[Ivrea - Canavese] Eresie di ieri e di oggi. Dalla caccia alle streghe alla caccia al sovversivo.

24/09/2010 - 18:00
25/09/2010 - 23:59

"Eresie di ieri e di oggi.
Dalla caccia alle streghe alla caccia al sovversivo."

Venerdì  24 settembre   
Salone pluriuso di Alice Superiore

Ore 18.00: introduzione teatrale delle iniziative
Ore 19.00: buffet
Ore 20.30: dibattito sulle eresie del passato e del presente. Con Michela Zucca, antropologa, storica e Maurizio Poletto, ricercatore di storie e leggende della montagna.

Sabato 25 settembre
nelle piazze dei paesi     
                             
Ore 10.00:
* canti e balli con gli Ubac,
* performances teatrali di strada,                     
* distribuzione materiale informativo, aperitivo

a seguire presso il salone pluriuso di Alice Superiore
Ore 21.00: concerto con ingresso gratuito
I Carusi di Johnny Cayman e  I Risvolti



Spazio di documentazione “Lo Sconfino” di Ivrea, anarchici e anarchiche
del Canavese e Val d’Aosta, Cassa antirepressione delle Alpi Occidentali




Dalla caccia alle streghe alla caccia al sovversivo.


Ci sono voluti alcuni secoli per riabilitare le “streghe”, sovente contadine e montanare, barbaramente torturate e bruciate perché colpevoli di conoscere le virtù delle erbe e i segreti dei rimedi contro i malanni.
Ma la loro più grave responsabilità risiedeva nel fatto di essere le dirette discendenti e testimoni di un mondo selvaggio, non asservito e pagano, che sfuggiva al controllo della chiesa e dei poteri forti. Erano tempi difficili non soltanto per le  streghe, ma anche per quanti non intendevano piegarsi ai voleri di signori e baciapile. Ne fecero le spese eretici, ribelli e briganti. Le coraggiose rivolte che hanno infiammato il corso della storia ostacolarono, ma non riuscirono a fermare, il processo di centralizzazione del potere con le spartizioni dei territori e il
profilarsi dei moderni stati-nazione.
Ritornare a parlare oggi di streghe ed eretici  può sicuramente suscitare interesse e curiosità, lo dimostrano i numerosi libri che sono stati pubblicati su questi temi, ma riteniamo che sia importante, oltre che a riappropriarci del nostro passato e della nostra storia, sottolineare che
la “caccia alle streghe” non è mai finita. Il rogo è passato di moda ma si erigono nuove prigioni e si perfezionano nuovi strumenti di controllo.
Chiunque si opponga, con i fatti, ma anche soltanto con le parole, alle regole e alle leggi dei nuovi dominanti viene sistematicamente attaccato, messo a tacere e duramente punito. La repressione è particolarmente insidiosa in piccole comunità, come la Valchiusella, dove tutti si
conoscono e la pressione esercitata dagli organi di controllo verso i sospetti è asfissiante, volutamente esagerata, con l’evidente fine di isolarli dal contesto comunitario. Come d’abitudine, stampa e informazione di regime partecipano al linciaggio, criminalizzando ogni attività e iniziativa politicamente non allineata. Con questa iniziativa, nella speranza di aprire un dibattito serio sulla questione, abbiamo preso come riferimento vicende di un passato “lontano” e un’esperienza più vicina ai nostri giorni, di cui molti hanno memoria storica. Dalle streghe e dagli eretici di quei tempi fino ai ribelli e le sovversive dei giorni nostri, passando per la Resistenza e le lotte degli anni ’70, che ancora una volta nella storia, trovarono nelle montagne e in vallate come questa il terreno ideale per resistere agli attacchi dell’autorità.
Non ci è sufficiente consegnare alla storia il compito di riabilitare le nostre pratiche e le nostre idee. La nostra vita è qui e adesso. Abbiamo compagni da difendere e la dignità di chi non si è rassegnato. Costretti ad ascoltare discussioni razziste nei bar, ci facciamo ritirare la patente
appena ne siamo usciti, umiliati e ricattati dall’occhio vigile e attento di carabinieri e telecamere. Durante l’Inquisizione si poteva finire bruciate per aver fornito un rimedio per curare i vermi di un bambino, con il nuovo pacchetto sicurezza si può morire in galera per aver fumato una sigaretta di canapa. Dietro i paraventi della sicurezza e il ricatto della paura trionfano i disegni di controllo di una classe dominante sempre più sfacciata, cocainomane e arrogante. Ormai non stupisce più nessuno che il capo dei R.O.S. dei carabinieri venga condannato per traffico di droga. In pochi hanno il coraggio di prendersela con i responsabili di un sistema basato sul profitto e sui favori di casta. In tanti hanno scelto di odiare i più deboli, mentre i parassiti della politica e dell’economia si fregano le mani.
È ora di finirla con lamenti e piagnistei. Abbiamo permesso che le nostre libertà venissero negate e calpestate, che la nostra dignità di popoli e culture aperte e ospitali venisse offuscata da propositi xenofobi e razzisti, abilmente manipolati da gentaglia senza scrupoli. È tempo di
alzare la testa. Meglio viversi i sogni che sognarsi la vita.
 




Lun, 20/09/2010 – 12:48
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