Agenzie stampa del 6 luglio

G8: V-STRATEGY OCCUPA FACOLTÀ ARCHITETTURA ROMA TRE

ROMA, 6 LUG – Dopo l’occupazione del Rettorato della Sapienza da parte degli studenti dell’Onda, quelli del V strategy, ovvero del movimento NoG8, hanno occupato un’ala della facoltà di Archiettura dell’ex mattatoio di Testaccio a Roma. «Manifestiamo così – spiegano – il nostro totale dissenso verso il G8 e gli otto potenti che hanno generato la crisi. Saremo in piazza Barberini il 7 luglio per contestare gli 8 grandi nella ‘Giornata dell’Accoglienzà e attraverso la dinamica di blocco della circolazione e della mobilità, combinando pratiche creative e intelligentemente radicali, rivolgeremo la nostra degna rabbia ad ostacolare la funzionalità della celebrazione dei potenti della Terra e della loro bancarotta». L’8 luglio «disegneremo la mappa della crisi all’interno della metropoli, e proprio mentre ancora una volta in 8 solo in 8 si siederanno ad un tavolo per decidere delle nostre sorti, noi sanzioneremo i responsabili di questa crisi economica globale. Il 9 luglio invece porteremo di nuovo la nostra solidarietà ai migranti rinchiusi nel lager di Ponte Galeria, per denunciare le leggi razziste e infami di questo paese. Infine saremo presenti all’Aquila il 10 luglio – concludono – durante la manifestazione conclusiva di queste giornate di contestazione al G8».

G8, MANIFESTANTI OCCUPANO SEDE ARCHITETTURA ROMA TRE

Roma, 06 lug – Occupata nel pomeriggio la Facoltà di Architettura dell’Università Roma Tre in via Aldo Manunzio da una cinquantina di aderenti della Rete ‘V Strategy’ che fa parte del cartello anti G8. «Abbiamo occupato in solidarietà agli studenti arrestati questa mattina e per protestare contro l’indisponibilità del rettore Fabiani nel concedere un mese fa alcune aule per svolgere assemblee sul G8 – ha detto uno dei rappresentanti di V-Strategy – più tardi è prevista un’assemblea degli occupanti».

G8: PROTESTE ONDA A VENEZIA DOPO ARRESTI TORINO

Venezia, 6 lug. – (Adnkronos) – Gli studenti dell’Onda protestano a Venezia per gli arresti di Torino davanti allo Iuav. «Quello che appare chiaro – scrive in una nota l’Onda Anomala di Venezia – è il meccanismo repressivo che mira a colpire il movimento dell’Onda: studenti, ricercatori, donne e uomini del mondo della formazione che in questi mesi hanno dimostrato con i fatti e con le analisi la vitalità di una generazione che molti vorrebbero schiacciata dalla crisi». «La spinta dell’Onda – si conclude nella nota – è comunque lontana dall’esaurirsi. Nessuna paura del futuro, nessuna nostalgia del passato. Liberi tutti, liberi subito» in chiaro riferimento agli arresti torinesi.

