La CGIL si costituisce parte civile nel processo al Pcpm

Fonte: Il Giorno

Lo dice l'avvocato Giuseppe Pelazza, difensore di alcuni imputati nel processo al 'Partito comunista politico militare'. La richiesta era stata preannunciata dal segretario Guglielmo Epifani ai media nei giorni scorsi

"La richiesta della Cgil che ha preannunciato di costituirsi parte civile al processo contro 17 presunti aderenti alle nuove Br è inammissibile perchè tardiva, ma se la Cgil ritiene cosa buona ritrovarsi insieme a Forza Nuova, fatti suoi, va bene". Lo dice l'avvocato Giuseppe Pelazza difensore di alcuni imputati nel processo al 'Partito comunista politico militare' che riprenderà dopodomani davanti alla corte d'Assise di Milano.
La richiesta di costituirsi era stata preannunciata dal segretario Guglielmo Epifani ai media nei giorni scorsi e sarà formalizzata in aula nell'udienza di dopomani. Intanto lo stesso Pelazza dà notizia della protesta di alcuni imputati contro le condizioni di detenzione, segnalando in particolare il caso del sindacalista Vincenzo Sisi, "trasferito da Cuneo che dista 210 chilometri da Milano a Ferrara che ne dista 250". Spiega Pelazza: "Era stata la stessa corte d'Assise a sollecitare la presenza degli imputati detenuti in prigioni della Lombardia in modo da favorire gli incontri con i loro avvocati".
Secondo quanto dichiarato da Pelazza, Vincenzo Sisi, Claudio Latino, Davide Bortolato, Massimiliano Toschi, Massimiliano Gaeta hanno iniziato lo sciopero della fame lo scorso 21 maggio. Per sabato 31 maggio l'associazione 'Parenti e amici' ha organizzato un presidio davanti al carcere di Ferarra.

Lun, 26/05/2008 – 19:39
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