[FAQ] Legge regione lazio sul reddito garantito

FAQ  sulla legge per il  reddito minimo  garantito approvata dalla Regione Lazio. Scarica la brochure!

Il Percorso
Dal 2006 si sono istituiti una serie di tavoli di lavoro a cui hanno partecipato (presso il consiglio regionale) le associazioni della società civile, i sindacati di base, gli studenti, i movimenti di lotta contro la precarietà ed i sindacati confederali (presso la Giunta Regionale). Tavoli di lavoro che hanno date le indicazioni anche concettuali della proposta di legge. La sperimentazione della legge dovrà essere realizzata in funzione di un allargamento dei beneficiari ed al consolidamento strutturale del reddito minimo garantito.

I movimenti contro la precarietà che hanno dato vita e partecipato ai tavoli di lavoro per l’RMG chiedono alla giunta regionale di mantenere aperto e vivo il confronto su tutti i passaggi della legge, ed in particolare rivendicano l’individualità del beneficio, l’universalità dell’intervento ed un maggiore spesa finanziaria per allargare la platea dei beneficiai. Inoltre chiedono che le misure del reddito indiretto siano garantite da Provincie e Comuni, dichiarandosi disponibili alla partecipazione di tavoli di lavoro per l’individuazione di interventi necessari a garantire proprio le misure di reddito indiretto.

La votazione in aula, il finanziamento e l’iter legislativo
La legge sul reddito minimo garantito nel Lazio è stata approvata il 4 marzo 2009 .La legge sul reddito minimo garantito è la prima in Italia, è finanziata con
la somma di venti milioni di euro per l’anno 2009, con altri 10 milioni per l’anno 2010 e altri 10 milioni per l’anno 2011. I fondi cosi ripartiti servono a garantire la sperimentalità.

I movimenti  contro la precarietà  chiedono sin da ora  che siano aumentati i fondi per aumentare il numero di beneficiari e che la sperimentazione sia utile al consolidamento della legge affinchè diventi una misura strutturale.

A chi è destinata?
A tutti coloro che sono al di sotto di una soglia economica indicata nei 8000 euro annui lordi, iscritti ai centri per l’impiego, inoccupati, disoccupati, o precariamente occupati, ed i lavoratori senza retribuzione che siano residenti nella regione Lazio da almeno due anni.

I requisiti
I requisiti richiesti sono: la residenza nella regione da almeno 24 mesi al momento della presentazione della domanda, l’ iscrizione ai Centri per l’impiego, il reddito personale imponibile non superiore a 8.000 euro nell’anno precedente e non aver maturato i requisiti per il trattamento pensionistico.

Il beneficio
Colui o colei che non lavora o ha perso lavoro beneficia di un erogazione di reddito diretto pari ad euro 7000 annui. Le Provincie ed i Comuni possono integrare l’erogazione di reddito diretto con una serie di prestazioni indirette volte a garantire ai medesimi soggetti la circolazione gratuita e la gratuità dei libri di testo scolastici, a favorire la fruizione di attività e servizi di carattere culturale, ricreativo o sportivo, a contribuire al pagamento del canone di locazione e delle forniture di pubblici servizi.
Per i lavoratori occupati con discontinuità, che sono sotto la soglia di 8000 euro l’anno, residenti da due anni ed iscritti al centro per l’impiego, sono previsti: per intero le misure di sostegno indiretto come per i disoccupati e gli inoccupati. Mentre il sostegno diretto di 7000 euro annui terrà conto del reddito da lavoro percepito nel medesimo arco di tempo.

Relativamente a questo ultimo punto, cioè le forme di reddito indiretto, i movimenti contro la precarietà richiedono con urgenza lo stanziamento di un fondo regionale ad hoc, e l’assunzione di responsabilità e di partecipazione alla legge dei comuni interessati cosi da sostenere le misure di reddito indiretto cosi come descritto dalla legge.

Come funzionano le graduatorie?
La regione, impegna 20 milioni di euro per il primo anno di sperimentazione, ed altri 20 per gli anni 2010 e 2011.
Le graduatorie saranno definite secondo i criteri indicati dalla Regione Lazio su base provinciale. Sulla base di questi criteri saranno individuati di anno in anno i soggetti beneficiari. Le Provincie stileranno le graduatorie tenendo conto dei criteri individuati ed avviseranno i beneficiari del RMG che sarà preso in carico, attraverso il patto di servizio, dai centri per l’impiego territorialmente competenti. Tenuto conto quindi, tra l’altro, di questi criteri, le provincie formuleranno delle graduatorie degli aventi diritto al beneficio.
Un esempio: tutti i beneficiari della legge potranno presentare domanda, ma se i criteri sui quali produrre la graduatoria saranno, nella Provincia di Roma, individuati tra le lavoratrici precarie, di età compresa tra i 25 e i 35 anni, le domande per la concessione del sostegno economico,  vedranno queste in “posizione avanzata” al momento della stesura della graduatoria per l’erogazione del RMG.
Ogni anno bisognerà produrre la documentazione necessaria per essere ammessi al beneficio. Nelle stesura delle graduatorie si terrà conto anche del modello ISEE.

