No Tav la forza della solidarietà non si arresta: con Marta e tutti gli arrestati. Roma, 26 luglio 2013

50 donne no tav di Roma hanno portato la campagna di solidarietà #senonpermartaquando #setoccanounatoccanotutte alla festa del partito democratico a Parco Schuster, in quel quartiere di San Paolo-Ostiense che già aveva contestato l’invadenza della festa e l’arroganza del partito che la organizza.
L’attesa del segretario Epifani aveva riempito l’area dibattiti dei fedelissimi militanti del principale partito di governo (nonché vecchio leader di quel sindacato che ha firmato tutto in tema di smantellamento del welfare e dei diritti sul lavoro).
Bianca Berlinguer apre il dibattito democratico (bastasse questo a fare una democrazia!)  elencando al segretario le mille beghe interne di cui non ci interessa nulla e le dichiarazioni di disappunto rilasciate dai suoi parlamentari. Tra questi spicca ancora il nome di quell’omuncolo di Esposito che evidentemente in cerca di visibilità a 360 gradi, di fatto raccoglie solo insulti e sdegno.
Al suo nome, ormai coperto di infamia, si alzano in piedi le compagne No tav di Marta che non la lasceranno mai sola di fronte alla fatica di denunciare la violenza subita sul proprio corpo di donna dopo una notte di violenza poliziesca tra i boschi come 12 anni prima era avvenuto nella strade di Genova e tra le pareti di una scuola di nome Diaz e di una caserma di nome Bolzaneto. Non erano bugie allora e non lo sono oggi.
La verità, premessa indispensabile di ogni giustizia possibile, è sempre stata un problema in questa italietta. La verità dei danni e delle devastazioni che la politica asservita ai capitalisti di ogni risma provoca in tutto il fu Bel paese. La verità dei profitti per pochi fatti ai danni della salute e dei territori di tutti. La rabbia per queste ingiustizie profonde anima le tante lotte dei comitati in difesa del terra e della dignità di vita: dalle alpi No tav alla Sicilia No muos. Nessuno spazio democratico viene lasciato alle rivendicazioni delle lotte che partono da solide ragioni che rimangono puntualmente inascoltate. A queste anzi si oppongono solo prese in giro neanche benfatte: dalla relazione dell’Istituto Superiore di Sanità sulla non provabile nocività del Muos a quella che fu la Commissione Virano per il progetto del tav. Dove stanno i bugiardi?
Tanto va il servo all’urna che si sente cittadino.
Tanto va il no tav alla montagna che diventa partigiano.
Questo il link del video del fatto:
questo il volantino distribuito
PARTIGIANE DEL FUTURO
Forse non tutti sanno che in Italia c’è una grande lotta: la lotta contro il Tav linea ad alta velocità TorinoLione , una lotta popolare che coinvolge migliaia di persone della Val di Susa e di tutto il territorio nazionale,
una lotta che si pone come obbiettivo quello di fermare la costruzione di un’opera inutile e enormemente
costosa. Una lotta contro la devastazione di un territorio ma non solo, è una lotta contro la devastazione delle
nostre vite.
Infatti forse non tutti sanno che un km di Tav costa 164 milioni di euro, in pratica un km di Tav costa come
1000 case popolari; 3 metri di TAV costano quanto 4 sezioni di scuola materna; 500 metri di TAV costano
quanto un ospedale da 1200 posti letto, 226 ambulatori e 38 sale operatorie; un km di TAV costa quanto un
anno di tasse universitarie per 250 mila studenti.
Forse non tutti sanno che nella notte fra il 19 e il 20 luglio c’è stata una nuova manifestazione in Val di Susa:
una passeggiata notturna verso le reti del cantiere nel corso della quale c’è stato un agguato da parte della
polizia. Quest’operazione ha portato al ferimento di decine di manifestanti e all’arresto di nove attivisti, sette
dei quali si trovano tuttora agli arresti domiciliari.
Forse non tutti sanno che fra questi attivisti arrestati c’è Marta, ragazza pisana, che ha subito molestie sessuali
durante l’arresto mentre veniva trascinata all’interno del cantiere e che dopo la sua denuncia pubblica ha
dovuto subire anche un linciaggio mediatico scaturito dalle dichiarazioni di Stefano Esposito, senatore del Pd,
che ha invocato una denuncia per calunnia.
Forse non tutti sanno che in un’intervista questo stesso senatore ha dichiarato di essere stupito dal “silenzio
delle donne” quasi ad auspicare il levarsi di qualche donna democratica che si unisse con lui ad additare
Marta come “pazza”, “strega”, “isterica”. Ebbene abbiamo deciso di venire qui oggi proprio per far sentire agli
“onorevoli esponenti” del Partito Democratico che le donne in questo paese in silenzio proprio non ci stanno.
Forse non tutti sanno che migliaia di donne in Italia hanno deciso di lottare, Tav come in mille altre battaglie
che le vogliono protagoniste nelle scuola, nelle università, nei luoghi di lavoro, nelle città e nei quartieri, negli
spazi sociali e nelle lotte ambientali. Migliaia di donne hanno deciso di uscire dal caldo focolare domestico e
di scendere in piazza, di gridare per le strade, di occupare le case, di riprendersi ora tutto quello che gli spetta
per costruirsi un futuro dignitoso.
Ebbene ora sapete che noi in silenzio non ci stiamo, che siamo pronte a batterci e che ci rivedrete in tutte le
mille battaglie che ci sono e che nasceranno in questo paese, sempre dalla parte di chi lotta. Sempre senza
paura.
Se Non Con Marta Quando? Se toccano una, toccano tutte!
A sarà dura!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *