il babau è un mostro bianco
per chi di vivere è ormai stanco
il babau è un mostro nero
finisci dritto al cimitero
il babau è tutto rosso
corri corri a più non posso
il babau è tutto giallo
tocca pure al maresciallo
il babau è anche blu
occhio il prossimo sei tu
il babau è di tutti i color
se lo incontri sicuro muori
Capite ora perché i libri sono odiati e temuti? Perché rivelano i pori sulla faccia della vita. La gente comoda vuole soltanto facce di luna piena, di cera, facce senza pori, senza peli, inespressive.
Ray Bradbury, Fahrenheit 451
Brutti Caratteri, la fiera dell’editoria indipendente promossa dalla Biblioteca G. Domaschi, da La Chimica, dal Circolo Pink e dall’associazione Esposta di Verona e giunta ormai alla sesta edizione, è esposizione e presentazione di volumi, dibattiti e workshop, mostre e proiezioni, teatro e concerti. Uno spazio di confronto e di crescita reciproca al di fuori dei percorsi angusti del populismo identitario, che vede in ogni cultura altra un pericolo per la propria sicurezza.
Quest’anno Brutti Caratteri è dedicato ai corpi:
Corpi. Corpi sequestrati, reclusi e percossi a morte, come quelli di Stefano Cucchi, Federico Aldrovandi, Aldo Bianzino, Stefano Frapporti, Marcello Lonzi, Giuseppe Uva e tanti altri come loro. Corpi violati, offesi e sfregiati come quelli delle prostitute, delle trans, delle lesbiche, delle donne vittime di violenza nel “focolare domestico”. Corpi “a perdere”, come quelli dei morti sul lavoro, e dei tanti lavoratori precari e non ai quali la crisi e le politiche economiche regalano un futuro in cui l’unica certezza è l’incertezza.
Corpi invisibili e schiavizzati, come quelli dei migranti. Corpi sottratti e normati, come quelli di chi è privato della possibilità di decidere da sé come intende vivere, amare, procreare, morire. Corpi scelti, corpi speciali, corpi franchi, quelli che combattono le guerre moderne e che sembrano fornire il modello cui ispirare il governo dello spazio pubblico nelle nostre città. Anticorpi, quelli che si sviluppano attraverso il confronto tra pari, la conoscenza, l’analisi, la diffusione di una cultura critica, libera, indipendente dal potere.
Nell’ambito dell’iniziativa, il 29 maggio alle 20.00, presso l’associazione culturaleEsposta, verrà inaugurata la mostra del Babau, che si potrà ammirare durante tutto l’evento. Saranno presenti reginazabo e altri autori delle cartoline del Babau e seguirà un breve reading.
Un freddo glaciale, un cielo livido, ma l’esposizione della mostra a Berlino è riuscita particolarmente bene, grazie alla collaborazione di Cell63 Art Gallery.
Ecco dunque, a partire dal report di quello che è successo a Berlino, un how to, ovvero una ricetta a cui ispirarsi per allestire le mostre successive nei vari spazi italiani e non solo. Location: come si vede dalle foto i disegni sono stati attaccati su una cornice, o meglio una superficie di sfondo. Sono stati ritagliati dei draghi in materiale plastico (tipo gomma a bolli) di colori dal grigio chiaro al nero. A seconda del luogo dove viene installata la mostra, ovviamente le forme possono cambiare, tenendo presente però in generale che il colore scuro è il migliore sfondo, sopratutto se i muri sono chiari. Ai disegni andrebbero alternati dei testi (a berlino non è stato possibile farlo perché mancavano le traduzioni). Si possono scegliere alcune fiabe ppubblicate sul libretto, oppure altri testi di informazione sui temi: paura e media, paura e immigrazione, paura e controllo…..(nei commenti si possono inserire link a materiali utili, grazie)
Allestimento: I disegni non erano l’unico obbiettivo. A Berlino sono stati organizzati anche altri tre punti di attenzione.
* Un momento di presentazione e dibattito su paura, controllo, repressione.
* Un punto video, nel quale a ciclo continuo scorrevano i seguenti video Trusted computing sul controllo delle attività del computer
Il tempo delle arance parte 1, parte 2, parte 3
un video di Nicola Angrisano/Insu tv sui fatti di Rosarno. Frontiere chiuse un video della cantante Alida, usato dalla Lega padana durante i comizi. Stranieri si diventa un documentario di Marina Catucci – Daniele Salvini che raccoglie interviste riprese a Berlino, Losanna e Milano ad emigranti diversi per età e motivazioni. Italy has gone so fast un video sul ddl sicurezza italiano (in inglese)
* Un gioco: sono stati messi a disposizione alcuni bigliettini con domande tipo: che cos’è per te la paura? Di cosa hai paura? Cosa fai se vedi qualcuno che fa paura a un’altra persona? Si poteva rispondere con una frase o un disegno. I biglietti sono stati poi attaccati su un riquadro di carta nera.
Padova,24 febbraio 2010. Un folto gruppo di studenti precari è partito dalla facoltà di Scienze Politiche per lanciare la giornata del primo marzo, sciopero nazionale dei migranti. Lo hanno fatto coreograficamente. Iniziando a distribuire volantini in via del santo tutti mascherati da babau, simbolo che racchiude tutte le nostre piu grandi paure.
La spiegazione del travestimento era racchiusa nel testo del flyer: La vera paura è arrivare a fine mese e avere ancora da mangiare. Questo, e altro, dicevano gli studenti tra le vie del centro.
Das Babau, das Gespenst unserer kindlichen Alpträumen, landet in Berlin:
vom 5. zum 27. März werden die 30 Zeichnungen der Angstausstellung, die
in Italien und Europa umgegangen ist, in der Galerie Cell63 Artgallery,,
Allerstr. 38 / 12049 / Berlin, gehängt.
