Chissà se il 12 novembre il Ministro Fornero ha pianto di nuovo a Napoli, lontana dai riflettori e dai taccuini dei giornalisti sempre pronti a banalizzarla come “professoressa” al comando del Ministero del Lavoro. Lunedì si è svolta la prima parte della conferenza “Lavorare insieme per l’occupazione dei giovani. Apprendistato e sistemi di formazione duale” per il lancio di un progetto che vedrà la collaborazione tra il Governo italiano e quello tedesco. Nel corso dell’incontro è stato presentato un progetto sull’apprendistato rivolto ai giovani dai 15 anni in su, un piano che combina un’improbabile formazione professionale e la precarietà sul lavoro, avviando un sistema di scambio tra i giovani e le imprese, sul modello tedesco.
La vetrina costruita era di grande effetto simbolico, andare nella capitale italiana della disoccupazione e del lavoro nero, ad affermare l’utilità del nuovo istituto dell’apprendistato. Questa dovrebbe essere secondo il governo tecnico la terapia alla disoccupazione giovanile che in Campania supera il 50% secondo il centro studi della Cgia di Mestre. Dati sulla disoccupazione giovanile che in Italia molto spesso nascondono lavoro nero e stage non retribuiti, altro che bamboccioni e choosy. Fredde statistiche che servono a legittimare innovazioni normative che in verità celano vecchie tipologie contrattuali fatte di sgravi alle imprese, salari da fame e anni di precarietà con il costante ricatto di un lavoro senza diritti offerto come un incentivo dal paternalismo delle imprese.
Il grido della piazza è stata forte e chiaro “Pusat è sord e jatevenne, reddito per tutti”. Reddito che è sempre più un’esigenza materiale oltre che una rivendicazione ricompisitiva dei diversi soggetti precarizzati dalla crisi. Reddito garantito universale e incondizionato avevevamo gridato con forza l’8 marzo del 2012 quando abbiamo occupato il Ministero del lavoro di Roma con l’azione di Occupywelfare sentendoci rispondere dal Ministro Fornero: “l’Italia è un Paese ricco di contraddizioni, che ha il sole per 9 mesi l’anno e che con un reddito di base la gente si adagerebbe, si siederebbe e mangerebbe pasta al pomodoro”. Ieri una coalizione larga di 5000 persone tra precari, precarizzati e disoccupati ha sfidato le cariche della polizia frantumando i progetti di riforma di apprendistato.
Dalle immagini di una precarietà che si rivolta contro la governance italiana ed europea vogliamo partire per attraversare le prossime giornate internazionali di mobilitazione contro le politiche di austerity in Europa.
Fornero :Il nostro apprendistato lo stiamo facendo nelle lotte contro l’austerity!
Solidali e complici con i compagn@ di Napoli
Reddito per tutti!
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>>Comunicato Rete dei movimenti napoletani contro il vertice sulla Precarietà
>>Intervista a Mario dell’Area Antagonista campana
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>> Streaming Conferenza Stampa ore 15.00 facoltà di Ingegneria
>> Corrispondenze di Radio onda rossa del 12 novembre
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