Novità di Edizioni Anarchismo

SenzaTitolo - rivista anarchica N. 2, inverno 2008 - Trimestrale - Pagine 80 - Euro 4,00

Nessuno accordo, nessuna concessione nei riguardi di chi ci vuole rinchiudere nelle prigioni di un domani ormai prossimo. Se questo processo dovrà avvenire, grazie principalmente alla miserabile visione di grandi masse di esclusi che non hanno altro da difendere che la propria miseria, non avverrà con la nostra attesa indegna e vergognosa. I giochi dell’impossibile sono tutti nelle nostre mani, siamo noi che possiamo decidere come e dove attaccare, l’odio è una bussola che funziona ancora bene e indica sempre il bersaglio giusto. Vogliamo che il nostro essere nel mondo, la nostra vita, ora e subito, sia rispettata dagli altri, anche da coloro che si sono arrogati, in base a un gioco di bussolotti, la forza per prendere decisioni al posto nostro. Ma questo riconoscimento non sarà prodotto da un gesto sovrano, da una concessione legale, da una graziosa elargizione dell’unto da Dio, sarà il risultato di uno scontro a vita e a morte. Solo in questo modo avremo consegnato a noi stessi il senso della nostra vita, altrimenti non saremo altro che liberti in attesa di un colpo di frustra o di un cenno di benevolenza. La ribellione è l’unica strada da percorrere, essa rimane sempre lo scandalo irrisolvibile.

JACOB ALEXANDER MARIUS Bernard Thomas Postfazione di Alfredo M. Bonanno Nuova edizione - Pagine 230 - Euro 10,50

Jacob ha svaligiato centinaia di case borghesi, ha ricavato una ricchezza enorme, e l’ha messa a disposizione del movimento anarchico internazionale. Il suo progetto era utopicamente insensato, tendendo ad allargare il numero dei “lavoratori della notte” e quindi a svuotare dall’interno, con questi prelievi coatti, la forza repressiva della classe borghese. Utopie, siamo d’accordo, ma non è qui il punto. Rubare è indispensabile per un rivoluzionario, rubare ai ricchi. È indispensabile perché altrimenti non potrebbe trovare i mezzi per la propria attività rivoluzionaria diretta a sovvertire l’ordine esistente. Questo non è un libro di avventure, anche se ciò può aver cercato Thomas. È un momento di riflessione, che vogliamo fare? Vogliamo lasciare nelle casseforti dei padroni i loro ninnoli dorati, le loro banconote da 500 euro, una sull’altra, i loro buoni del tesoro al portatore, o vogliamo portarceli via con qualsiasi mezzo? Jacob era un ladro, Bonnot era un rapinatore, che cambia? Lo scopo era il medesimo. E, poi, l’altro lato della facciata. Non illudiamoci. La vita di un ladro, o di un rapinatore, non è una vita eccitante. È fatta, per il novanta per cento, di lavoro stressante e meticoloso, ore e ore di pedinamenti, di appostamenti, di misurazione di percorsi e di tempi, di addestramento. Poi viene il progetto rivoluzionario. I soldi non sono niente, quello che conta è la speranza in un mondo migliore, la capacità di tornare sempre daccapo senza perdersi d’animo. Quando, come in questi ultimi anni, la miseria sembra battere alle porte, e lo starnazzare in cortile sembra assordante, non bisogna perdere la forza e la volontà di ricominciare. Ma non sia mai che a impedirci questa capacità di svoltare sia la rassegnazione o la penuria di mezzi. Questo proprio no.

IL MUTUO APPOGGIO Petr Kropotkin Nuova edizione - Pagine 236 - Euro 9,00

Per attaccare il nemico non ho bisogno della collaborazione di una dottrina, né di un incitamento alla lotta in nome di un processo sotterraneo e invisibile. Se continuo a leggere in questo modo il libro di Kropotkin, è meglio chiuderlo subito e pensare ad altro. E del mutuo appoggio di cui parla Kropotkin? Lo vedo solo quando ho cominciato il mio attacco. Ecco il punto. Malatesta e Kropotkin, a mio modo di vedere, si distanziano solo per una questione di tempi. Che sia presente questa forza autorganizzativa è possibile, ma non può essere la molla del mio determinarmi all'azione, non può essere la mia verità. Mai come oggi questo principio è stato tanto chiaro, tanto palpabile in tutti i suoi risvolti. Quando i grandi movimenti di massa si affacciano alla ribalta della Storia è facile entusiasmarsi vedendo come questo immenso gigante sposti le montagne e riduca in briciole le forze del nemico. Ma in situazioni come quella di oggi è solo nel proprio cuore che bisogna guardare. L'attacco immediato può risolversi in una insoddisfazione e in una frustrazione, non essendo in grado la vita di fornire uno scopo corrispondente alle decisioni imposte dalla volontà. L'esistenza di un metodo può certamente indirizzare queste forze verso una profonda modificazione del rapporto con la volontà, ma non può fare tutto da sola. Un metodo è uno strumento della parzialità, ed è esso stesso parziale. Alzo le vele al vento della rivolta, cioè della verità, e sono quello che sono. Non sono in attesa di un'attestazione di aiuto sotterranea che da qualche parte protocolli le mie straordinarie nuove condizioni, sono io quelle condizioni straordinarie, sono io la verità primordiale separata ma, evidentemente, ritrovata. E che la festa cominci.

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Dom, 04/01/2009 – 15:18
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