No Tav | Terzo Valico | Solidarietà - Il sabotaggio è commpagno di chi lotta

Riceviamo e diffondiamo il testo distribuito al presidio di venerdì 21/11 e le foto del campo base scattate il sabato successivo:


Torino/Lione-Terzo valico:Stessi interessi stessa polizia, un unica lotta

 Dal 14 al 22 Novembre il Movimento NoTAV ha chiamato ad una settimana di mobilitazione in solidarietà a Chiara, Claudio, Mattia e Niccolò accusati di terrorismo per il sabotaggio di un macchinario avvenuto al cantiere dell'alta velocità di Chiomonte nella notte del 13 maggio 2013.  Per loro sono stati ultimamente richiesti dai pubblici ministeri Andrea Padalino e Antonio Rinaudo di Torino, 9 anni e 6 mesi di pena. 

Consapevoli che il Terzo Valico ligure/piemontese e l'alta velocità in Val di Susa siano pezzi del medesimo progetto di devastazione e sfruttamento del territorio, entrambi conseguenze dell'attuale modello di sviluppo, strumentale a che gli interessi di pochi schiaccino quelli dei molti, pensiamo che il miglior modo per esprimere solidarietà a questi nostri compagni e alle loro pratiche sia quello di portare avanti  la lotta.

La continua corsa verso il tanto decantato progresso, il cui unico effetto è l'incessante distruzione del pianeta, ci viene presentata come  unico scenario immaginabile senza possibilità di scelta. In realtà non è così: la nostra scelta è la lotta con tutti i mezzi che ciascuno ritiene necessari.

Ma le forme di protesta che restano all'interno dei limiti definiti dallo Stato non hanno alcuna efficacia. Le ultime alluvioni lo hanno dimostrato: le manifestazioni di sdegno ed indignazione degli anni precedenti e quelle attuali sono servite solo a vendere più carta stampata senza scalfire minimamente chi comanda. Finita l'emergenza, tutto torna come prima con qualche voto in più per chi è stato capace di mostrare maggiore indignazione ed empatia nella disgrazia. In attesa di qualche altro disastro.

Stesso discorso vale per il Terzo Valico rispetto al quale le varie manifestazioni contro i cantieri non solo non sono riuscite minimamente ad ostacolarne l'apertura, ma sono anche state contornate dall'indifferenza della maggior parte delle persone che sembrano accettare di buon grado ogni cosa, salvo poi stupirsi se il terreno, su cui stanno lavorando le ditte per realizzare la grande opera, frana.

Oggi è più che mai fondamentale rispolverare quelle pratiche che realmente danneggiano gli interessi del Capitale e di quanti ne sono i consapevoli complici, pratiche che sono sempre state patrimonio comune degli sfruttati.

Proprio per questo ci rallegra sapere che l'illustre pratica del sabotaggio è uscita dal territorio della Valsusa e ha fatto la sua apparizione a Genova nella lotta al terzo valico con i sabotaggi di una ventina di mezzi nei cantieri di Trasta, Erzelli e in zona Castagnola e più recentemente durante lo sciopero generale del 14 novembre quando ignoti lavoratori hanno tranciato i cavi all'interno del centro operativo AMT impedendo la comunicazione tra tutti i mezzi pubblici e la centrale: da Chiomonte a Genova il sabotaggio è compagno di chi lotta.

Quella splendida notte di maggio c'eravamo tutti e tutti avevamo ben in mente che il sabotaggio degli ingranaggi del TAV è possibile.

Solidarietà a tutti gli arrestati ed inquisiti

Solidarietà a chi si oppone e lotta contro la devastazione e lo sfruttamento del territorio





Mar, 02/12/2014 – 20:34
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