Resoconto assemblea al CPA del 9 settembre 2007

L'ordine del giorno dell'assemblea fissato in precedenza era rappresentato da due punti:

  1. la preparazione di una giornata di lotta contro l'annientamento e l'isolamento a Viterbo e sotto il carcere di quella città;
  2. la preparazione di una giornata di discussione, socializzazione delle rispettive esperienze e pratiche di lotta contro il carcere, di raccolta fondi per le attività di solidarietà verso i prigionieri... da realizzare al CPA di Fi il 6 ottobre 2007.

All'assemblea si sono incontrate per la prima volta assieme nuove realtà, ciò che è di buon auspicio per il futuro.
Il clima in cui si è svolta la riunione, soprattutto all'inizio, è stato tuttavia segnato da una certa distanza dai temi posti, da cui confusione o comunque una cura inferiore a quel che i temi meritavano e meritano. Si può attribuire questo fatto a diversi fattori (prima riunione dopo la pausa estiva e dunque di un po' di confusione a tenere il filo del dibattito). Una situazione su cui ogni compagna e compagno deve riflettere, per fare in modo che ciascuna e ciascuno possa intervenire sempre e che la responsabilità orizzontale sia reale. In fondo bisognerebbe fare in modo che la socializzazione, il confronto, siano adeguati agli scopi che ci accomunano e agli sforzi d'ogni tipo che ognuna e ognuno di noi deve mettere in campo per dar vita a questo tipo di assemblee.

L'assemblea è stata aperta da brevi resoconti sulla situazione dei processi (sarebbe buono estendere questi resoconti sintetici ed essenziali alle pratiche che ogni realtà svolge sul territorio). In particolare, le compagne del Gramigna hanno fatto il punto sull'inchiesta contro i compagni arrestati il 12 febbraio scorso e sul clima a Padova dopo la manifestazione di luglio, in solidarietà con gli arrestati, e soprattutto dopo lo sgombero del Gramigna compiuto ai primi di agosto. Anche se nel frattempo sono stati posti agli arresti domiciliari - fortemente condizionati - tre compagni, il clima rimane molto teso. A questo riguardo le compagne hanno sottolineato un fatto gravissimo che sta per cadere sul compagno Davide (Bortolato) - in carcere - a cui il comune di Padova vuole togliere la casa, e ne ha già ordinato lo sfratto: fissato per venerdì 21 settembre. Sul sito del Gramigna è disposta ogni informazione, la quale ogni realtà si impegna a far circolare. Qui di seguito viene allegato il volantino di un presidio organizzato dalle compagne e dai compagni di Padova per il 22 settembre.
Altro resoconto sui processi è stato comunicato dal Panico di Fi sgomberato circa un anno fa; all'inizio di ottobre si terrà la udienza preliminare per fatti accaduti al momento dello sgombero. In quella prima udienza i compagni del centro hanno considerato non andar oltre una presenza simbolica.

