Poca politica, nessun eroe se non la squadra del cuore, zero ideologia e moltissima rabbia urbana. Non esperti di guerriglia ma avvezzi agli scontri e all’odio »per le guardie«. Esperti di curve e disordini da stadio, e oggi infatti erano armati soprattutto con le »bombe di Maradona«, i grossi petardi usati proprio dagli ultrà. La politica per questi ragazzi c’entra poco, gli unici ideali sono »l’onore di chi ha il coraggio di rompere il c… agli sbirri« o la fede ultras. »Se ci tolgono il futuro devono pagare, tutti«, dice uno di loro arrivato da Napoli in treno con alcuni amici. A coordinarli ci sono alcuni ultras romani delle frange più giovani e violente. E nel mix di teppisti sono finiti anche alcuni anarchici romani e di Pisa. L’unico collante è il disagio sociale. Che va espresso con la »rivolta a 360 gradi – dicono – perchè siamo stanchi del mangia mangia dei potenti«. Anche oggi gli obiettivi principali dei black bloc sono state le forze dell’ordine e le banche. »Loro sono dei servi – dicono parlando degli agenti – noi invece difendiamo il popolo«, le banche, invece, rappresentano »il potere dei soldi che noi non abbiamo«. Appunto, più la disperazione che l’ideologia. Un potere quello dei soldi al quale, però, molti di loro aspirano. Quando girano ogni giorno per strada hanno vestiti alla moda e guardano con ammirazione ai bulli che sfrecciano con le auto potenti. »Siamo precari, ci arrangiamo lavorando in nero o con contratti a termine come operai, baristi o artigiani. Ma i veri soldi li fanno quelli seduti sulle poltrone, che ‘mangianò sulle nostre spalle«, dice qualcuno di loro mentre rolla una canna o distribuisce qualche pezzo di marijuana. Vestiti di nero e in gruppo, con spranghe, mazze, estintori, picconi, pietre o qualsiasi oggetto racimolato per strada si sentono un massa pronta a combattere una guerra studiando strategie urbane della tensione. E per qualche giovanissimo sono i nuovi eroi da imitare. Oggi alcuni liceali si coprivano il volto cercando di imitarli anche nei gesti, rovesciando i cassonetti e contando i danni per arricchire il loro nuovo curriculum. La riforma della scuola, il governo Berlusconi o i massimi sistemi. Niente di tutto questo. Conta la rabbia. È quanto basta per sentirsi i ‘giustì nella nuova sfida lanciata al potere. (ANSA). Y4J-TZ 14-DIC-10 20:58 NNN

(ANSA) – ROMA, 15 DIC – Cambio di strategia della procura di Roma per la maggior parte degli arrestati per gli scontri avvenuti ieri nel centro storico. La procura ha deciso di farli giudicare per direttissima e domani mattina compariranno dinanzi al giudice. Tutti i fermati sono accusati di resistenza a pubblico ufficiale e lesioni. Il primo atto sarà, comunque, l’esame della legittimità dei fermi. Al termine dell’udienza, per gli indagati, tutti incensurati, potrebbe prospettarsi, a seconda delle singole posizioni, la custodia in carcere, gli arresti presso il domicilio, l’obbligo di firma, la rimessione in libertà. Il procuratore aggiunto Pietro Saviotti ha spiegato i motivi del cambio di rotta della procura: «Inizialmente avevamo deciso di non procedere in modo sommario con la direttissima del giorno dopo – ha dichiarato – optando per l’acquisizione di informative e dei verbali di arresto e chiedendo approfondimenti agli investigatori». «Successivamente la procura – ha aggiunto – valutate l’incensuratezza di tutti gli arrestati e la loro età, ha proceduto a circoscrivere le condotte di cui ciascuno deve rispondere. La mancanza dell’esigenza di ulteriori approfondimenti, salvo nuove risultanze, ha indotto la Procura a chiedere il giudizio direttissimo per la maggior parte degli arrestati. Nei prossimi giorni si valuteranno eventuali ulteriori fatti che dovessero emergere dagli approfondimenti investigativi».(ANSA). TB 15-DIC-10 15:30 NNN

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