G8: ONDA ANOMALA TORINO, NON ARRETREREMO DI UN PASSO

Torino, 6 lug. (Adnkronos) – Gli arresti eseguiti questa mattina a carico di 21 manifestanti ritenuti responsabili dei disordini verificatisi il 19 maggio scorso a Torino in occasione del corteo contro il G8 dell’Università «non ci faranno arretrare di un passo». Così l’Onda anomala torinese nel corso di una conferenza stampa in cui annuncia: «Continueremo come sempre, inesorabili, a riprenderci i nostri spazi». Sollecitando la liberazione di tutti gli arrestati, in gran parte studenti universitari, gli esponenti dell’Onda anomala torinese che oggi sono impegnati in un presidio al Rettorato dell’Università contro l’aumento delle tasse, hanno sottolineato: «Riteniamo l’operazione compiuta un atto di debolezza del governo che rispetto alle nostre accuse ha risposto con una repressione spettacolarizzata. C’è la volontà di colpire il movimento dell’Onda, ma l’Onda non si fermerà, anzi, l’autunno prossimo scenderà nelle piazze per protestare contro i tagli all’università in modo ancora più partecipato e deciso»: I rappresentanti dell’Onda anomala torinese hanno poi ricordato che «tutto quello che è stato fatto nelle tre giornate in cui era in corso il summit dell’università è stato condiviso, così pure la decisione di sfondare la zona rossa. Ora la nostra lotta -concludono- continuerà e chiediamo che ci sia anche da parte delle istituzioni universitarie una presa di posizione che riteniamo doverosa».  Nella conferenza stampa è intervenuto anche un esponente del network antagonista torinese che ha sottolineato «per quanto ci riguarda questa inchiesta è scontata, e la prevedibilità dell’operazione non ci ha colto di sorpresa. Riteniamo che quanto è accaduto questa mattina potesse essere fatto anche nei giorni scorsi ma si è trattato di un’operazione ad orologeria per creare un clima che dia il giusto peso alle mobilitazioni dei prossimi giorni. Se questa era una forma di intimidazione -ha concluso l’esponente del network antagonista torinese- non è servirà a fermare la nostra partecipazione alle iniziative in programma nei prossimi giorni». Durante la conferenza stampa i rappresentanti dell’Onda anomala torinese hanno annunciato che per protestare contro gli arresti sono stati occupati i Rettorati di Roma, Venezia e Milano.

G8: TORINO; ONDA OCCUPA RETTORATO PISA CONTRO ARRESTI

PISA, 6 LUG – Una ventina di studenti appartenenti al movimento pisano dell’Onda ha occupato il rettorato dell’ Università di Pisa per solidarietà con gli studenti arrestati per le contestazioni avvenute al G8 dei rettori tenutosi a Torino lo scorso maggio. «Chiediamo al rettore Marco Pasquali – hanno detto i portavoce del movimento – che prenda posizione contro questa deriva di repressione ai danni degli studenti».

G8: TORINO; STUDENTI ANNUNCIANO OCCUPAZIONE RETTORATO NAPOLI

NAPOLI, 6 LUG – In una nota diffusa dai rappresentanti del movimento studentesco si evidenzia che «in questo momento oltre un centinaio di studenti dell’Università di Napoli sta occupando il Rettorato dell’Università Federico II, per protestare contro gli assurdi arresti che in tutta Italia stanno colpendo gli studenti e gli attivisti per le manifestazioni del G8 Università di Torino e con un evidente meccanismo di repressione a orologeria in vista del G8 dell’Aquila». «Ci siamo rapidamente autoconvocati a partire dalle notizie giunte fin dalla prima mattinata di oggi. È gravissimo – si afferma – il tentativo di intimidire e reprimere duramente il dissenso sociale di una generazione alla quale nel contempo si sta negando il diritto al futuro. Per questo motivo, come per le altre occupazioni di altre università a Roma, Bologna, Venezia ecc, chiediamo al Rettore e alle autorità accademiche di esprimersi immediatamente: è questo il tipo di clima autoritario che auspicano nelle università o invece solidarizzano con gli studenti colpiti da questi incredibili provvedimenti?». Per domani, si annuncia, «costruiremo una mobilitazione cittadina e invitiamo i movimenti, le forze sociali e del lavoro, gli intellettuali a partecipare».

G8: TORINO; STUDENTI ‘SAPIENZÀINVADONO UFFICIO PRO-RETTORE

ROMA, 6 LUG – «Il Rettorato di questa università è da sempre rispettoso dei diversi ambiti di competenza istituzionale e da sempre garantisce a tutte le componenti universitarie libertà di espressione e di aggregazione che considera indispensabili per una democratica convivenza civile». È questo il comunicato diffuso dal Rettorato della Sapienza di Roma in risposta alle richieste degli studenti che oggi stanno occupando una parte dell’edificio del Rettorato dell’università per chiedere «una posizione sugli arresti degli studenti da parte della Procura di Torino». Per gli studenti, che hanno invaso l’ufficio del pro-rettore Avallone, il comunicato è «irrilevante perchè non parla nello specifico e non prende una posizione sul fatto degli arresti». Gli studenti stanno adesso parlando con il pro-rettore Avallone all’interno del suo ufficio, avanzando le motivazioni della loro contestazione. «Resteremo qui fin quando non ci sarà data una risposta chiara», hanno detto.(ANSA).

