Grecia - Considerazioni dai compagni sottoposti a deportazione dopo manifestazione in Calcidica

Riceviamo e diffondiamo:

Salonicco: considerazioni da due compagni sottoposti a deportazione.

La regione della Calcidica negli ultimi decenni terra depredata da miniere e conseguenti disastri ambientali ha visto la nascita di lotte di resistenza che hanno provato a fermare questi progetti devastatori. Colossi capitalistici, come la multinazionale canadese Eldorado Gold, approdano in zone schiacciate dal capitalismo come la Grecia privatizzando territori al fine di estrarne un massimo profitto, non curanti dei danni che questo produce sulle popolazioni locali e l`ambiente circostante. Nel caso della miniera d`oro a Skouries lo stato appoggia il progetto ciecamente, giustificandolo come una necessità finanziaria e ne difende il buon funzionamento con tutto il suo apparato repressivo; viene inoltre presentato come una risoluzione al problema della disoccupazione grazie ai posti di lavoro concessi a centinaia di abitanti della zona.                                                                                                                             

Noi non riconosciamo questa logica capitalistica di pagare debiti statali e di dare una occupazione alla gente rendendola collaboratrice della distruzione e del dissanguamento della propria terra. Rifiutiamo la propaganda statale che vorrebbe farci credere sia questa l`unica via per sopravvivere in questa zona.      

I lavoratori della Eldorado Gold vengono inoltre utilizzati come forza reazionaria, spinti e pagati dalla multinazionale organizzano presidi, controcortei, blocchi stradali e aggressioni creando di fatto un clima da guerra civile tra collaboratori e resistenti.                                                                                                        

Di interessante nella lotta a Skouries si hanno da un lato le pratiche senza mediazione compiute negli anni e dall`altro la orizzontalità delle assemblee di alcuni villaggi che discutono delle azioni di resistenza con l`obiettivo di fermare il progetto  e di cacciare l`invasore capitalista dai propri territori. Uno di questi momenti di resistenza è stato il corteo a Skouries del 23 Agosto dove migliaia di manifestanti hanno provato a lungo a raggiungere il cantiere difeso dalle forze dell`ordine. La giornata si è conclusa con il prelievo di 78 persone sopra un bus che si allontanava dalla montagna, le quali sono state prima arrestate e poi rilasciate in nottata dopo aver dato le impronte digitali e le foto segnaletiche; mentre in 4 siamo stati detenuti fino la direttissima causa il rifiuto di dare le impronte digitali.                                        

In passato la lotta a Skouries è stata caratterizzata dall`utilizzo di nuove pratiche repressive e di controllo come il prelievo coatto del DNA o il divieto di stare a meno di 4 km dal cantiere. Rientra così in questa logica il tentativo della polizia di prendere le impronte digitali a chiunque venga arrestato.

Il prelievo delle impronte digitali si inserisce nel progetto più generale che tende ad un controllo sempre più totale della società. In questo senso spinge anche la tecnologia con la produzione di telecamere sofisticate, il controllo dei telefoni e delle sue reti, oppure con l`informatizzazione dei dati e la registrazione dei flussi informatici. Un altro aspetto inoltre è dato dalla presenza asfissiante di forze dell`ordine e sicurezza privata nelle strade. 
L`obiettivo di questi meccanismi è di sorvegliare, colpevolizzare e punire chi non rispetta le regole dell`ordine costituito. Esiste così il carcere, che difende i ricchi e gli interessi del capitale, utilizzato come forma di ricatto e terrore per chi non ci sta ad abbassare la testa. Nè è conferma che sia un`arma dei benestanti il fatto che la libertà spesso possa essere comprata all`istituzione giudiziaria.                                                                                                          

Noi non collaboriamo con la realizzazione di questo progetto totalitario in quanto combattiamo gli interessi e lo stato di cose che esso difende; per questo ci siamo rifiutati di dare le impronte digitali nella centrale di polizia di Polygyros.

Per questa ragione il tribunale di Polygyros lunedì 24 agosto ci ha condannato ad una pesa sospesa di 17 mesi con l`accusa di aver partecipato ad un corteo violento e per il rifiuto di dare le impronte digitali. Non contenta la polizia ha richiesto la deportazione e l`interdizione di 8 anni dal territorio greco per pericolosità sociale, mantenendoci tutt`ora in stato di arresto.

Un altro aspetto della società del controllo sono le frontiere e ciò che ne deriva come le nazionalità, i passaporti e tutte quante le misure infami come la deportazione. Le frontiere permettono il rafforzamento di un orgoglio nazionale che ha la capacità di neutralizzare in nome dell`unità le possibili conflittualità create dal sistema capitalistico all`interno di un determinato territorio. Tutto ciò produce poi quello che viene chiamato “fenomeno della immigrazione” ovvero la ragione per cui uomini e donne si trovano nell`illegalità esposti a reclusione ed espulsione. Lo stato si ricopre di ipocrisia nello sfruttare gli immigrati nei lavori più di merda sottopagati quando gli viene comodo, per poi rinchiudere gli stessi nei centri di detenzione in attesa dell` espulsione quando invece serve alla propaganda statale per far sfogare l`odio nazionalista contro il nemico comune venuto da fuori.                                                               

Noi crediamo invece che il nemico sia lo stato ed il capitale. Sentiamo l`importanza dei rapporti che si possono creare con i territori in cui si vive, costruendo profonde relazioni umane e radicandosi nell`ambiente attorno; la quale importanza non è paragonabile con quella dei dati scritti nei passaporti e documenti vari. Per tutto ciò rifiutiamo la nostra deportazione.

Combattiamo la pace sociale che ci impongono.
Complici di chi rifiuta il prelievo del DNA e delle impronte digitali.
Solidarietà a tutti i compagni anarchici imprigionati.

Errol , Andrea      31\08\2015

Aggiornamenti: I 2 compagni sono stati rilasciati il 2 settembre con ordine dal tribunale di Salonicco di uscire dalla Grecia entro 30 giorni.

Gio, 10/09/2015 – 23:37
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