Un conto da saldare

In occasione del processo che si terrà questo 25 maggio a Torino, per l'occupazione di Porta Susa del maggio 2005, dopo la morte di alcuni immigrati rei di non avere un documento, inseriamo il testo circolato ai tempi e i vari flyer.

Torino. Maggio 2005.

Nel giro di pochi giorni morivano quattro immigrati nelle mani delle forze dell'ordine. Ibra, senegalese, ucciso da un colpo di pistola alla testa durante un "normale controllo"; Mamadou, anche lui senegalese, affogato nelle acque del Po durante una retata; Eddy, nigeriano, precipitato dal cornicione nel corso del rastrellamento di un condominio; una ragazza slava, intanto, si suicidava nel carcere delle Vallette.

Quattro omicidi, per preparare Torino alle "Olimpiadi della pace": una escalation di terrore poliziesco nei quartieri degli "indesiderabili", mentre nel CPT di corso Brunelleschi scorreva il sangue dei reclusi in rivolta, tra deportazioni e scioperi della fame.

Oggi, un anno dopo, quando i testimoni e gli amici degli immigrati uccisi sono stati zittiti o espulsi e gli sbirri responsabili delle morti
dimenticati, arrivano le denunce per decine di compagni che in quei giorni osarono rompere il silenzio e solidarizzare con gli immigrati in lotta. Lo Stato vuole presentare il conto.

Intanto però, l'anno trascorso ha visto crescere, giorno dopo giorno, ben altro conto: quanti sono i ragazzi uccisi, come randagi, sulle strade della crescente disuguaglianza sociale? Si muore per pochi euro, qualche orologio, un'auto rubata, un ALT ignorato o un "semplice controllo". Questo mondo sta implodendo. Le classi proprietarie serrano i ranghi, la legge si aggiorna consentendo di armarsi e sparare in difesa della proprietà.

A PARIGI, IN NOVEMBRE, L'ENNESIMA DI QUESTE MORTI HA FATTO SALTARE IL COPERCHIO A UN'ESASPERAZIONE COVATA IN DECENNI DI UMILIAZIONI E SFRUTTAMENTO. DAI SOBBORGHI DEL CUORE D'EUROPA LA CANAGLIA TORNA AD ALZARE LA TESTA, INCENDIA, SACCHEGGIA, SI BATTE COI GENDARMI. È LO STATO D'EMERGENZA, IL COPRIFUOCO, PROVE DI GUERRA CIVILE. È IL RITORNO DELLA QUESTIONE SOCIALE.

Le fiamme di Parigi, illuminando l'alba del millennio, ricordano alla
classe dominante quel che, in cuor suo, già sa: prima o poi riceverà, da mano anonima e tremenda, il conto da pagare per tutti questi morti senza volto.

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Mar, 22/05/2007 – 13:18
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