[Saronno - Va] Presentazione del libro "Storia degli anarchici milanesi (1892 - 1925)" al Circolo della Teppa

11/01/2017 - 20:30
11/01/2017 - 23:30

Mercoledì 11 gennaio alle 20.30 al Circolo della Teppa di via Guaragna 6 a Saronno (VA)

Presentazione del libro - Storia degli anarchici milanesi (1892 - 1925)

Dopo l'incontro in cui ci si confrontava sulla figura di Carlo Pisacane e la Prima Internazionale in Italia nel periodo compreso tra il 1869 e il 1892, continuano i dibattiti storici al Circolo della Teppa.

Questa volta proponiamo la presentazione di un libro "Storia degli anarchici milanesi (1892 - 1925)" che prosegue idealmente il percorso già intrapreso.
La conoscenza del passato, anche e soprattutto del nostro passato, ci permette di affinare gli strumenti per meglio affrontare la situazione presente.

Dall'introduzione:

«Durante la Rivoluzione francese il girondino Jacques-Pierre Brissot fu il primo a dare una connotazione negativa agli anarchici e all’anarchia. Leggi non rispettate, moralità corrotta, mancanza di una forma di governo. Gli stessi concetti che ritornarono nei secoli successivi, riportati da chi criticò le idee anarchiche e un movimento che diveniva più forte ogni qual volta un governo o un regime opprimevano le libertà individuali. Ma non era proprio così.»

Cesare Lombroso sosteneva che Milano era uno dei principali centri dell’anarchia italiana. Non si sbagliava. Pietro Gori era giunto all’ombra del Duomo per tentare di ricostruire un movimento falcidiato dai processi e dagli arresti, ma fino alla fine del secolo gli anarchici saranno dei fuorilegge. Costretti a riunirsi alla fioca luce delle osterie, ma pronti a tutto per liberare il popolo da una condizione di oppressione. Come fecero Caserio e Bresci. A inizio Novecento non più clandestini della politica, si batterono per i diritti dei lavoratori, contro il governo e la monarchia, e per una scuola libera e laica come quella ideata dal catalano Ferrer. Lottarono contro il colonialismo del governo italiano. Nel momento più buio della Grande Guerra i venti rivoluzionari che sferzavano la Russia portarono una nuova speranza. Ci sarà l’occupazione delle fabbriche, il ritorno di Malatesta e una rivoluzione che ormai sembrava vicinissima anche in Italia. Ma questa illusione svanirà presto. L’attentato al teatro Diana porterà una nuova repressione della Questura, nuovi arresti, lo smantellamento del Movimento anarchico milanese e il ritorno alla lotta clandestina. Sulla scena si alternarono Viganò, Galli, Molinari, Rafanelli, Ghezzi, Filippi e molti altri.

Lun, 09/01/2017 – 21:26
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