Bologna - Ordigno alla Corte d'Appello

fonte: il resto del carlino - 16/12/08

Bologna, esplode un ordigno
Paura alla Corte d'Appello

Bologna, 16 dicembre 2008 - Per l’ordigno esplosivo che questa notte ha fatto saltare in aria una finestra degli uffici della Corte d’Appello in vicolo Monticelli a Bologna, in Procura e’ stato aperto un fascicolo: l’ipotesi di reato, per il momento, e’ il danneggiamento aggravato, oltre alla fabbricazione e al porto illegale di ordigno esplosivo come previsto dalla legge sulle armi. L’inchiesta e’ stata affidata al pm Luca Tampieri del pool antiterrorismo, ma gli inquirenti escludono di contestare l’aggravante di ordine eversivo perche’, spiegano in piazza Trento Trieste, al momento mancano elementi in questo senso.

Il finestrone davanti a cui la bomba artigianale e’ stata piazzata, del resto, fa parte dell’ufficio Unep (Ufficio Esecuzioni, notifiche e protesti), dove hanno sede gli ufficiali giudiziari a cui spetta l’”ingrato” compito di eseguire gli sfratti, pignorare beni e automobili a persone insolventi e indire le aste di vendita. Per cui, se il campo investigativo e’ aperto a 360 gradi, gli inquirenti fin da ora non escludono che potrebbe trattarsi di un gesto casalingo di vendetta da parte di qualche cittadino che ha subito un provvedimento del genere. Ma per ora non e’ nemmeno del tutto chiaro se lo scoppio fosse diretto a colpire le due auto parcheggiate in sosta (una delle quali gravemente danneggiata) piu’ che il palazzo in se’.

Mentre in Procura attendono la relazione dei Carabinieri del Reparto operativo, di certo, per ora, c’e’ che l’edificio non e’ provvisto di telecamere e che chi ha agito, la scorsa notte, lo ha fatto molto in fretta. Appena dieci minuti prima dello scoppio (verificatosi alle 3.30), infatti, proprio li’ davanti era passata una volante della Polizia in servizio di vigilanza dinamica, come hanno riferito i Vigili del fuoco intervenuti.

L’ordigno e’ stato realizzato in modo artigianale, fanno sapere i militari del Reparto operativo, che sul posto hanno trovato frammenti di latta: la polvere da sparo era stata probabilmente chiusa dentro un contenitore di latta, forse una lattina. Posizionata su quel davanzale degli uffici Unep, la bomba artigianale ha completamente scardinato la finestra e ha danneggiato alcune scaffalature piene di faldoni, facendo volare alcune schegge in strada. Nello scoppio, oltre alle due auto gravemente danneggiate, si sono rotti anche i vetri di alcune finestre vicine.

Questa mattina, sul posto dello scoppio, e’ subito arrivato Adriano Battista, vice dirigente dell’ufficio Unep, momentaneamente facente funzione in assenza del numero uno.
Battista ha riferito che lo scoppio ha interessato la stanza adibita ad archivio. I dipendenti dell’Ufficio Unep sono un’ottantina. “Sono 11 anni che lavoro qui e non era mai successo niente di simile- spiega Battista- tutt’al piu’ c’era stato qualche problema di agibilita’”. Il vero problema, secondo Battista, e’ l’assenza di vigilanza. “Non ci sono controlli ne’ telecamere, puo’ entrare chiunque- si sfoga il vice dirigente- questo secondo me non va bene, e’ una struttura assolutamente non controllata”. Sul posto fa capolino anche il presidente della Corte d’Appello, Giuliano Lucentini, che si limita a definire l’accaduto un “fatto grave”.

Ven, 19/12/2008 – 01:33
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