Avni Er - Rigettata richiesta di asilo politico [aggiornamento motivazioni]

fonte: associazione solidarietà proletaria

Poco fa abbiamo ricevuto direttamente da Avni la notizia che la Commissione territoriale competente ha rigettato la richiesta di asilo politico presentata per lui dai suoi avvocati.

Finita la campagna elettorale, con un tempismo perfetto, questo organismo “super partes” decide quindi che in Turchia non c’è rischio alcuno di tortura e che Avni può essere espulso.

Questo in spregio di rapporti di organizzazioni internazionali dei diritti dell’uomo che affermano il contrario, in spregio a quanto vari esponenti del nostro stesso panorama politico hanno più volte affermato e al dato oggettivo che se la Turchia non è stata ancora ammessa a far parte della UE la ragione sta anche nella “preoccupazione” espressa a vari livelli circa i pochi passi avanti fatti dal governo di Ankara in materia di rispetto dei diritti umani.

Dal punto di vista giuridico l’avv. Flavio Rossi Albertini presenterà ricorso presso il Tribunale rispetto alla decisione della Commissione e stante anche la sospensiva della Corte di Strasburgo, cui è stata trasmessa tra l’altro una presa di posizione di Amnesty International su questo caso specifico, Avni non dovrebbe essere espulso fino alle ulteriori decisioni.

Sappiamo però bene che non sarebbe la prima volta che il Governo italiano procede con espulsioni in aperta violazione delle leggi esistenti e il timore di Avni, come di tutti coloro che seguono da vicino questa vicenda, è che egli possa essere prelevato da un momento all’altro e imbarcato su un aereo diretto in Turchia. [...]

MOTIVAZIONI:

In allegato le motivazioni con cui la Commissione Territoriale di Bari per il riconoscimento della protezione internazionale ha respinto la richiesta di asilo politico avanzata da Avni Er.

Uno dei pilastri principali su cui poggia il respingimento è che non è dato evidenziare un ricorso sistematico alla tortura da parte delle autorità turche le quali invece hanno “da anni proclamato una politica di tolleranza zero nei confronti delle pratiche di tortura, che ha portato ad un rafforzamento delle garanzie di contrasto al fenomeno, come riconosciuto da diverse fonti internazionali affidabili;” e “che sebbene delle fonti indichino casi di tortura o maltrattamento nei confronti di persone private della libertà le stesse fonti non evidenziano, comunque, una pratica sistematica in tale senso, tantomeno nei confronti delle persone detenute nel1e carceri di tipo F, alle quali il richiedente ha fatto specifico riferimento;”

Per maggiori info su Avni: www.avni-zeynep.net

Mer, 31/03/2010 – 10:16
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