Lucca – Sabato 1 giugno corteo contro denunce e criminalizzazione dei movimenti

Il 17 novembre scorso una manifestazione studentesca deviò in maniera decisa ma non violenta (il corteo procedette disarmato e a mani alzate) il percorso stabilito per portare la propria protesta sotto i palazzi comunali. A sei mesi di distanza 14 studenti medi e universitari pendolari si sono visti recapitare una denuncia per “resistenza a pubblico ufficiale”.

Riteniamo questo fatto un attacco alla libertà di espressione, data la sproporzione assoluta tra ciò che è effettivamente avvenuto e ciò di cui ci accusano.

Il messaggio che queste denunce vogliono dare alla città è chiaro: chi fa politica dal basso, in maniera critica e alternativa, è un problema da contrastare e non una risorsa; quello che è un problema sociale vieni visto come un problema di ordine pubblico. La nostra risposta sarà univoca.

RIGETTIAMO AL MITTENTE QUALSIASI ATTO GIURIDICO VOLTO A “EDUCARE” GLI STUDENTI IN LOTTA ALL’OBBEDIENZA, ALLA PASSIVITA’, ALLA RASSEGNAZIONE.

Gli obbiettivi che sperano di ottenere attraverso questo attacco repressivo sono duplici: spaventare chi si avvicina a determinate posizioni politiche e criminalizzare il dissenso e la mobilitazione agli occhi dell’opinione pubblica.
Anche se questi procedimenti giuridici risulteranno infondati, avranno represso dei singoli studenti estraendoli dal contesto collettivo,quindi allontanandoli dalla partecipazione politica.

LO ABBIAMO DETTO IN PIAZZA IL 24 NOVEMBRE E LO DICIAMO ANCORA: IN QUEL CORTEO ERAVAMO TUTTI INSIEME E INSIEME CI DIFENDEREMO. Consapevoli di ciò che stavamo facendo rivendichiamo il diritto di manifestare liberamente in città, anche sotto i palazzi del potere, come dovrebbe avvenire in ogni democrazia!

NON RIUSCIRANNO A TAMPONARE IN QUESTO MODO LA SITUAZIONE DI CRISI GENERALIZZATA; con un’ istruzione pubblica al collasso, trasporti pubblici inadeguati, un welfare ormai scomparso e politiche di austerità all’ordine del giorno, una sempre più vasta composizione sociale chiede di essere ascoltata.

COLPEVOLI DI AVER CERCATO UN DIALOGO CI RISPONDONO CON UNA CRIMINALIZZAZIONE DEI MOVIMENTI E DELLE LOTTE DAL BASSO!

Rilanciamo il 1 giugno come giornata di mobilitazione generale, con una manifestazione cittadina di studenti, insegnanti, cittadini e associazioni che hanno a cuore la libera manifestazione del pensiero.

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