Dati e fatti sulla tangenziale di Osasco e sulla nuova variante per la Val Pellice

fonte pinerolomolesta.noblogs.org

Nel novembre 2003 partiva il procedimento di occupazione del suolo per la realizzazione dell'adeguamento della S.P. 161 e della S.R. 589 da parte dell'Agenzia Torino 2006.

Il progetto della “Tangenziale di Osasco” era in cantiere da più di trent'anni, ma solo i finanziamenti speciali per la realizzazione delle Olimpiadi Invernali Torino 2006 hanno permesso la sua realizzazione concreta.

Le particelle catastali interessante (più di 350 situate nei comuni di Osasco, Bricherasio, Luserna San Giovanni, Torre Pellice e Villar Pellice) furono espropriate grazie al D.P.R. n.327 dell' 8/6/2001 e al d. Lgs. n.302/02 che ridefiniva le disposizioni legislative legate all'esproprio per pubblica utilità.

Parte di questi terreni furono utilizzati per la realizzazione dell'opera definitiva, parte invece venne occupata come zona per il deposito di materiale e attrezzature per la realizzazione dell'infrastruttura.

I lotti su cui venne edificata la strada furono pagati riferendosi al Quadro D'insieme dei Valori Agricoli Medi ad Ettaro della provincia di Torino e alla Tabella delle Regioni Agrarie.

La strada venne realizzata in circa due anni e i lavori ultimati addirittura qualche mese prima dello

scadere del periodo di occupazione.

Insomma, tutti felici e contenti.

Peccato che...
- I terreni espropriati siano stati pagati solo all'ottanta per cento; il restante venti, ad oggi ( 13 febbraio 2007) sia ancora saldamente in mano all'Agenzia Torino 2006, che dovrebbe sciogliersi ufficialmente l'anno prossimo (avrebbe dovuto sciogliersi quest'anno, ma per qualche ragione la sua ambigua esistenza è stata prolungata ancora per un anno).
- L'opera ha ridotto di un misero nove per cento il traffico interno al centro abitato di Osasco, senza risolvere il problema del traffico pesante ( tre rotonde in due in tremila e duecento metri di strada) e dell'inquinamento acustico, semplicemente trasferiti in aperta campagna, al confine di terreni coltivati.
- Non sia stato previsto alcun indennizzo per la perdita di valore delle aziende agricole a causa della distruzione di vecchie servitù di passaggio per l'accesso ai fondi coltivati (prima erano almeno venti, ora è tutto ridotto a un semplice cavalcavia)
- Non sia stato previsto alcun indennizzo per la perdita di valore de i fabbricati civili a causa della loro vicinanza con quest'opera.
- Alcuni lavori non siano stati completati (accessi a un cavalcavia non asfaltati e soggetti a cedimenti del terreno) o anche non realizzati (pozzetti di evacuazione dell'acqua piovana dello stesso) con conseguenze potenzialmente gravi (riscio di incidenti per le buche presenti, allagamento della strada e dei fondi limitrofi con danni al raccolto per i pozzetti).
- I ricorsi presentati dai cittadini interessati sono stati quasi tutti rifiutati palesando come motivazione una generica “ le osservazioni proposte si riferiscono al progetto stradale nel suo complesso ( Verbale della Conferenza dei Servizi Definitiva del 20/06/2003).
- I comuni presso i quali sono stati presentati i ricorsi hanno giocato allo “scarica barile” con la suddetta Conferenza senza appoggiare minimamente i cittadini in difficoltà.
- L'opera è costata “solo” undici virgola due Milioni di Euro.

A conti fatti, in effetti, ci abbiamo proprio guadagnato.

Sab, 17/03/2007 – 21:23
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