100 milioni di euro vale la pubblicità  nei free press

giornali.jpgCinque milioni e 452mila lettori scelgono la free press in Italia. Il dato diventa ancor più rilevante se lo si compara con le vendite dei quotidiani a pagamento che da cinquant’anni a questa parte oscillano fra i 5 e i 6 milioni di copie.


{mosimage}La free press arriva in Italia il 3 luglio 2000 quando a Roma viene distribuito Metro, testata che nasce a Stoccolma nel 1995 e che adesso è il quotidiano più diffuso al mondo (18 milioni di lettori) con le sue 70 edizioni distribuite in 93 città di 21 paesi. A ruota inizia la diffusione di altri giornali, il secondo a lanciarsi sarà Francesco Caltagirone che il 5 marzo 2001 pubblica Leggo. Poco dopo, settembre 2001, Rcs mediaGroup ci mette la zampa con City. La valanga non si arresta: nuove testate nascono, nuovi lettori si appassionano, tanti soldi girano grazie alla pubblicità. Si calcola che nel 2007 la pubblicità nella free press valga 100 milioni di euro: il dato considera "solo" le testate di Metro, Leggo, City, 24minuti ed E-Polis. Le cifre non sono precise perchè in Italia c’è stata una certa riluttanza prima nel considerare le free press e poi nel calcolarne gli investimenti pubblicitari.
La Fcp-Fieg (Federazione delle concessionarie di pubblicità e Federazione italiana editori giornali) ha iniziato a calcolare l’ammontare della pubblicità nella free press solo da marzo 2006 (sei anni dopo la prima pubblicazione e non è che per sei anni non ci siano stati investimenti pubblicitari), mentre l’Ads (Accertamento diffusione stampa) e l’Audipress (che invece fa ricerca quantitativa e qualitativa sui lettori dei giornali) hanno fatto finta di non considerare l’ondata della free press. Adesso sappiamo che il lettore-consumatore è giovane e soprattutto donna, che il mercato dei quotidiani gratuiti rappresenta solo il 50% delle copie dei free press, che l’altro 50% è rappresentato da un centinaio di periodici free press e che in totale si distribuiscono circa 2 miliardi di copie l’anno.
Ma chi ci scrive? Sono circa 250 i giornalisti che risultano lavorare nelle redazioni delle testate dei giornali gratuiti, di cui un terzo nella sola Lombardia.

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