Dalla Bari in lotta: l’interesse del privato (e del pubblico) all’attacco del comune

Ebbene si. L’occupazione nel “salotto buono” di Bari fatta stamattina  da studentesse e studenti, da precarie e precari, da disoccupati,  inoccupabili è stata sgomberata manu militari dalla polizia.

Ci è già successo (quando occupammo la clinica di Villa del Sole da  cui poi è nata l’occupazione di Villa Roth), non ci deprimiamo, non ci  fermiamo, non ci arrendiamo.

Di questa vicenda un paio di cose ci interessa dire:

 

1)l’interesse degli speculatori dell’edilizia nella città del  mattone, conta decisamente più degli interessi del comune. Ci sono a  Bari oggi qualcosa come 24.000 appartamenti sfitti. Tutti in mano a  cartelli potentissimi che vengono tutelati e protetti da un potere  locale cieco e clientelare e difeso dai manganelli della polizia.

Questo renderà sempre più evidente l’irrappresentabilità di una  moltitudine che non reclamerà più ma risponderà alla guerra che le viene  mossa contro riappropriandosi di una vita indipendente e autonoma.

 

2)l’eccedenza e la tensione che si è prodotta intorno a questa  occupazione ci lascia ben sperare in una capacità organizzativa che  significa riappropriazione diretta di reddito (e la casa è una parte del  reddito) e che, a nostro avviso, segnerà l’autunno alle porte e non  solo questo.

 

Per queste considerazioni noi invitiamo tutte e tutti, le/gli  occupanti, chi è passato per solidarietà, chi ha da subito solidarizzato  e chi si è avvicinato per organizzare ulteriori passi in avanti, chi ha  resistito alle provocazioni in divisa,  di vederci in ASSEMBLEA METROPOLITANA Venerdì  19 ottobre ore 20:30 a Villa Roth Occupata.

Da qui si riparte, non ci fermerete. Non chiediamo più, OCCUPIAMO!

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