L'assemblea ha affrontato poi il punto sulla preparazione della giornata di lotta a Viterbo.
I compagni hanno comunicato le prime impressioni raccolte in seguito ad un primo volantinaggio verso i famigliari dei prigionieri - ben 60 - sottoposti a 41bis in una sezione del carcere "Mammagialla" di quella città. Il contatto con i famigliari è stato ricco di comunicazione. La situazione in quella sezione pare peggiore, comunque non migliore, di quella di L'Aquila. In generale il Mammagialla risulta essere un carcere di punizione per i prigionieri delle altre sezioni - circa 400.
I compagni si sono impegnati a raccogliere in opuscolo le conoscenze che mano mano verranno cumulate, in modo da precisare l'iniziativa e per socializzarle.
Nel mese di settembre sono stati decisi, per settembre, tre giorni di volantinaggio: due nei giorni di colloquio della sezione 41bis; e uno nel giorno di colloquio delle altre sezioni.
La discussione, non partecipata, come invece necessario, sulle caratteristiche della giornata di lotta da realizzare a Vt non ha potuto fare a meno dei raffronti con il percorso seguito per L'Aquila. La differenza maggiore è data dalla presenza sul territorio di compagne e compagni colpiti duramente negli anni precedenti (processo "Cervantes"). Cosicché la mobilitazione contro il carcere diventa occasione per rafforzare questa riconquista politica e sociale, che ha di fronte a sé gli apparati dello stato ma anche i fascisti locali.
In questo senso i compagni stanno preparando, in modo distinto dalla manifestazione contro il carcere, una giornata di lotta in città per il 29 settembre.
Altra differenza messa in rilievo è che a Viterbo non vi sono prigionieri, ora, militanti in organizzazioni o dello stesso movimento antagonista, per cui la giornata è rivolta, in pratica e in teoria, contro il carcere nella sua aperta generalità: apparato violento dello stato funzionale al dominio della borghesia. Di conseguenza tutti i prigionieri, in particolare quelli che nella quotidianità del carcere resistono all'attacco alla propria identità di classe, alla propria dignità di esseri sociali, che agiscono per ricostruire percorsi di lotta collettivi e individuali sono parte della comunicazione a cui vogliamo dare vita.

Nella discussione sul contenuto che deve caratterizzare la giornata di Viterbo, e non solo, è emersa la necessità di collegare soggettivamente quanto oggettivamente è già unito, cioè l'attacco repressivo in ogni ambito proletario a quanto inevitabilmente sta avvenendo dentro le carceri. Questo come terreno per rompere effettivamente l'isolamento, per poter portare la discussione e la lotta contro il carcere dentro le lotte e le discussioni contro lo sfruttamento, gli arresti preventivi e non, gli sgomberi (dei campi rom, dei centri sociali), gli arresti, i licenziamenti d'ogni tipo, l'estensione del 41bis ad altri "reati" (proposta Mastella). Su questo l'assemblea ha deciso l'estensione di un volantino, da completare entro il 6 ottobre, che verrà compiuta via-internet.

Nel corso dell'assemblea è stato posto un altro punto. Esso riguarda la mobilitazione per l'abolizione dell'ergastolo maturata dentro le carceri e che i prigionieri inizieranno concretamente il 1° dicembre prossimo.
L'assemblea ha deciso di affrontare la discussione su questo nella giornata del 6 ottobre, in cui verrà definita, fra l'altro, una giornata dedicata esclusivamente all'ergastolo.

Altro punto affrontato è stato il significato di socializzazione-sensibilizzazione che deve avere la giornata del 6 ottobre.
In questo senso in quella giornata oltre alla cena e concerto è da organizzare un'assemblea aperta contro l'isolamento e l'annientamento generale e nelle carceri in particolare, sostenuta dalla proiezione di alcuni filmati.
L'assemblea ha deciso perciò la redazione, entro il minor tempo possibile, di un volantino-manifesto in cui siano esposti sinteticamente i punti riguardanti al giornata del 6 ottobre al CPA (si potrebbe portarlo in A3 per renderlo manifesto) da diffondere in ogni situazione - carceri, quartieri, fabbriche.

Dunque la giornata: si svilupperà in queste sequenze:

  • ore 12 ritrovo al CPA di tutti coloro che vogliono lavorare in cucina, alle pulizie...
  • ore 14 riunione delle compagne e dei compagni "Contro il carcere e la società che lo crea" per definire contenuti e modi per la realizzazione dell'assemblea a Viterbo in preparazione della manifestazione sotto il carcere di quella città. Decisione sulla stampa o meno del libro "Il grande riscatto".
  • ore 16 assemblea aperta con all'ordine del giorno: discussione sull'abolizione dell'ergastolo; comunicazioni, resoconti dalle diverse realtà; in particolare riflessione generale sulla proposta della giornata a Vt.
  • ore 21 cena
  • ore 22 inizio del concerto.

