Join the rebel: QUESTO NON E’ CHE L’INIZIO

Mentre dal resto d’Europa riceviamo, ormai da qualche mese, cartoline
che ampiamente dimostrano quali siano, nell’attuale contesto di
austerity, le uniche e vincenti forme di organizzazione del conflitto,
ieri tutto il territorio nazionale  è stato finalmente pervaso da parte
di quel protagonismo e attivazione sociale necessario per dimostrare che la soluzione alla crisi è ben lontano dalla compatibilità e dal biopotere della ormai decadente rappresentanza politica.

Ieri abbiamo avuto la dimostrazione che forme di sinergia possibili sono praticabili anche nel nostro paese. A partire da quei soggetti che innervano il mondo diffuso della precarietà giovanile che nella formazione scolastica toccano con mano le politiche di austerity. La crescita collettiva e la messa in condivisione di nuovi dispositivi autobiografici, capaci di narrare una lecita rabbia si è trasformato in un corteo partecipato, denso, consapevole, del precariato metropolitano che attraversando le strade del centro di Roma si è ripreso solo una piccola ma significativa parte, di quello che gli spetta, che spetta anche a tutte e tutti noi.

Dal nodo redazionale di indipendenti decidiamo diffondere il comunicato
degli studenti medi, con la speranza che la riproducibilità delle lotte
inizino ad estendersi anche in questo pezzo di euruolandia, rilanciando la data del 13 ottobre a piazza S. Maria in Trastevere per un’assemblea pubblica che guardi con intelligenza e dignità alla implementazione di reali possibilità di cambiamento e trasformazione.

Join the rebel

Oggi 5.10.12 la città di Roma è stata invasa dagli studenti dell’Assemblea Cittadina dei licei romani.
Questa data è nata dall’assemblea in Val di Susa, convocata dalla rete nazionale studaut, dove gli studenti di tutta l’Italia hanno sentito l’esigenza di scendere in piazza, per esprimere un’opposizione sociale reale al governo Monti e alle politiche di austerity che stanno sempre più strette a tutta la cittadinanza. Le istituzioni sottolineano continuamente la mancanza di fondi per l’istruzione mentre   lo stato spende 500 milioni per cacciabombardieri e 2 cm di Tav corrispondono a una borsa di studio universitaria, legittimando queste scelte come tecniche e non politiche.
In un quadro di drammatica trasformazione politica, la scuola rimane ancora una volta un luogo di costruzione e progettazione, opposizione e conflitto.
Gli studenti infatti contrastano le politiche di questo sistema scolastico e se ne riappropriano dall’interno vivendo le proprie scuole e creando dal basso controcultura attraverso cineforum, mercatini di libri a prezzi popolari, ecc… per dare una risposta concreta alla crisi, producendo momenti di riflessione e conflitto.
Queste iniziative si oppongono al progetto di scuola-azienda che questo governo, come il precendente, vuole realizzare attraverso il DDL Aprea e i test Invalsi, che mirano esclusivamente ad un’appiattimento culturale generale e alla costruzione di una scuola che premi il merito e ignori i problemi.

Il tentativo della questura di Roma, oggi,è stato quello di impedire che gli studenti raggiungessero  il centro storico per manifestare la loro rabbia davanti ai palazzi del potere, opponendosi fisicamente, con uno sproporzionato impiego delle forze “dell’ordine”, al regolare svolgimento del corteo.
Nonostante ciò, gli studenti non si sono arresi e fino all’ultimo hanno portato in piazza la loro determinazione. I manifestanti infatti, estenuati da una pessima gestione della piazza da parte della questura, che aveva il palese intento di emarginare e minimizzare la protesta, hanno tentato di riappropriarsi ancora una volta delle proprie strade. Nei pressi di Porta Portese, i soggetti che giorno dopo giorno militarizzano la nostra città hanno risposto all’iniziativa degli studenti non con semplici cariche di alleggerimento, inadeguate soprattutto contro un corteo costituito prevalentemente da minorenni, ma peggio,  con una vera e propria esplosione di violenza verso gli studenti, minacciando, picchiando, manganellando,  arrivando addirittura ad arrestare un quindicenne estraneo ai fatti,  trascinandolo per terra.
Dopo lo scontro e dopo essersi assicurati dell’imminente rilascio del ragazzo, il corteo non si è comunque arrestato ed ha ripreso il percorso fino a Piramide, dove al momento dello scioglimento ha pubblicamente denunciato la gravità dei fatti avvenuti in precedenza.

Gli studenti oggi non si sono fatti intimorire dalla gestione tirannica, del sindaco Alemanno, della città, ma anzi hanno avuto la dimostrazione del fatto che l’unica risposta che il governo e le istituzioni sanno dare è di tipo poliziesco e militare.

LA VOSTRA REPRESSIONE NON FERMERA’ LA NOSTRA VOGLIA DI LOTTARE, QUESTO NON E’ CHE L’INIZIO

Studenti Medi in Mobilitazione

http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=296hrGT9Tjw

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