Come già ribadito, i movimenti contro la precarietà  ritengono necessario che per la stesura delle graduatorie si tenga conto dell’universalità e dell’individualità dell’intervento. E’ necessario dunque garantire che i “target” di accesso nella sperimentazione non siano individuati in unico criterio. Inoltre, proprio per permettere una sperimentazione che garantisca un percorso di “avviamento strutturale”, cioè che garantisca che la legge non sia “sperimentale per sempre” ritengono che sia necessario aumentare il budget finanziario (almeno 100 milioni di euro per ogni anno nel trienno 2009-2011), che la Regione, Le Provincie ed i Comuni si adoperino per garantire anche l’intervento di carattere indiretto (beni e servizi).

Se ho uno o più figli cosa cambia?
All’interno della stesura delle graduatorie si terrà conto delle condizioni abitative e familiari. Queste diverse condizioni, come avere un figlio, darà maggior punteggio nella individuazione dei beneficiari nella graduatoria.

Quanto dura e quando si perde il beneficio?
Il beneficio del reddito minimo garantito dura un anno e può essere nuovamente concesso all’esito della stesura della nuova graduatoria e permanendo il possesso dei requisiti. Il beneficio termina quando si trova un lavoro a tempo indeterminato, quando percepisca un reddito superiore agli 8000 euro, quando lo stesso rifiuti una proposta di lavoro offertagli dal centro per l’impiego e non ottemperi al patto di servizio che dovrà firmare con lo stesso. Non opera la decadenza nel caso in cui la proposta di lavoro offerta non tenga conto dei criteri di congruità dell’offerta di lavoro, cioè che non tenga conto del salario precedentemente percepito, dalla professionalità acquisita, dal riconoscimento delle competenze formali ed informali certificate dallo stesso centro per l’impiego anche attraverso specifici bilanci di competenze.

Il RMG potrà avere anche momenti di sospensione temporanea qualora il beneficiario sia assunto con contratto a termine o partecipi a corsi di inserimento o ad altri progetti che prevedono comunque forme di sostegno al reddito.

Il sostegno cessa anche quando viene accertato che il beneficiario, contrariamente a quanto sostenuto alla presentazione della domanda, dichiari il falso anche ad uno solo dei requisiti o svolga un lavoro o un’attività irregolare.

I movimenti contro la precarietà  ritengono necessario, proprio al fine di non far diventare la legge sul RMG strumento di ultima istanza, che le misure di offerta del lavoro siano effettivamente congrue dando cosi la possibilità di scelta anche attraverso gli strumenti innovativi del riconoscimento delle competenze formali, non formali ed informali, che spesso non sono riconosciute ne dai datori di lavoro ne dalla formazione.

Come viene determinato il reddito del nucleo familiare utile per l’ammissione al beneficio?
Sulla base del reddito individuale, mentre l’indicatore isee viene preso in considerazione al momento della formazione delle graduatorie.

Come fare domanda
I luoghi deputati ad accogliere le domande saranno i comuni capofila per la regione Lazio ed i municipi per la città di Roma. Una volta raccolte le domande di ammissione al RMG queste saranno trasmesse alle Provincie di riferimento che stileranno le graduatorie per gli aventi diritti all’erogazione. Una volta definite le graduatorie saranno trasmesse ai centri per l’impiego che contatteranno i beneficiari ai quali sarà erogato il RMG.

I movimenti di contro la precarietà si adopereranno per costruire degli sportelli metropolitani  di aggregazione e di agitazione anche per la raccolta delle domande, cosi da costruire quella massa critica necessaria a rivendicare il funzionamento del RMG, ad aumentare il budget finanziario regionale, ad allargare la platea dei beneficiari, a sostenere la necessità delle misure di reddito indiretto, ad allargare la battaglia per un reddito garantito che non sia solo di carattere regionale, ma che si costruisca al più presto una misura di reddito garantito a carattere nazionale ed europeo.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *