Viva Dolcino e Margherita, abbasso i devastatori ambientali!

Venerdì 22, sabato 23 e domenica 24 giugno si è svolto, a Cìmego (TN), un convegno per ricordare la figura di Dolcino e Margherita. Sabato mattina, l'iniziativa su eretici e montanari avrebbe dovuto essere inaugurata dal presidente della Provincia di Trento, Lorenzo Dellai, ortodosso devastatore di montagne. Un gruppo di NO TAV trentini era in sala per contestare il Presidente, che però non si è presentato. Così, dopo aver brevemente interrotto il convegno per affermare che la resistenza montanara non può essere celebrata dai suoi affossatori, gli "amici di Dolcino e Margherita, nemici del TAV e del suo mondo" hanno distribuito un volantino (qui sotto) assieme alla "Prima lettera di Dolcino e Margherita ai valsusini in lotta".

VIVA DOLCINO E MARGHERITA, ABBASSO I DEVASTATORI DELLE MONTAGNE!

Settecento anni fa, tra Novara e Vercelli, morivano sul rogo fra Dolcino e Margherita da Trento, arsi dal potere della Chiesa e dei ricchi.
Partiti seguendo l’esempio di Gherardino Segalello, sognavano e praticavano una vita caratterizzata dalla simplicitas: una vita che disdegnava la ricchezza, che si alimentava della fratellanza, della messa in comune dei beni e di un rapporto armonioso con la natura. Il loro messaggio fu còlto al volo da tanti poveri, fieri delle proprie mani e stanchi di angherie e umiliazioni. Non a caso ad ospitarli a Cìmego fu un fabbro (Alberto), a Gattinara un contadino (Milano Sola). Quando la loro opposizione ad un clero corrotto e a un potere politico tiranno si intrecciò con la comunanza e la rivolta dei montanari si trasformò in guerriglia armata. A difesa delle vette, dei pascoli, e di un sogno.
Per questo Dolcino e Margherita sono diventati fonti di ispirazione e compagni di viaggi di tanti ribelli nell’Ottocento, poi dei partigiani durante la Resistenza. Per questo il loro fantasma aleggia sopra la Val Susa in lotta contro un “treno carico di sventure”. Per questo sono ancora vivi, nel cuore di chi resiste.
Che ad inaugurare un convegno in loro ricordo sia il presidente della Provincia Dellai ci sembra grottesco e insieme vergognoso. Cosa c’entra con Dolcino e Margherita un rappresentate del potere politico, fautore di un modello di sviluppo che sta distruggendo le nostre valli e montagne?
Dellai e la sua compare Margherita Cogo ci stanno riservando un futuro fatto di linee ad Alta Velocità – il TAV Verona-Monaco – inutili per diminuire il transito di camion quanto devastanti per la terra e l’acqua, di inceneritori, di cittadelle militari, di nuove strade, impianti sciistici e speculazioni.
Cosa c’entra tutto ciò con chi si è battuto ed è morto per un mondo a misura d’uomo, per un sogno alto come le montagne?
La simplicitas non sa che farsene di grandi e antisociali infrastrutture tecnologiche, di poltrone politiche, di intrallazzi economici.
È straniera in un mondo di denaro lanciato ad alta velocità verso il collasso ecologico. È altrove, come la vita.

amici di Dolcino e Margherita, nemici del TAV e del suo mondo

Mar, 26/06/2007 – 15:50
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