Una “barcaccia” d’acqua

barcaccia9ROMA, 18 MARZO. Nella mattinanta si è tenuta una grande azione improvvisata del Forum italiano dei movimenti per l’acqua a Roma cui ha partecipato anche la Rete de*** Indipendenti. Diverse persone hanno circondato la «barcaccia» di piazza di Spagna con un gigantesco striscione blu e ne hanno appesi altri, tra cui quello «L’Acqua bene comune. Fuori l’acqua dal mercato. Fuori i profitti dall’acqua». Nel frattempo alcuni artisti di strada hanno improvvisato un’asta per vendere diverse bottiglie con l’acqua della «barcaccia» partendo da 20 euro e arrivando a oltre duecento. Moltissimi passanti e turisti si sono fermati per assistere all’azione, che serviva anche a lanciare l’appuntamento della manifestazione nazionale di sabato 20 marzo, a Roma, «per la ripubblicizzazione dell’acqua», con partenza alle ore 14 da piazza della Repubblica.

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“L’acqua è di tutti e deve essere pubblica. Difendiamo i beni comuni”

Il Governo, con la complicità attiva e passiva di gran parte del Parlamento, sta privatizzando il prelievo e la vendita dell’acqua, insieme agli altri servizi pubblici. Lo scorso 19 Novembre la Camera dei Deputati ha, infatti, convertito in Legge il DL 135/09 (Decreto Ronchi), all’interno del quale l’art. 15 – che ha modificato il precedente art. 23 bis – consegna, di fatto, l’acqua ai privati e alle multinazionali (Veolia, Suez, Bechtel, e allo stesso Caltagirone)!

Il Comune di Roma, tra il Sindaco fascista e un’opposizione sottovoce, si prepara, in tutta fretta, a svendere le azioni pubbliche dell’acqua alla multinazionale ACEA s.p.a., capeggiata da quel Calta-girone signore e padrone della speculazione immobiliare a Roma.

La Giunta Regionale del Lazio, di centrosinistra, ha consegnato nel 2009 la totalità dell’acqua del-la sorgente principale del fiume Aniene all’ACEA s.p.a., completando un disastro ambientale già in stato avanzato.

In ogni Comune e in ogni Paese in giro per il mondo dove l’acqua viene gestita dai privati sono aumentati i costi delle bollette, è peggiorato il servizio, è stato licenziato personale, è negato l’ac-cesso all’acqua a chi non può pagare ed è aumentato a dismisura il deterioramento ambientale dei bacini idrici e delle zone limitrofe.

Sentiamo la necessità di portare avanti questa battaglia popolare così come in questi anni significa-tive mobilitazioni popolari hanno tenacemente contrastando la politica delle “grandi opere” devasta-trici dei territori, dalla TAV al Dal Molin, al Ponte sullo Stretto, dalla gestione dei rifiuti legata al business degli inceneritori fino ad un modello energetico autoritario e nocivo, basato su combustibili inquinanti, per poi riproporre, di nuovo, il nucleare.

Per questo invitiamo tutte e tutti, tutte le realtà sociali, studentesche ed artistiche ad aderire e partecipare alla manifestazione nazionale del 20 marzo a Roma per

– bloccare le politiche di privatizzazione dell’acqua,

– riaffermarne il suo valore di bene comune e diritto umano universale,

– rivendicarne una gestione pubblica e partecipativa,

– rivendicare la tutela di beni comuni, biodiversità e clima,

– chiedere l’approvazione della legge d’iniziativa popolare presentata da 400.000 cittadini,

– dire tutte e tutti assieme: L’acqua è un bene comune privo di rilevanza economica!

Fuori i privati dai nostri NASONI

Roma, sabato 20 marzo ore 14 Piazza della Repubblica

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