La sentenza del Consiglio di Stato che ha bloccato la discussione in aula sulla vendita di ACEA è un risultato che si inserisce in un percorso lungo tre mesi, in cui abbiamo aperto un percorso pubblico nella città e bloccato e rallentato la discussione, con molta determinazione, fatica ma anche allegria.
Per questo è una vittoria che consideriamo di tutti/e noi, e ci fa gioire, nonostante oggi ci sia stato un brutto episodio in cui l’occupazione simbolica, che abbiamo contribuito a costurire, sia stata sgomberata.
Va detto, per onor della cronaca, che era un’iniziativa pacifica a cui si è risposto con un’ottusa prova di forza, tanto più che avveniva mentre arrivava la notizia dal Consiglio di Stato.
E’ chiaro però che la battaglia è ancora lunga e difficile, soprattutto per ottenere finalmente la ripubblicizzazione del servizio idrico ed iniziare così ad invertire la rotta.
Questo il comunicato di “Roma non si vende:
Per questo è importante fare in modo che l’assemblea di Mercoledì prossimo (il 18 alle 18 al Rialto) sia partecipata, perchè c’è bisogno dell’intelligenza, della forza e dell’entusiasmo di tutti/e noi per disegnare le prossime traiettorie del movimento.
Una prima vittoria contro la vendita di ACEA
Oggi attiviste e attivisti, cittadini e cittadine della rete “Roma non si vende” sono tornati per l’ennesima volta sotto al Campidoglio per dimostrare la loro contarietà alla delibera 32 voluta dalla Giunta Alemanno che mette in vendita il 21% di ACEA.
Dopo giorni in cui la maggioroanza ha ripetutamento messo in pratica forzature in Consiglio comunale, dopo aver calpestato la volontà popolare espressa con il referendum dell’anno scorso e aver impedito ai cittadini di entrare a seguire la discussione pubblica, abbiamo deciso di occupare simbolicamente l’entrata del Campidoglio.
La reazione è stata assolutamente in linea con quella delle ultime settimane e, dopo averci ignorato per due ore, hanno deciso di sgomberare con la forza un presidio assolutamente pacifico.
Ma la lotta di questi mesi iniziata con la grande manifestazione del 5 maggio ha prodotto i suoi risultati. Infatti, la notizia di oggi è che il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso fatto su tutte le forzature fatte dalla Giunta Alemanno e sospende la discussione sulla delibera 32.
Questa di oggi rappresenta, in primis, una vittoria della mobilitazione messa in campo da “Roma non si vende” da tre mesi a questa parte e sicuramente un duro colpo per la maggioranza.
L’acqua non si vende, l’acqua di difende!
Roma non si vende