Migranti Antirazzismo - Dal No Border Camp di Calais

Il Campo No Border a Calais, svoltosi la scorsa settimana, e' stato una grande prova per coloro che credono che la militarizione della fortezza Europa abbia da tempo superato la soglia del sopportabile.
L'associazione No Border esiste da qualche anno in Inghilterra ed e' nata per opporsi alle nuove politiche sull'immigrazione messe in atto dal governo inglese, che comprendono la costruzione di campi di detenzione ed
espulsione e una restrizione indiscriminata del diritto d'asilo sancito dalla convenzione di Ginevra.
Dal dicembre del 2008 l'associazione si e' messa in contatto con altri gruppi antirazzisti ed anarchici basati sia a Calais che nella vicina Lille per preparare il Campo e per far nascer un gruppo No Border anche in territorio francese.

A Calais la situazione dei migranti e' estremamente difficile, specialmente dopo la chiusura, nel 2007, del centro di accoglienza: i migranti, quasi tutti provenienti da paesi in cui la guerra viene perpetrata dalle stesse potenze occidentali, vivono in una boscaglia urbana soprannominata "the Jungle", sono costantemente braccati dalla
polizia e non hanno accesso diretto a servizi sanitari ne', spesso, al cibo. Le associazioni umanitarie e religiose che distribuivano pasti caldi e docce sono state recentemente denunciate per favoreggiamento all'immigrazione clandestina.

In questo contesto, il Campo No Border e' stato un momento di incontro e di aggregazione fra realta' diverse, una Babele solidale dove hanno convissuto gruppi di varia ispirazione libertaria provenienti da tutta Europa e migranti di diverse etnie, soprattutto afghani, iracheni e curdi. Alcuni hanno deciso di stabilirsi nel Campo, mentre altri partecipavano alle attivita' giornaliere e serali per poi tornare a dormire nella "Jungla".

In tutto cio', la polizia ha messo in atto le misure repressive piu' estreme verso la "comunita'" No Border, passando dal blocco non autorizzato delle strade di accesso e uscita dal Campo (col pretesto dei controlli d'identita'), al sequestro del materiale del volantinaggio (con arresto di 20 persone, rilasciate subito dopo), al mostrare i muscoli allineando file su file di CRS in tenuta anti-sommossa ai margini del Campo stesso, portandoci in molte occasioni a temere il peggio (irruzione, pestaggi, arresti in massa) che per fortuna non si e' poi verificato,
forse grazie allo sforzo collettivo di non cadere in preda al panico e al lavoro efficiente della security interna, che e' riuscita fino all'ultimo ad impedire alla polizia l'accesso al campo sotto qualsiasi pretesto.
All'indomani della manifestazione, i giornali locali si sono inaspettatamente (e opportunisticamente) schierati dalla nostra parte, forse impressionati dal dispiegamento sproporzionato di forze (elicotteri e 2500 "flics" contro un massimo di 500 partecipanti al campo e 2000 alla manifestazione) e dall'enormita' della spesa sostenuta dal Comune in vista di incidenti che non hanno avuto luogo.
Decisamente meno cordiali i giornali inglesi, che si sono dedicati a scrivere una serie di enormi cazzate come il fatto che l'obiettivo del campo fosse portare illegalmente migliaia di migranti attraverso il Tunnel della Manica (!!?) o che si siano trovate persone in possesso di spray al pepe, spranghe di ferro e di machete.
In realta' su una delle auto perquisite e' stata trovata un'accetta (hachette), oggetto la cui utilita' in un campeggio dovrebbe essere chiara a tutti.

Il prossimo No Border Camp e' previsto per agosto a Lesvos, in Grecia.

links:

http://london.noborders.org.uk/node/117

http://www.indymedia.org.uk/en/2009/06/433154.html

http://lesvos09.antira.info/

Mer, 01/07/2009 – 23:48
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