La partita che stiamo in questi giorni giocando non riguarda solo una fazione politica od un’altra, non riguarda solo gli studenti di lettere o di giurisprudenza, la partita che in questi giorni stiamo giocando riuguarda tutti noi studenti, nessuno escluso.
Il ddl. Gelmini non rappresenta solo la caduta ideologica della cultura in favore di utilitaristiche logiche aziendali, non rappresenta solo un ulteriore (e gigantesco) passo verso una regressione storica che vuole l’istruzione concessa solo a coloro che “possono permetterselo”, il ddl. Gelmini rappresenta una mera privazione del futuro alla nostra generazione.
“i veri studenti sono a casa a studiare” ha di recente affermato il caro premier, e magari qualcuno di noi, anche se solo per un secondo, avrà pensato “tutto sommato a breve stanno gli esami” … riflettiamoci un attimo: è vero che il piacere dello studio talvolta prescinde dalla sua utilità, ma se noi abbiamo scelto di essere studenti l’abbiamo fatto perché ci auguriamo che dal nostro percorso universitario scaturisca, oltre al piacere, anche un futuro. E se riflettiamo proprio sul futuro, ci accorgiamo che, in questo determinato momento, stare un’ora ad occupare o a manifestare, è (PARADOSSALMENTE) un investimento di gran lunga superiore allo stare un’ora sui libri, dato che, solo facendo sentire la nostra voce ai baroni (quelli veri), possiamo salvare quel che resta del nostro avvenire.
Il 30 novembre la riforma è stata approvata alla camera, il 17 dicembre sarà il turno del senato, dopodichè… “è finita”. Il 14 sarà votata la mozione di sfiducia al governo Berlusconi, qualora questa passi il decreto Gelmini sarà archiviato, ma, volendo essere previdenti (non pessimisti), va detto che, se sarà votata la fiducia, difficilmente le forze d’opposizione a Palazzo Madama riusciranno a fermare il decreto, ora come non mai la lotta di noi studenti non solo non deve arrestarsi, ma deve procedere in maniera vigorosa… “Istruitevi, perché abbiamo bisogno di tutta la vostra intelligenza; organizzatevi, perché abbiamo bisogno di tutta la vostra forza.” (A.Gramsci)