Casapound chiama perquisizione

Pubblichiamo un comunicato della rete epicentro solidale, nata all’indomani del terremoto del 6 aprile in Abruzzo.

Nella mattinata di venerdì 23 ottobre la polizia ha effettuato una perquisizione nelle abitazioni dove Vincenzo e Francesco vivono e in quelle dei loro genitori, alla ricerca di armi (di cui non hanno trovato traccia) e portando via diversi computer (anche quelli dei familiari e dei coinquilini di Vincenzo) oltre a del materiale cartaceo come libri e volantini.

La perquisizione ai danni di Vincenzo e Francesco avvengono all’indomani di una denuncia per aggressione e minacce fatta nei loro confronti da alcuni esponenti avezzanesi dell’associazione neofascista Casa Pound Italia, denuncia assurda e pretestuosa visto che proprio Vincenzo e Francesco sono stati aggrediti da questi stessi figuri lo scorso agosto.
La loro colpa? Staccare da un muro dei manifesti di Casa Pound.

Vincenzo e Francesco sono attivisti di Epicentro Solidale, associazione nata all’indomani del terremoto in Abruzzo per portare solidarietà attiva alla popolazione da tutte le parti d’Italia, rete di cui sono stati fin dai primi momenti protagonisti con generosità e impegno, in particolare nel raccontare quello che accadeva nell’aquilano e nel promuovere una ricostruzione dal basso, partecipata e attiva.

Vincenzo e Francesco portano avanti il loro impegno sociale in maniera pubblica e alla luce del sole, ed è per questo che ci sembra assurdo il procedimento che li vede protagonisti e riteniamo sia grave e inspiegabile la perquisizione che hanno dovuto subire loro e i propri familiari, ma soprattutto gli esprimiamo la nostra massima solidarietà e vicinanza.

epicentrosolidale.org

Pubblichiamo un comunicato della rete epicentro solidale, nata all’indomani del terremoto del 6 aprile in Abruzzo.

Nella mattinata di venerdì 23 ottobre la polizia ha effettuato una perquisizione nelle abitazioni dove Vincenzo e Francesco vivono e in quelle dei loro genitori, alla ricerca di armi (di cui non hanno trovato traccia) e portando via diversi computer (anche quelli dei familiari e dei coinquilini di Vincenzo) oltre a del materiale cartaceo come libri e volantini.

La perquisizione ai danni di Vincenzo e Francesco avvengono all’indomani di una denuncia per aggressione e minacce fatta nei loro confronti da alcuni esponenti avezzanesi dell’associazione neofascista Casa Pound Italia, denuncia assurda e pretestuosa visto che proprio Vincenzo e Francesco sono stati aggrediti da questi stessi figuri lo scorso agosto.
La loro colpa? Staccare da un muro dei manifesti di Casa Pound.

Vincenzo e Francesco sono attivisti di Epicentro Solidale, associazione nata all’indomani del terremoto in Abruzzo per portare solidarietà attiva alla popolazione da tutte le parti d’Italia, rete di cui sono stati fin dai primi momenti protagonisti con generosità e impegno, in particolare nel raccontare quello che accadeva nell’aquilano e nel promuovere una ricostruzione dal basso, partecipata e attiva.

Vincenzo e Francesco portano avanti il loro impegno sociale in maniera pubblica e alla luce del sole, ed è per questo che ci sembra assurdo il procedimento che li vede protagonisti e riteniamo sia grave e inspiegabile la perquisizione che hanno dovuto subire loro e i propri familiari, ma soprattutto gli esprimiamo la nostra massima solidarietà e vicinanza.

epicentrosolidale.org

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Nella mattinata di venerdì 23 ottobre la polizia ha effettuato una perquisizione nelle abitazioni dove Vincenzo e Francesco vivono e in quelle dei loro genitori, alla ricerca di armi (di cui non hanno trovato traccia) e portando via diversi computer (anche quelli dei familiari e dei coinquilini di Vincenzo) oltre a del materiale cartaceo come libri e volantini.

La perquisizione ai danni di Vincenzo e Francesco avvengono all’indomani di una denuncia per aggressione e minacce fatta nei loro confronti da alcuni esponenti avezzanesi dell’associazione neofascista Casa Pound Italia, denuncia assurda e pretestuosa visto che proprio Vincenzo e Francesco sono stati aggrediti da questi stessi figuri lo scorso agosto.
La loro colpa? Staccare da un muro dei manifesti di Casa Pound.

Vincenzo e Francesco sono attivisti di Epicentro Solidale, associazione nata all’indomani del terremoto in Abruzzo per portare solidarietà attiva alla popolazione da tutte le parti d’Italia, rete di cui sono stati fin dai primi momenti protagonisti con generosità e impegno, in particolare nel raccontare quello che accadeva nell’aquilano e nel promuovere una ricostruzione dal basso, partecipata e attiva.

Vincenzo e Francesco portano avanti il loro impegno sociale in maniera pubblica e alla luce del sole, ed è per questo che ci sembra assurdo il procedimento che li vede protagonisti e riteniamo sia grave e inspiegabile la perquisizione che hanno dovuto subire loro e i propri familiari, ma soprattutto gli esprimiamo la nostra massima solidarietà e vicinanza.

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Nella mattinata di venerdì 23 ottobre la polizia ha effettuato una perquisizione nelle abitazioni dove Vincenzo e Francesco vivono e in quelle dei loro genitori, alla ricerca di armi (di cui non hanno trovato traccia) e portando via diversi computer (anche quelli dei familiari e dei coinquilini di Vincenzo) oltre a del materiale cartaceo come libri e volantini.

La perquisizione ai danni di Vincenzo e Francesco avvengono all’indomani di una denuncia per aggressione e minacce fatta nei loro confronti da alcuni esponenti avezzanesi dell’associazione neofascista Casa Pound Italia, denuncia assurda e pretestuosa visto che proprio Vincenzo e Francesco sono stati aggrediti da questi stessi figuri lo scorso agosto.
La loro colpa? Staccare da un muro dei manifesti di Casa Pound.

Vincenzo e Francesco sono attivisti di Epicentro Solidale, associazione nata all’indomani del terremoto in Abruzzo per portare solidarietà attiva alla popolazione da tutte le parti d’Italia, rete di cui sono stati fin dai primi momenti protagonisti con generosità e impegno, in particolare nel raccontare quello che accadeva nell’aquilano e nel promuovere una ricostruzione dal basso, partecipata e attiva.

Vincenzo e Francesco portano avanti il loro impegno sociale in maniera pubblica e alla luce del sole, ed è per questo che ci sembra assurdo il procedimento che li vede protagonisti e riteniamo sia grave e inspiegabile la perquisizione che hanno dovuto subire loro e i propri familiari, ma soprattutto gli esprimiamo la nostra massima solidarietà e vicinanza.

epicentrosolidale.org

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