Contro le nuove regole sulle case popolari
Appello dei movimenti di lotta per la casa e dell’Unione Inquilini della Toscana
a chiunque si schieri contro la repressione del diritto alla casa
Manifestiamo tutti insieme contro lo stravolgimento delle norme
per l’accesso alle case popolari e per la difesa delle condizioni degli assegnatari.
Queste le controriforme imposte ad un mese dallo scioglimento del Consiglio Regionale dalla giunta PD e da alcuni consiglieri di Forza Italia
Eliminazione dei punteggi relativi allo sfratto per finita locazione e per morosità incolpevole (PD).
Esclusione dalle domande per chi non ha almeno 5 anni di residenza (PD) o addirittura 10 anni di residenza ( Forza Italia).
Esclusione dai bandi per 5 anni dai bandi per le case popolari per chiunque occupi un alloggio pubblico o addirittura …privato (PD)!
Esclusione dalle domande e revoca dall’assegnazione per qualsiasi proprietà immobiliare, parziale, riferita ad un box, ad una stalla, ad un rudere (PD).
Introduzione dell’ISE-ISEE per l’accertamento dei redditi dei richiedenti come premessa per la sua estensione agli assegnatari (PD e Forza Italia).
Mobilità d’ufficio per gli assegnatari che vivono in un alloggio sottoutilizzato (PD)
Drastico aumento dei canoni per le fasce sociali con reddito minimo.
E per finire…l’esclusione dei sindacati da qualsiasi organo di controllo e abrogazione di quelli residui sulla mobilità e decadenza dall’assegnazione (PD e Forza Italia).
Eppure ben altra è l’urgenza!
E’ quella di disporre in tempi certi e rapidi di un sostanziale aumento del patrimonio edilizio pubblico, a cominciare dall’impiego dei 120 milioni di euro indebitamente sottratti al settore, di definire un immediato recupero abitativo delle migliaia di alloggi pubblici inutilizzati, di precisare tempi e finanziamenti per l’uso sociale del demanio pubblico in dismissione che come bene comune va sottratto ad ogni operazione speculativa.
Niente di tutto questo!
I manovratori regionali vogliono reprimere, escludere, ridurre con leggi e regolamenti la pressione di un bisogno vitale – la casa! -
e contemporaneamente far cassa su quello che resta di patrimonio pubblico.
Per tutte queste ragioni richiediamo al consiglio regionale il non passaggio al voto delle proposte di soppressione dei diritti fondamentali di oltre 240.000 assegnatari e richiedenti alloggio, residenti in questa nostra Toscana.
Per sostenere tale richiesta ci impegniamo a realizzare una unitaria mobilitazione regionale
Firenze, 30 gennaio 2015
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