Vernissage
5. März, 8 bis 10 Uhr, Diskussion über Sicherheit, Kontrolle, Angst,
Einwanderung, falsche Information und falsche Kriminalität.
Danke: Cosimo Mazzoni, Gianluca Catalfamo,Carlo Labieni, Marco Soldi, Carlo Bocchio, Mygi, Armin Barducci, Stefano Artibani, Zerocalcare, Amal, Alberto Corradi, Giuseppe Palumbo,Sergio Ponchione, Andrea Bruno, Marco Cazzato, Puuerille, Antonio Bruno, Marco Corona, Ciro Fanelli, Marco Bailone, Ilaria Grimaldi, Mp5, Squaz, Lmz, Ratigher, Tuono pettinato, Maicol e Mirco, Dr Pira, LUcho Villani, Alessio Spataro.
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Il Babau sbarca a Berlino: dal 5 al 27 marzo i 30 disegni
della mostra sulla paura, che è stata presentata in Italia
e in Europa, verranno esposti alla galleria Cell63 Artgallery,
Allerstr. 38 / 12049 / Berlin.
Vernissage
5 marzo alle ore 20-22, con dibattito su sicurezza, controllo, paura, immigrazione, falsa informazione e falsa criminalità.
Nata nell’estate del 2009 da un progetto di Luisa Cantucci, gestita insieme a Hripsime Pagliarini e Igor Falcomata, Cell63 rappresenta una ampia varietà di artisti emergenti della scena internazionale e provenienti da vari background, dalla illustrazione, all’arte deviata, alla pittura.
La galleria prende il suo nome da diversi elementi: il numero 63, che nella numerologia dela tradizione italiana protegge artisti e sognatori, ma anche Cell63 come citazione del film underground di Richard Elfmann, Forbidden Zone, dove il re della Sesta dimensione frequenta le sue favorite.
SI ringraziano Cosimo Mazzoni, Gianluca Catalfamo,Carlo Labieni, Marco Soldi, Carlo Bocchio, Mygi, Armin Barducci, Stefano Artibani, Zerocalcare, Amal, Alberto Corradi, Giuseppe Palumbo,Sergio Ponchione, Andrea Bruno, Marco Cazzato, Puuerille, Antonio Bruno, Marco Corona, Ciro Fanelli, Marco Bailone, Ilaria Grimaldi, Mp5, Squaz, Lmz, Ratigher, Tuono pettinato, Maicol e Mirco, Dr Pira, LUcho Villani, Alessio Spataro.
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The Bogeyman goes to Berlin: from 5 to 27 march, the 30 drawings which has been presented all over Italy and Europe, will be presented also at Cell63 Artgallery,
Allerstr. 38 / 12049 / Berlin.
Vernissage
5th March 20-22 h
debate on security, control, fear of immigration, information distress, false criminality.
Born in the summer of 2009 from a project by Luisa Catucci and run with help from Hripsime Pagliarini and Igor Falcomata,
Cell63 artgallery represents a wide range of emerging artists from the international art scene and beyond coming from various backgrounds,
ranging from figurative-imaginative works to illustration, from deviant art to stuckist painting.
Dopo Lucca Comics, e il Crack, dopo svariati festival e mostre in Italia e all’estero, il Babau approda a Vicenza per parlare delle ultime frontiere della paura sociale con l’iniziativa IL BABAU – PAURA DEL BUIO?!, che si svolgerà dal 13 al 21 febbraio alla Corte del Deposito95, presso lo Spazio Nadir e nelle strade della città.
Dall’8 al 31 Gennaio 2010 il Babau torna a Roma in mostra. Dove? Al Laboratorio Creativo Fusolab, via Pitacco 29.
Venerdì 8 Gennaio 2010 ore 21.30: inaugurazione della mostra e presentazione del volume a cartoline “IL BABAU – PAURA DEL BUIO…?!” a cura del progetto Collane di Ruggine e di paura.anche.no. Dalle ore 22.30 Durockers in concerto.
Ingresso Gratuito
Sabato 9 Gennaio 2010 alle ore 21.00 il libro sarà inoltre presentato presso la Libreria Flexi in via Clementina 9, rione Monti.
Vi aspettiamo!
NB: Per disguidi tecnici il concerto purtroppo non potrà aver luogo.
GIOVEDI’ 10 DICEMBRE 2009 a Padova, presso il REALITY SHOCK – Laboratorio d’Inchiesta ed autoformazione Via Castelfidardo 45 alle ore 21.00 paura.anche.no e il progetto Collane di Ruggine presentano la mostra e il libroIl babau – paura del buio?!
Un buon modo per riuscire a reinterpretare il… concetto di “sicurezza a ogni costo”.
Il Babau – Paura del buio?!, la raccolta di cartoline e racconti pubblicato da Collane di Ruggine, è quasi pronta, e giovedì 29 Ottobre alle ore 14 sarà presentata in anteprima in occasione di Lucca Comics & Games presso la sala conferenze della Camera di Commercio di Lucca. Durante Lucca Comics, i volumi saranno in vendita allo stand E1 – padiglione Editori – p.za Napoleone. Sarà presente Amal, che ha fortemente voluto questo progetto ed è autrice di una delle tavole oltre ad aver curato l’intera mostra del Babau.
Intanto, se non state nella pelle e volete tanto stringere fra le mani le vostre 30 cartoline illustrate e corredate da altrettanti mini-racconti sul Babau e la politica della paura, vi ricordiamo che potete ordinare le vostre copie producendole dal basso. Per scoprire come, cliccate qui.