L'assemblea ha infine deciso anche i prezzi della cena (6 euro) e dell'ingresso (2 euro)

15 settembre 2007


Segue il testo del volantino distribuito davanti al carcere di Sollicciano (FI).

Sabato 6 ottobre al Centro Popolare Autogestito (CPA) di Firenze abbiamo organizzato una giornata di dibattito e confronto su alcuni aspetti del carcere, a partire dall'estensione di forme detentive proprie dei regimi a "carcere duro" (isolamento, vessazioni e pestaggi per le più piccole cose, condizioni igieniche e sanitarie disastrose, censura della comunicazione).
Al di là dei vari nomi con cui le chiamano (41 bis, Alta Sicurezza, Elevato Indice di Vigilanza) queste forme mirano a isolare, ricattare e intimidire i prigionieri ma anche i loro familiari che sono i primi, all'esterno del carcere, che subiscono i soprusi e le privazioni proprie di ogni galera, ed è proprio per questo che vogliamo invitarvi a partecipare a questa giornata di incontro e discussione.
Ma il carcere getta la sua ombra anche su tutti. Sono infatti sotto gli occhi di tutti le martellanti campagne mediatiche che criminalizzano svariati fenomeni sociali rendendoli semplicemente problemi di ordine pubblico ovvero problemi da risolvere con più polizia, più carcere e pene più severe. L' "emergenza lavavetri" lanciata su tutti i quotidiani è un esempio di questo e purtroppo non sarà l'ultimo.
Si tratta, e ne siamo convinti, del "dividi ed impera", una strategia vecchia come il mondo per scatenare una guerra fra poveri: proletari italiani contro proletari immigrati, giovani contro anziani (la riforma delle pensioni è stata fatta con la scusa che gli anziani avrebbero finito col rubare la pensione ai giovani!), lavoratori precari contro lavoratori "garantiti" (sempre se ne esistono ancora e poi garantiti da chi?!)...
L'obiettivo è quello di impedire che si formi una collettività di lotta che metta in discussione l'unica reale divisione sociale: quella fra sfruttati e sfruttatori, tra chi non ha nulla e chi è proprietario di tutto.
La giornata del 6 ottobre è un'occasione per proseguire un percorso di lotta contro il carcere che ha già avuto alcune tappe importanti come le manifestazioni sotto le carceri di Parma, L'Aquila, Alessandria dove esistono sezioni di "carcere duro" che determinano le condizioni complessive di tutta la struttura penale.
Da queste esperienze abbiamo tratto una lezione fondamentale, di non vedere il carcere separato dagli altri ambiti della vita sociale e di non vedere le rivendicazioni e le lotte dei prigionieri distinte e separate da quelle portate avanti fuori per un salario che consenta di vivere e non di sopravvivere, per la casa, contro la devastazione dell'ambiente che gonfia le tasche dei soliti speculatori e le cui conseguenze pagheremo tutti, in solidarietà con i popoli che resistono all'invasione e al saccheggio condotto dalle classi dirigenti degli stati imperialisti (fra i quali lo stato italiano)

SABATO 6 OTTOBRE
Al CPA -- Firenze Sud (via Villamagna 27/a)

Ore 16: assemblea aperta sui punti toccati in questo volantino e su altri che emergeranno nel corso della giornata. Si parlerà anche della mobilitazione contro l'ergastolo che stà maturando all'interno delle carceri e della continuazione del percorso di lotta sopra accennato che avrà come sua prossima tappa una giornata di mobilitazione e di denuncia contro il carcere "mammagialla" di Viterbo (Roma).
Nel corso del pomeriggio verrà proiettato un video sull'isolamento.

Ore 21: cena sociale
Ore 22: concerti e musica

13 settembre 2007
Compagne e compagni contro il carcere e la società che lo crea

Mar, 18/09/2007 – 14:53
tutti i contenuti del sito sono no-copyright e ne incentiviamo la diffusione