Generazione Precaria sul 15 ottobre

sul 15 ottobre – ex cineteatro preneste occupato – G.P.R.V

Un anno fa un gruppo di precari e precarie ha liberato uno spazio abbandonato dal 1983, l’ex cinema-teatro preneste.

In questo anno, si sono moltiplicate in quello spazio iniziative sociali, culturali, politiche – fino a farlo divenenire un punto quotidiano di incontro e confronto.

Fra le tante iniziative, ha avuto un significato particolare ospitare una parte dell’assenmblea nazionale verso lo sciopero precario ed essere luogo di riunione di diversi incontri del relativo laboratorio metropolitano, al quale del resto molti di noi hanno partecipato per mesi.

Un percorso, quello dello sciopero precario, pubblico – partecipato – inclusivo – alla luce del sole, che ha visto confrontarsi precari, associazioni, pezzi di società, sindacati di base e persino confederali su cosa voglia dire praticare lo sciopero, ovvero l’attacco al profitto come forma di rivendicazione, ai tempi della precarietà.

Un percorso molto diverso da quello che è stato raccontato da alcuni giornali (in particolare, sole24ore e repubblica), che nella necessità spasmodica ed esorcizzante di spiegazioni semplicistiche sulla giornata del 15 ottobre hanno coinvolto anche questo percorso.

La giornata del 15 Ottobre è stata complessa e contraddittoria, se ne deve parlare – nelle sedi di movimento, nelle scuole, nei bar, nei luoghi di aggregazione dal basso come quello che animiamo da un anno, nelle facoltà, sui muretti – con la franchezza e l’umiltà necessaria, sfuggendo ad ogni semplificazione.

Resistere ad una carica della polizia è diverso dal bruciare una macchina che è diverso ancora dal voler manifestare oltre alle prescrizioni della questura. Non sta a noi, in queste righe, valutare o giudicare nessuno di questi comportamenti – ma certo non si può ridurre tutto ad una dicotomia forzata del tutto funzionale al tentativo spregiudicato del governo di colpire la possibilità di manifestare ed organizzarsi dal basso.

In questa prospettiva, esprimiamo la nostra solidarietà politica ed il nostro abbraccio umano alla comunità resistente del LOA acrobax con la quale molto di noi hanno condiviso – in accordo ed in disaccordo – tanti percorsi politici e che sta subendo una grave campagna di criminalizzazione, a tutti i feriti del 15 0ttobre ed in particolare ai due liceali (uno colpito con una manganellata a terra, mentre era inerme, in viso e l’altro investito da una camionetta nel corso dei vergognosi caroselli) ed a tutti gli arrestati che stanno svolgendo il ruolo di facili “capri espriatori” con imputazioni e teoremi che si profilano come forzature sulle stesse norme penali.

EX CINETEATRO OCCUPATO PRENESTE

“Generazione P. Rendez-Vous”

(pigneto, roma)

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