Siamo tutt@ aquilani

“Siamo tutti aquilani”, questo lo slogan ricorrente insieme a “L’Aquila libera, liberi tutti” e “case si, ghetti no”, che lo smisurato corteo forte di oltre 10.000 presenze ha lanciato migliaia di volte lungo la marcia di 8 Km che divide la stazione di Paganica dai giardini pubblici de L’Aquila.

Oggi Il Centro, il giornale più venduto in Abruzzo con il titolo “Questo corteo è servito agli aquilani, ora bisogna andare avanti” fa ammenda delle varie denigrazioni opposte ai “no global”. Contro il corteo NOG8, NO Crisi e NO Ricostruzione berlusconiana, si era fatto un fuoco di fila orchestrato dal governo, a cui avevano contribuito non poco i media sguazzando tra alcuni detrattori locali e nazionali. Alla fine c’è questo variopinto, rumoroso, partecipato risultato di chi vi ha creduto fin dal primo momento – e dei tanti che si sono impegnati in tutta Italia per mantenere alta la dignità e la battaglia contro i prepotenti della terra.

Un grazie sentito a tutti i partecipanti organizzati e spontanei, a partire dai tanti aquilani e abruzzesi presentii e aggregati lungo il percorso; alle compagini del NO Ponte, No dal Molin, NO Piano Rifiuti Campano, del movimento per l’acqua pubblica, del collettivo pistoiese “ dalla parte degli orsi”; dei milanesi dei Transiti,dei compagni di Lecce, Brindisi, Taranto, Bari, Salerno, Benevento, Napoli, al migliaio di compagni/e romani; ai pompieri di Alessandria; un ringraziamento particolare ai legali “legal team” (intervenuti per il rilascio di 4 fermati), presenti a Roma fin dall’avvio del G8.

Una giornata ben spesa, che ricorderemo a lungo per l’abbraccio con la realtà aquilana – con la presa in diretta degli effetti del terremoto e l’impegno per la ricostruzione sociale – e la felicità nell’apprendere della liberazione dei/delle compagni/e arrestati a Roma il 7 luglio, buon auspicio per la prossima liberazione dei 22 studenti arrestati per gli scontri a Torino durante il G8 Università.

“Adesso non ci scordate”, a questa preoccupazione degli aquilani che abbiamo incontrato ai margini dei campi e lungo la strada, abbiamo risposto“ che non eravamo li solo per contestare la vetrina e la boria del G8, soprattutto per sostenere le loro battaglie

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