G8: TORINO; STUDENTI OCCUPANO STATALE MILANO

MILANO, 6 LUG – L’ Università Statale di Milano è stata occupata per protesta contro gli arresti per gli incidenti al G8 di Torino ,da un gruppo di studenti che sono entrati nell’ufficio del rettorato, quindi hanno esposto striscioni e organizzato cortei interni. Alle manifestazioni di protesta all’interno dell’ateneo di via Festa del Perdono avrebbero partecipato alcune decine di studenti. Il loro primo passo è stato quello di entrare nell’ufficio del rettore, e presidente della Crui, Enrico Decleva, che però non era presente. Quindi hanno esposto striscioni dalle finestre del primo piano verso il cortile interno. In uno è scritto ‘Liberi tutti, liberi subitò. Infine gli studenti hanno percorso in corteo i corridoi dell’università diretti verso gli uffici della facoltà di Lettere e Filosofia per parlare con il preside.

G8: TORINO; CASARINI, CHI HA VOLUTO ARRESTI PAGHERÀ CARO

VENEZIA, 6 LUG – Gli arresti per gli incidenti al G8 delle Università a Torino sono stati al centro di una conferenza stampa improvvisata dagli esponenti del ‘Pedrò che hanno espresso dure critiche all’operato della procura di Torino. Il leader del centro sociale padovano è, infatti, uno degli arrestati. Luca Casarini ha sottolineato che «chiunque ci sia dietro pagherà molto caro quello che sta succedendo. Pagheranno molto caro quello che stanno facendo ai nostri compagni». Telefonicamente è intervenuto dall’Iran anche l’esponente dell’ala universitaria dei disobbedienti che ha parlato di «una deriva oppressiva».

G8: TORINO; CASARINI,ARRESTI SONO PREVENTIVI,C’E MANO SERVIZI

VENEZIA, 6 LUG – Gli arresti di giovani coinvolti negli scontri di Torino del 18 maggio scorso sono «arresti preventivi di stampo fascista. È un’operazione politica fatta prima del G8 e dopo il vertice si smonterà». Per Luca Casarini «dietro» quanto accaduto «c’è la mano dei servizi segreti italiani: non siamo disposti ad accettare questo tipo di imposizioni e di vergogne nazionali». Max Gallop, il leader del centro sociale Pedro di Padova, arrestato, «deve tornare ad essere punto di riferimento peer chi non ha mai abbassato la testa. Se credono di intimorirci si sbagliano di grosso. Non ci faremo stringere nella morsa del terrore», ha aggiunto il leader dei disobbedienti. Casarini ha anche ricordato che un altro studente destinatario del provvedimento di custodia cautelare è un iraniano che si trova a Teheran: «Dalla capitale iraniana ha dato un grande contributo per farci conoscere ciò che sta accadendo. Ora rischia di essere arrestato appena rientra in Italia. E questo accomuna questo regime a quello degli ayatollah».

G8: TORINO; DE STEFANO (UCIGOS), SVELATO ‘MISTERO’ BLACK BLOCK

ROMA, 6 LUG – L’indagine partita dagli scontri al G8 delle Università a Torino, che ha portato oggi a 21 arresti, ha fatto definitivamente luce sull’organizzazione dei black block. Lo assicura il direttore dell’antiterrorismo, prefetto Carlo De Stefano. «A monte» dei black block, ipotizza l’antiterrorismo, c’è «un’organizzazione composta da elementi dimoranti in città diverse, con qualche straniero, che in stretto collegamento studiano verosimilmente anche con sopralluoghi, le tecniche di guerriglia, scegliendo i luoghi, gli orari e le circostanze più opportune».

