Pistoia - Sorin Calin, ucciso in caserma dai carabinieri

da "bello come una prigione che brucia" - trasmissione anticarceraria abolizionista su radioblackout

In questi giorni l'uccisione di Stefano Cucchi sta ricordando la potenzialità omicida del sistema repressivo e carcerario.
I politici si indignano e invitano la magistratura a procedere nelle indagini senza remore, la notizia trova spazio sui media nazionali: un episodio su mille che viene amplificato e stigmatizzato per mostrare l'umanità delle istituzioni, l'imparzialità della giustizia e, soprattutto, l'eccezionalità del fattaccio. La settimana Precedente, presso la caserma di Montecatini Terme, Sorin Calin, un ragazzo rumeno di 24 anni veniva massacrato di botte dai carabinieri. La versione ufficiale, pubblicata in un trafiletto insignificante della cronaca locale di Repubblica ci racconta di come il ragazzo contiuasse "ad opporre resistenza con urla e atti di autolesionismo, colpendo più volte il pavimento e le pareti con la testa e altre parti del corpo". Parole il cui significato è evidente quanto l'omicidio che tentano di celare. Dalla lettura delle cronache sulla morte di Sorin si palesa il ruolo corresponsabile di un'altra divisa, di un'altra autorità, quella medica: alleata partecipe o semplicemente omertosa, di torturatori, mazzulatori, gestori di gabbie, dalla Croce Rossa nei CIE delle nostre città all'anestesista nelle camere della morte statunitensi.
Nessuno ha reclamato la livida salma, nessuna sorella ha rilasciato interviste, nessuna famiglia ha schierato avvocati o pagato controperizie.
Molti si indignano, o fingono di farlo, per la morte di Stefano Cucchi, ma quasi nessuno sentirà parlare di Sorin Calin e degli altri uccisi dallo stato, soprattutto finchè le loro morti resteranno relegate nei trafiletti di cronaca locale o nei comparti stagni della controinformazione.


fonte: il manifesto 21/10/09

Troppi misteri per una morte che al momento non ha spiegazioni, quella di un ragazzo rumeno di 24 anni, Sorin Calin, arrivato cadavere all'ospedale di Pistoia dopo essere stato arrestato la scorsa notte dai carabinieri di Montecatini Terme con l'accusa di avere aggredito l'ex fidanzata. Sulla tragedia indaga la procura pistoiese, che ha disposto per oggi l'autopsia sul corpo del giovane. E una indagine, come da regole interne, è stata avviata anche dalla Asl di Pistoia, visto che per ben due volte i militari hanno chiamato il 118. La ricostruzione della tragedia fatta dei carabinieri racconta che Sorin Calin era stato arrestato nella tarda serata di lunedì in un bar del centro di Montecatini. Il giovane era stato protagonista di un violento alterco con una coetanea, sua ex fidanzata. Un litigio violentissimo in un locale pubblico, con Sorin Calin che aveva alzato le mani sulla ragazza fin quando due altri giovani non erano intervenuti in difesa della donna. Scappato dal locale, Sorin Calin era stato rintracciato dai carabinieri in un altro bar. Il giovane era apparso ai militari in evidente stato di ubriachezza, così era stato arrestato con l'accusa di aver picchiato e rapinato l'ex fidanzata. Una volta in caserma, sempre secondo la ricostruzione dei carabinieri, il romeno aveva continuato a dare in escandescenze, sbattendo più volte la testa nel muro. Di qui la prima chiamata al 118, con i sanitari che hanno somministrato al romeno un calmante e hanno atteso più di un'ora che si addormentasse. Più tardi una nuova chiamata al 118, motivata dai carabinieri con il fatto che avevano cercato inutilmente di svegliare il giovane. A quel punto i sanitari, accortisi della gravità della situazione, hanno trasportato Calin all'ospedale di Pistoia, dove però è arrivato già cadavere.

Dom, 01/11/2009 – 17:45
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