Settimana internazionale di lotta alle biotecnologie

15/01/2010 - 09:00
21/01/2010 - 23:59

15-21 Febbraio 2010
SETTIMANA INTERNAZIONALE DI LOTTA
ALLE BIOTECNOLOGIE

“Quando la striscia tecnologica dell'arco alpino,
nei suoi baricentri costituiti da Ginevra e Grenoble,
si illuminerà completamente,
quando le punte dei poli di competenza
come le biotecnologie di Losanna,
la fisica e l'informatica del CERN a Ginevra,
l'energia solare  di Chambery e le nanotecnologie di Grenoble
formeranno una lunga colonna vertebrale,
noi avremo vinto”
Jean Therme, responsabile della ricerca tecnologica
e direttore  del CEA - Grenoble

L'urgenza di fermare l'avanzata delle biotecnologie non può più permettersi di rimanere soltanto in uno specifico ambito territoriale.     
La manipolazione in atto ha la forma di un cerchio che con ogni mezzo prova a chiudersi, le ramificazioni del suo controllo e intervento hanno assunto dimensioni globali.
Ogni stato è chiamato a preparare le condizioni per una totale accettazione di questa   ingegnerizzazione del vivente, con tutta la ricerca pubblica diretta a far uscire dai propri laboratori le chimere “che dovranno salvare il mondo”. Questo con il sostegno della finanza internazionale,  della Banca Mondiale e delle organizzazioni per il commercio. Ma il sostegno maggiore deriva dall'attuale devastazione ambientale e bisogno di continue risorse in cui le così dette “scienze della vita” si pongono come una nuova soluzione verde.   
Nel mentre poche multinazionali detengono il monopolio e reggono le fila di tutto questo, questa nuova “rivoluzione verde” rappresenta una possibilità quasi illimitata di sviluppare profitti, dove in un sistema ciclico la nocività crea altre nocività. La loro gestione diventa più certa con il massiccio impiego dei brevetti e delle varie patenti, che di fatto trasformano la manipolazione in laboratorio di una pianta, di un animale e di esseri umani in diritto di proprietà. Dalle monocolture delle coltivazioni OGM, fino ad animali transgenici e modificazioni della linea germinale:  qualcosa di più di un prodotto OGM che potremmo trovare su uno scaffale di un supermercato, rappresentano l'attacco e il dominio sul vivente che si fa totale.     
Nei paesi del sud del mondo il dominio delle multinazionali si manifesta con l'imposizione ai contadini di semi sterili OGM, con la conseguente distruzione di antiche varietà originarie e di ecosistemi. Un mondo naturale fulcro di una biodiversità unica che sta scomparendo per sempre, come grandi parti della foresta amazzonica, per far posto alle piantagioni OGM e ai biocarburanti.
Distruzione di antichi saperi per poi rinchiudere semi antichi e parti di vita selvaggia nelle banche di conservazione del germoplasma, la faccia della stessa medaglia di un sistema che mentre distrugge cerca di preservare. Ma un seme congelato tra due vetrini a centinaia di metri dentro il permafrost  artico diventa solo l'immagine reificata di un mondo artificializzato che nulla ha più della sua naturalità, un sistema che ha bisogno di circoscrivere,  rinchiudere il naturale e il selvaggio che rimane, rinchiuderlo per poterlo meglio controllare e farlo diventare oggetto di proprietà, per poterlo usare come strumento di ricatto e potere partendo dalle basi delle odierne varietà.
C'è un filo che lega i paesi del sud a quelli del nord, proprio da noi le multinazionali hanno i loro centri di ricerca e le loro sedi. Anche il loro potere qua si manifesta, ma  più subdolamente, con la creazione di illusioni e di falsi bisogni, rendendo necessarie e accettate le innumerevoli innovazioni-protesi tecnologiche. Come imprigionano i semi nel ghiaccio imprigionano le nostri menti in  un eterno presente di consumo e merci.     
Si fanno spazio con l'approvazione di ricerche biotech in campo medico, facendo leva sul ricatto della salute, conquistano terreno con la creazione di semi arricchiti di vitamina A “che salverebbero la fame del mondo”, facendo leva sulla carità dei paesi ricchi per poter poi lavarsi la coscienza. Passata una ricerca, qualunque essa sia, piantato un OGM, in qualunque parte del mondo, il loro cerchio si restringerà sempre più fino a chiudersi.
Così qua vediamo i ricercatori dell'Idea's Lab di Minatech pensare a come bloccare in origine un dissenso verso le nanotecnologie, evitando gli errori fatti con gli OGM. Vediamo gli investimenti miliardari in nuove ricerche, i forum internazionali tra scienziati e industriali, e incominciamo anche a vedere anche i campi sperimentali OGM.
Tutto questo non si può ridurre alla scelta di voler o meno consumare un cibo OGM, dobbiamo capire l'immensa portata dell'ingegneria genetica nella continua distruzione di questo mondo e quanto è necessaria allo stesso sistema per sopravvivere. Con la comprensione di tutte le fitte maglie del potere interconnesse: biotecnologie, nanotecnologie, neuroscienze, informatica.
Un attacco al vivente dalle dimensioni globali non può non aver come risposta una lotta che anch'essa si fa globale.   
Dal sud al nord dobbiamo spezzare quel cerchio che vogliono rendere ineluttabile.
Per questo abbiamo  pensato a una chiamata internazionale di mobilitazione, una settimana di lotta in cui ciascuno può portare il proprio contributo secondo le proprie priorità contro l'ingegneria genetica e le sue ampie manifestazioni mortifere.
Come Coalizione contro le nocività abbiamo identificato come punto di partenza l'EFSA, l'Ente Europeo per la Sicurezza Alimentare, con sede a Parma, organo centrale a cui la Commissione Europea fa riferimento per l'approvazione e il passaggio di varie nocività tra cui gli OGM.  Proprio adesso L'EFSA, che a livello europeo sta dando il via libera a un OGM dietro l'altro, dovrà esprimersi per l'autorizzazione dell'ennesimo mais ogm della Monsanto MON810 e del riso ogm della Bayer LLRICE62.     

CONTRO EFSA MONSANTO E  BAYER
FERMIAMO L'INGEGNERIA GENETICA ADESSO!

Coalizione contro le nocività

MBE 222, C.so Diaz 51, 471OO, Forlì
www.inventati.org/contronocivita
email: nonanobio@inventati.org

Gio, 14/01/2010 – 14:12
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