G8: CASELLI, AGGRESSIONI A SUMMIT UNIVERSITÀ PREMEDITATE

Torino, 6 lug. – (Adnkronos) – Gli scontri che si sono verificati il 19 maggio scorso a Torino in occasione del G8 dell’Università «sono stati premeditati, preparati da tempo». Lo ha detto il procuratore capo di Torino, Giancarlo Caselli nella conferenza stampa seguita ai 21 arresti disposti dal gip di Torino nei confronti di altrettanti esponenti riferibili alla cosiddetta area antagonista ritenuti responsabili dei disordini. «A fronte di un corteo di circa tremila manifestanti dissenzienti che sono rimasti al di fuori di qualsiasi iniziativa che potesse avere rilevanza penale -ha spiegato Caselli- circa 300 persone hanno messo in atto comportamenti di violenza indiscutibile. La nostra non è stata un’indagine contro questo o quel gruppo, contro questa opinione o quell’altra, è stata un’indagine contro reati commessi da soggetti singoli, autori di violenza». A questo proposito il procuratore capo di Torino ha poi tenuto a precisare che «è stata una operazione in difesa della libertà di pensiero perchè intervenendo come siamo intervenuti, contro i violenti, abbiamo inteso difendere la libertà di manifestare di quei soggetti che lo fanno con comportamenti che utilizzano legittimamente lo strumento della democrazia. Noi abbiamo voluto intervenire contro chi ha determinato la determinazione genetica di un corteo che fino ad allora -ha concluso Caselli- si era svolto in maniera legittima e pacifica». Alla conferenza stampa hanno preso parte anche il questore di Torino Aldo Faraoni, il dirigente della Digos Giuseppe Petronzi e il procuratore Franco Ausiello. Nell’incontro con i giornalisti il questore di Torino ha espresso ringraziamento a Digos e Procura «per la tempestività con cui è stata data una risposta perchè in certi momenti non si possono permettere zone franche».

G8: UNIVERSITÀ; CASELLI, A TORINO SCONTRI PARAMILITARI

TORINO, 6 LUG – «Organizzati in modo paramilitare»: il procuratore capo di Torino, Giancarlo Caselli, si è riferito così ai 21 arrestati per gli scontri avvenuti a Torino in occasione del G8 delle università il 19 maggio. L’ operazione, chiamata Rewind, e condotta dalla Digos con il coordinata dalla Direzione centrale della polizia di prevenzione, ha fatto scattare 12 arresti a Torino, 2 a Padova, 4 a Bologna, e uno a l’Aquila.

G8: UNIVERSITÀ; CASELLI, A TORINO SCONTRI PARAMILITARI (2)

TORINO, 6 LUG – L’ operazione, chiamata Rewind, e condotta dalla Digos con il coordinata dalla Direzione centrale della polizia di prevenzione, ha fatto scattare 12 arresti a Torino, 2 a Padova, 4 a Bologna, e uno a l’Aquila.Trentacinque le perquisizioni in case private e centri sociali, fra cui la palazzina occupata Askatasuna , dove risiedevano due degli arrestati. Una ventina gli indagati a piede libero per i reati di violenza e minaccia a pubblico ufficiale aggravata, lesioni personali aggravate e violenza privata. Nel capoluogo piemontese sette giovani, tra i 20 e i 35 anni, sono stati portati in carcere alle Vallette, mentre gli altri cinque sono andati agli arresti domiciliari. Due manifestanti padovani sono ancora latitanti. Gli arresti sono stati ordinati dal gip sulla base, tra l’altro, di prove fotografiche e filmati, che hanno consentito di individuare, sulla base dell’abbigliamento e dell’aspetto fisico, i 21 arrestati e alcuni degli indagati. Fotografie e riprese mostrano, in particolare, quella che il procuratore capo di Torino, Giancarlo Caselli, ha definito la «mutazione genetica» del corteo: poco prima di arrivare al Castello del Valentino «si vedono le componenti pacifiche del corteo allontanarsi, e i restanti 300 coprirsi il volto con sciarpe, caschi e cappucci». Alla testa del corteo spunta uno striscione «corazzato» con scudi di plexiglass e feritoie all’altezza degli occhi; da un cassonetto alcuni manifestanti estraggono mazze, piccozze, fumogeni e caschi. Prove video inconfutabili «di un’organizzazione premeditata e si può dire paramilitare degli scontri».

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