Firenze - Sulle cariche contro gli studenti di lunedì 11 maggio | Corteo contro la repressione

NON C'E' PIU' TEMPO
sulle cariche contro gli studenti e la dittatura democratica che avanza

Lunedì 11 maggio, la polizia ha caricato gli studenti medi in via della Colonna, al termine di una manifestazione contro la chiusura dell'aula autogestita al liceo Michelangelo. Diversi ragazzi fermati, picchiati e feriti, uno in modo grave.

La Rete dei Collettivi Studenteschi, che aveva chiamato la mobilitazione, è una realtà che si è distinta per la radicalità dei propri percorsi e contenuti, sempre portati avanti nell'autonomia reale da partiti e sindacati, nel rifiuto di trattare con la burocrazia poliziesca.
Naturale che si trovi attaccata, in questa democrazia totalitaria che ci porta, ben ordinati in fila, verso il collasso ecologico e l'abominio sociale.

La società presente non sa produrre altro che guerre, malattie, devastazione ambientale e precarietà forzata. Le nostre vite sono sempre più in balia dei capricci dell'economia e le contraddizioni che questa produce sono sempre più laceranti per noi tutti.
E' per governarle che lo Stato, braccio armato dell'Impresa, dispiega una militarizzazione e un controllo sociale senza precedenti.
Per quanto il Cavaliere cerchi di raccontarci che i militari in piazza servono a proteggere le sue ragazzine, è necessario non dimenticare che gli uomini in mimetica sono da sempre utilizzati per la guerra, e che se essi sono qui, allora i nemici siamo noi: chi tenta ancora di difendere la propria salute da un inceneritore, il proprio territorio da una grande opera, il proprio lavoro con lo sciopero, il proprio sapere da quella stronza della Gelmini. Noi, ovvero tutti i proletarizzati.

Le cariche dell'11 maggio hanno chiarito definitivamente che il potere politico, per mano delle sue guardie ringhiose, vuole farla finita con ogni lotta che non chiede permesso ai padroni della catastrofe. Una manifestazione non autorizzata e il diverbio con un dirigente della digos sono bastati a scatenare i colpi di casco e le manganellate.

Questo lunedì, i cani in divisa non hanno colpito solamente alcuni ragazzi. Hanno colpito soprattutto l'autorganizzazione delle lotte. La Firenze del turismo, delle botteghe, delle massonerie e della menzogna organizzata non può essere da meno di Milano, Roma e Bologna, prime nel vietare ogni manifestazione di protesta in nome della Sicurezza delle cassaforti e del quieto vivere di chi ha ancora qualcosa da perdere.

E se di questa situazione gli attuali fascisti al governo sono i primi responsabili, non fa mancare il proprio contributo il silenzio di quell'ectoplasma chiamato partito democratico, il pompieraggio e il raggiro dei sinistri verdi e rifognaroli, la passione per le manette dello sbirro Di Pietro.
Oltre, ovviamente, all'infamia dei Sindacati Confederali, firmatari di una legge che, di fatto, assicura la libertà di manifestare solo a loro.

Non c'è più tempo. Per piangere dentro tre stanze affittate con la metà dello stipendio, per continuare a vendersi a rate interinali, per farsi crescere il tumore con le polveri sottili, per consolarsi con le tette delle veline e con gli psicofarmaci.
Non c'è più tempo per indignarsi di fronte a una trasmissione di Santoro, per odiare chi sta peggio di noi, per fingere di combattere i nostri padroni con due ore di sciopero. Nella miseria, non c'è più tempo per la miseria.

Prendiamo in mano ciò che resta della nostra vita, ma soprattutto i mezzi per difenderla.

Smettiamo di chiedere permesso a chi ci schiaccia.

Solidarietà attiva agli studenti in lotta
Autorganizziamo le lotte, autorganizziamo la nostra difesa.


Fermi e denunce contro il corteo degli studenti medi a Firenze

Lunedì 11 maggio, una sessantina di studenti si sono ritrovati fuori al liceo Michelangelo per manifestare contro la repressione nelle scuole (tra denunce, intimidazioni e l'ultimo divieto alla Rete dei Collettivi di riunirsi nell'aula autogestita della scuola) e per la difesa degli spazi autogestiti.
Dopo una "merenda autogestita", vedendosi impediti di entrare nel liceo per svolgere come ogni lunedì la propria assemblea, di fronte al portone chiuso e presidiato dalla polizia, sono partiti in corteo spontaneo per le vie del centro.
In via della Colonna, mentre gli studenti facevano ritorno al Miche, il corteo viene caricato violentemente dalla celere a colpi di manganelli e caschi usati come arma (!). Alla prima segue una seconda carica, dove altri studenti vengono pestati selvaggiamente, mentre venivano chiusi contro un muro e senza via di fuga. Un ragazzo di 16 anni finisce all'ospedale con zigomo e setto nasale rotto, mentre altri due studenti vengono portati in questura.
Ciò che resta del corteo si dirige a questo punto verso la facoltà di lettere, dove molti solidali venuti a sapere delle cariche si uniscono a loro. Viene così deciso di dirigersi verso la questura, per richiedere il rilascio dei due compagni.
Lì il presidio (che non ha avuto nemmeno il tempo di formarsi) vien caricato altre numerose volte, fino a disperdere tutti i manifestanti, rincorsi nella vie adiacenti con veri e propri rastrellamenti, in una accanita caccia all'uomo nella quale non sono mancati altri pestaggi.
Durante le altre cariche un'altra decina di compagni sono stati fermati. Le accusa sono diverse: manifestazione non autorizzata, lesioni, danneggiamento e resistenza.
Sui quotidiani di oggi le falsità si sprecano come di consueto: prima della cariche gli studenti non hanno aggredito nessun poliziotto, ma solo invitato, in modo acceso ma verbale, quest'ultimo ad allontanarsi e smetterla di filmare provocatoriamente i manifestati allo scopo di identificarli e denunciarli. Per quanto riguarda tutti gli episodi di"violenza degli studenti", non ci interessa entrare nel merito del singoli episodi (veri o presunti), poichè dove ci sono stati hanno rappresentato un tentativo legittimo di difendersi dalla violenza della polizia che si è scatenata contro ragazzi dai 13 ai 18 anni.

L'assemblea riunitasi la stessa sera, partecipatissima da tutte le realtà attive in città, ha deciso di lanciare un CORTEO CONTRO LA REPRESSIONE per sabato 16 maggio. Concentramento ore 15 in piazza San Marco.

aggiornamenti su
http://retecollettivi.noblogs.org/

Mer, 13/05/2009 – 12:21
tutti i contenuti del sito sono no-copyright e ne incentiviamo la diffusione