Dal Messaggero

Articolo de Il Messaggero sul G8 a l’Aquila e sulla rete di movimenti che lo contesta.

Giovedì 21 Maggio 2009

Dal Messaggero

di MASSIMO MARTINELLI

Potrebbe diventare proprio la Capitale, il palcoscenico prescelto dalla galassia anarco-insurrezionalista che in questi giorni, in queste ore, sta riparametrando il programma delle manifestazioni anti G8 dopo la mossa a sorpresa del premier Berlusconi di portare a Coppito, nell’Abruzzo del terremoto, i grandi della Terra per il summit di luglio. Sarà un’estate calda, dunque, quella dei romani, almeno fino alla fine del mese del vertice. Che potrebbe innescare qualche miccia anche a Napoli.
Sembra essere questo l’orientamento di chi coordina il movimento anarchico, che quest’anno come mai prima d’ora vuole ritagliarsi un ruolo di prim’ordine sulla scena dell’ordine pubblico: «Il motivo è semplice – riflette a voce alta un militare dell’antiterrorismo – Gli anarchici sono stati i più colpiti dalle inchieste recenti, si sentono nell’angolo, vogliono dimostrare di essere ancora in grado di portare un attacco alle istituzioni». Anarchici italiani, dunque. Alleati con i marxisti-leninisti che lottano contro il carcere duro. O meglio: contro il carcere e basta. E’ questa la fusione che preoccupa di più investigatori e intelligence; perché si tratta di un connubio che può portare in Italia compagni e anarchici di mezza Europa, dalla Grecia alla Spagna, dalla Germania alla Francia. E l’intenzione sembra essere quella di evitare disordini in una terra già devastata dalla natura, spostando la mira su Roma. Ma andiamo con ordine.
La decisione a sorpresa del premier di spostare la sede del G8 ha spiazzato tutti, fanno notare ai piani alti dell’Antiterrorismo. Ha colto di sorpresa gli investigatori che da mesi stavano ”attenzionando” con intercettazioni ambientali e uomini infiltrati gli ambienti più caldi della galassia anarchica. E, soprattutto, ha costretto i professionisti degli scontri di piazza a rivedere radicalmente il programma della contestazione. Per il G8 alla Maddalena era già pronto un piano che prevedeva tentativi di attracco clandestino ai due porti turistici dell’isola (Cala Gavetta e Porto Massimo) e persino al piccolo molo di Villa Certosa, la residenza estiva del premier sulla costa prospiciente alla Maddalena. «Ma non avevano nessuna possibilità di riuscita», commenta un investigatore dell’Antiterrorismo, spiegando che gommoni e imbarcazioni non identificate sarebbero state bloccate dalla Marina Militare. Non solo: esisteva anche un piano per sabotare in qualche modo i collegamenti marittimi con la Costa Smeralda, mettendo in atto azioni di disturbo nei porti di Genova, Civitavecchia e Livorno. Ma anche questi progetti, già individuati dall’Antiterrorismo, sarebbero stati sterilizzati sul nascere.
Adesso, quindi, sono tutti praticamente a zero: da una parte gli anarco-insurrezionalisti, dall’altra gli investigatori. O meglio: gli uomini dello Stato sono in attesa che i manifestanti decidano un piano di attacco, per cercare di prevenirlo. La lente di ingrandimento di forze dell’ordine e intelligence è puntata su due zone precise. Da una parte L’Aquila e Teramo, le due città simbolo dell’Abruzzo colpito dal sisma, i cui centri sociali potrebbero decidere di interpretare il ruolo dei ”padroni di casa” fornendo ospitalità e coordinamento ad anarchici e manifestanti del resto d’Europa. In questo caso, gli investigatori ritengono meritevoli di una qualche attenzione il centro sociale ”la Fionda” di Teramo, che si definisce ”spazio antiautoritario”, e il gruppo anarchico ”Spazio Libero 51” dell’Aquila. Potrebbero essere questi, anche secolo per un fattore geografico, i primi punti di riferimento degli anarchici che arriveranno in Italia dal resto d’Europa; gli 007 dell’Aisi, l’intelligence civile, sono già in stretto contatto con le polizie di Grecia, Spagna, Francia e Germania per intercettare i gruppi che in ordine sparso cercheranno di rispettare il grande appuntamento del G8 di luglio. A preoccupare sono soprattutto i greci, che negli ultimi mesi hanno stretto alleanze solidissime con gli anarchici italiani, come dimostrano alcuni recenti attentati a concessionari Fiat in terra ellenica.
Ma non è solo l’Abruzzo ad attirare l’attenzione degli esperti dell’Antiterrorismo. Il nucleo anarchico che viene ritenuto in assoluto il più meritevole di attenzione è a Viterbo, una città-simbolo del movimento insurrezionalista. E alla periferia di Viterbo, a Pianoscarano, c’è la sede del ”circolo libertario antiautoritario” l’Urto, che secondo l’Antiterrorismo potrebbe diventare la centrale di coordinamento delle manifestazioni anti G8 per il prossimo mese di luglio.
massimo.martinelli@ilmessaggero.it

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