LE LOTTE NON SI ARRESTANO MA LA REPRESSIONE COLPISCE ANCORA

Mentre il governo Monti procede nella ferrea applicazione delle sue misure volte a rendere noi lavoratori e lavoratrici sempre più precari e sempre più poveri, finalmente anche in Italia le piazze iniziano a scaldarsi, soprattutto grazie agli studenti.

E mentre sono, per una volta, sotto i riflettori le violenze della polizia nelle piazze, arrivano, puntualissimi, provvedimenti delle autorità giudiziarie volti a colpire chi le lotte sociali non ha mai smesso di portarle avanti.

Questa mattina, prima dell’alba, gli agenti della DIGOS si sono presentati in forze a bussare alle porte di due occupazioni abitative del Coordinamento Cittadino di Lotta per la Casa, per eseguire nuove perquisizioni e notificare altri provvedimenti cautelari.

Apprendiamo dai giornali che lo stesso genere di operazioni, di cui non conosciamo ancora i dettagli, sono in corso anche in altre città d’Italia, con lo scopo dichiarato di punire i presunti colpevoli della manifestazione del 15 ottobre 2011 a Roma.

Si tratta evidentemente dell’ennesimo tentativo di dissuadere, con la repressione, chi ha voglia di lottare, dopo le abnormi sentenze per i/le compagni/e finiti in carcere per le giornate di Genova del luglio 2001.

Noi sappiamo invece che, con una politica economica come quella perseguita dal governo Monti, le lotte sociali non possono che crescere ed inasprirsi, a dispetto di qualunque misura repressiva.

Sappiamo anche chi sono i responsabili di efferate violenze in piazza: i numerosi corpi di polizia di questo paese e i loro mandanti, impegnati a depredare il Paese restandosene comodamente seduti in Parlamento.

Coordinamento cittadino di lotta per la casa – Roma
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